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  5. Carta del docente ai supplenti, anche il ricorso collettivo è vincente: a Roma una sola sentenza assegna 16.500 euro a dieci insegnanti

Carta del docente ai supplenti, anche il ricorso collettivo è vincente: a Roma una sola sentenza assegna 16.500 euro a dieci insegnanti

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La Carta del docente va data anche ai supplenti annuali, non vi sono dubbi. I giudici adesso lo stabiliscono pure con un’unica sentenza che accomuna più singoli ricorsi: in una di queste sentenze, emessa dal Tribunale di Roma il 15 febbraio scorso, dieci docenti – con diversi periodi di supplenza svolti alle dipendenze di istituti scolastici pubblici dal 2016 ad oggi - hanno ricevuto complessivamente 16.500 euro. Sul parere espresso dal giudice, hanno inciso tanto i numerosi orientamenti dei tribunali europei e nazionali, tutti orientati a concedere la card per l’aggiornamento annuale anche ai precari al fine non discriminarli e per ottemperare all’espletamento di un loro diritto-dovere.

 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si rivolge i precari che ancora non hanno presentato ricorso al giudice del lavoro, attraverso i legali Anief: “Farebbero davvero bene – dice il sindacalista - a prendere in considerazione che è giunto il momento di rivendicare una prerogativa della loro professione. Tantissimi tribunali hanno infatti accertato che se praticare l’aggiornamento professionale è un dovere degli insegnanti supplenti annuali o con almeno cinque mesi di servizio svolto in una annualità scolastica, accedere alla Carta del docente è di conseguenza un diritto che non può essere superato da una legge sbagliata. Negare la card da 500 euro annui è una vera discriminazione verso centinaia di migliaia di dipendenti”.

 

LA SENTENZA

Per il giudice di Roma, “nel merito, il ricorso è fondato e merita di essere accolto per le ragioni indicate da numerosi giudici di merito (Tribunale di Cosenza, sent. del 9.11.2022, Tribunale di Vercelli, sent. del 22.09.2022, Tribunale di Roma, sent. del 24.11.2022)”. Il tribunale ha anche ricordato la normativa che obbliga il personale, anche precario, ad aggiornarsi. A partire dall’artisolo “82 del decreto legislativo n. 297/1994 (“Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado”)”, il quale “statuisce che «L'aggiornamento è un diritto-dovere fondamentale del personale ispettivo, direttivo e docente. Esso è inteso come adeguamento delle conoscenze allo sviluppo delle scienze per singole discipline e nelle connessioni interdisciplinari; come approfondimento della preparazione didattica; come partecipazione alla ricerca e alla innovazione didattico -pedagogica»”. Quindi, il giudice ha citato diversi contratti collettivi nazionali che riprendono il medesimo obbligo: nel Ccnl del 2007, ad esempio, si è ribadito che “l’Amministrazione è tenuta a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio...”.

 

Il tribunale di Roma ha quindi esaminato “il contesto normativo dell’Unione” europea “rappresentato in primis dalla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato concluso il 18 marzo 1999 fra le organizzazioni intercategoriali a carattere generale (CES, CEEP e UNICE), in particolare: Clausola 4 dell’Accordo Quadro “Principio di non discriminazione” al punto 1 stabilisce: “per quanto riguarda le condizioni di impiego, i lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato a meno che non sussistano ragioni oggettive””.

 

“Alla luce delle argomentazioni svolte a sostegno della statuizione adottata dalla CGUE non può questo Giudice più dubitare della riconducibilità della «Carta Elettronica del docente» alle «condizioni di impiego», di cui alla clausola 4 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, e conseguentemente “della differenza di trattamento tra docenti a tempo indeterminato e i docenti assunti nell’ambito di rapporti di lavoro a tempo determinato, in quanto questi ultimi non beneficiano del vantaggio finanziario di cui al procedimento principale”.

 

Infine, lo stesso tribunale di Roma ha ricordato la posizione con la quale il “Consiglio di Stato, Sez. VII, n. 1842/2022” ha ricordato “le regole che pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio. E non vi è dubbio che tra tali strumenti debba essere compresa la Carta del docente”. E “va ricordato che le sentenze interpretative della CGUE, precisando il significato e la portata del diritto dell’UE, hanno effetto retroattivo”.

