Novità in vista per i lavoratori interessati all’uscita anticipata dal lavoro, altrimenti costretti ad incassare il ritorno alla legge Fornero in modo secco già dal primo gennaio 2024: il governo, scrive oggi La Repubblica, avrebbe intenzione di “sostituire l’attuale Quota 103, l’uscita anticipata a 62 anni con 41 di contributi valida solo per il 2023, con “Opzione 41”. Ovvero Quota 41 – l’uscita con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età – ma con il ricalcolo tutto contributivo dell’assegno, come oggi avviene per Opzione Donna. Un’ipotesi di questo tipo sarebbe più leggera per i conti dello Stato, ma comporterebbe per il pensionato un taglio dell’assegno fino a quasi un quinto, dalle prime simulazioni”.
Prendono consistenza gli emendamenti al decreto legge PA2, suggeriti da Anief alla Camera dei deputati, per trovare una soluzione ai tanti problemi della scuola e che mettono a forte rischio la funzionalità del prossimo anno scolastico: quando, in settimana, i deputati della I e XI Commissione di Montecitorio dovranno esaminare le richieste di modifica del decreto dovranno tenere conto che dal primo partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, è giunta la volontà di far approvare quegli emendamenti. Da domani in poi La prossima settimana inizierà l’esame di verifica e ammissibilità degli emendamenti al decreto, per poi arrivare presto al voto su tutte le richieste di modifica.
Il decreto legge PA2 comincia ad essere esaminato dal Parlamento: anche stavolta, come in occasione del decreto legge 44 PA è stato convertito nella Legge n. 74 del 21 giugno 2023, la scuola è direttamente interessata: sono stati infatti presentati presso la prima e undicesima Commissione della Camera degli emendamenti per introdurre l’organico aggiuntivo, il concorso straordinario bis, salvare i lavoratori “ingabbiati”, i docenti e dirigenti assunti e poi licenziati, oltre che per dare più deroghe al dimensionamento dell’Istruzione che sta creando istituti di dimensioni spaventose.
Diventano imponenti le somme risarcitorie fatte avere dai legali Anief ai docenti e Ata della scuola. Il resoconto degli ultimi 10 giorni e dei primi sei mesi del 2023 risulta sbalorditivo: 356mila euro sono stati recuperati, attraverso 137 sentenze arrivate a compimento, solo tra il 26 giugno e il 7 luglio. E l’esito positivo di queste ultime cause ha portato a 6 milioni e 348mila euro recuperati dal 1° gennaio 2023 ad oggi. Tra le somme più importanti vi sono ben 54.500 euro che il Tribunale del lavoro di Rimini ha assegnato complessivamente a 23 insegnanti che non avevano ricevuto la Carta del docente benché fossero stati nominati almeno una volta con supplenza annuale: si tratta di una sentenza cumulativa con più ricorrenti che si “alleano” per rivendicare lo stesso diritto negato.
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