“Non si può condannare un diplomato Isef, che può fare ancora oggi il supplente, negandogli la partecipazione al concorso. Per noi è un’esclusione assurda: devono poter partecipare almeno per l’abilitazione. Per questo abbiamo aperto un contenzioso”. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna sui motivi che hanno portato il suo sindacato ad impugnare il D.D.1330 del 4 agosto 2023 che a sorpresa non permette ai diplomati ISEF di presentare domanda per partecipare al concorso per insegnanti di educazione motoria alla primaria con oltre 1.700 posti da assegnare.
Il testo del DPCM sui nuovi percorsi di formazione dei docenti non è stato ancora pubblicato, ma sicuramente all’interno “ci sono dei successi ottenuti da Anief sulle quote di riserva per il personale precario, compresi coloro che hanno partecipato allo straordinario bis”: lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola. Con le nuove regole sul reclutamento degli insegnanti, continua il sindacalista, si comincia anche “a discutere di chi insegna nelle scuole paritarie e Iepf. È inoltre importante che anche il personale di ruolo possa accedere e prendere un’altra abilitazione. Era dal 2000 che lo Stato non prevedeva i percorsi abilitanti per il personale di ruolo”.
“In questo momento dobbiamo capire sulla call veloce quanti posti curricolari sono stati dati, su sostegno sono più di 8.000: stando alle statistiche degli anni passati, su 50 mila immissioni autorizzate, è molto probabile che almeno 10mila non saranno date”: così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta a Orizzonte Scuola le 50.000 immissioni in ruolo di personale docente autorizzate dal Mef per l’anno scolastico 2023-24. “Questo perché – sottolinea il sindacalista - non si è voluto procedere col doppio canale di reclutamento, l’unica strada da percorrere per eliminare il precariato. Rispetto al passato non sono stati dati tutti gli 85mila posti perché il 30% è stato riservato al prossimo concorso straordinario ter. La cosa assurda è che, rispetto ai 30mila specializzati, abbiamo, per colpa dei meccanismi della mobilità e dei corsi banditi per il Tfa, personale nelle graduatorie al sud e tanti posti vuoti al nord”.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.