 

“Non può, pertanto, questo Giudice che disapplicare l’art. 1 della L. n. 107/2015 (i D.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del 28 novembre 2016, applicativi di tal disposizione, sono stati nelle more della decisione della CGUE annullati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza citata) nella parte in cui non riconosce la usufruibilità della «Carta Elettronica del docente» anche dal personale docente assunto con contratto a tempo determinato. Va pertanto dichiarato il diritto dei ricorrenti ad usufruire del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all’art. 1 della Legge n. 107/2015, ossia con le medesime modalità con cui è stata attribuita ai docenti a tempo indeterminato, mediante accreditamento sulla carta elettronica del docente, della somma di” complessivi 16.500 euro (con recupero individuale tra i 500 e i 2.500 euro) “e, per l’effetto, condanna il Ministero dell’Istruzione a provvedere in tal senso”.

 

IL RICORSO PER RECUPERARE LA CARTA DEL DOCENTE

Il sindacato Anief si rivolge a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 perché presentino ricorso per farsi assegnare i 500 euro annui della carta del docente in: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma. È possibile visionare video guida, più modalità di adesione al ricorso e scheda rilevazione dati.

 

PER APPROFONDIMENTI:

Carta docente ai precari, 8 mila ricorsi in un solo mese: per Anief sono numeri destinati a lievitare

Carta docente ai precari, a Vercelli il giudice dice “sì” con 5 anni di arretrati: 3 mila euro all’insegnante che ha fatto ricorso. Anief: decisiva la sentenza di maggio della Corte di Giustizia europea

I precari hanno diritto alla carta del docente, terza sentenza vincente a Vercelli: il prof recupera 2.000 euro

Carta docente anche ai precari, quarta sentenza a Vercelli: una docente recupera 2mila euro

Card docente 500 euro ai precari, pure il giudice di Marsala è d’accordo

Carta docente da 500 euro l’anno, per la Cassazione va assegnata anche agli educatori. Esulta Anief: si allarga la platea di chi presentando ricorso recupera fino a 3 mila euro, eravamo sicuri

La card docente da 500 euro annui va assegnata anche ai precari: a Catania un supplente recupera i 1.500 euro che lo Stato gli aveva negato per i tre anni di supplenza svolti

Ai docenti annuali tolti 500 euro annui per l’aggiornamento, il Tribunale di Catania ricorda che non si può sovvertire il parere della Corte UE: due anni di contratto a termine valgono mille euro

Carta del docente ai precari? Per il Tribunale anche loro hanno il diritto-dovere di procedere all’aggiornamento professionale: altri 1.500 euro recuperati da un supplente a Catania

Carta del docente, è irragionevole non darla ai precari: il Tribunale di Catania ripercorre le tante sentenze favorevoli e assegna mille euro a un’insegnante. Anief: non ci fermiamo più

Carta del docente negata ad una precaria per 5 anni, il Tribunale di Trani le assegna 2.500 euro: rientra nel “riconoscimento del servizio c.d. pre-ruolo svolto”

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Carta docenti, a Udine un’insegnante precaria dal 2016 recupera 3mila euro. Pacifico (Anief): le giustificazioni del Ministero non reggono, in questi anni il personale ha fatto anche la dad da casa

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Carta del docente, anche il tribunale di Reggio Emilia dice che va pure ai precari: 2.500 euro a una supplente che ha lavorato 5 annualità tra il 2016 e il 2022

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Sulla carta del docente ai precari domina il parere della Corte di Giustizia europea: 2.500 euro ad una docente che ha fatto ricorso al Tribunale di Trani

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Niente Carta del docente per sei anni sono 3 mila euro netti negati: una docente precaria fa ricorso, il sindacato: il giudice di Pistoia gli dà ragione

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Nessun dubbio: la Carta del docente va anche ai precari. Il Tribunale di Roma condanna il Ministero ad assegnare 2.500 euro ad un’insegnante che ha svolto cinque supplenze annuali

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Giurisprudenza e legislazione scolastica
21 Febbraio 2023
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