Per presentare la candidatura al Miur, tramite il sistema ministeriale telematico Istanze on line, c’è tempo fino alle ore 14.00 di dopodomani, venerdì 29 dicembre. La selezione comporta diverse novità, introdotte dalla Legge 107 del 2015: l’assegnazione delle sedi che potrebbe andare oltre la regione nella quale si concorre, le prove severissime e la formazione degli idonei affidata totalmente al Ministero. Tra gli obiettivi dell’amministrazione ci sarebbe quello di ridurre l’età media dei nostri capi d’istituto. Ma come si fa se poi la stessa amministrazione si ostina a lasciare fuori dal concorso a preside tutti i laureati con cinque anni di servizio non ancora assunti oppure i neo immessi in ruolo?
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Al Miur non hanno voluto applicare la sentenza del Consiglio di Stato, ottenuta dall’Anief, che ha cassato centinaia di esclusioni illegittime analoghe attuate dallo stesso Ministero in occasione dell’ultimo concorso a preside del 2011: quell’espressione ha permesso di introdurre la valenza del servizio svolto come supplenti, proprio per non incorrere ancora una volta nella discriminazione dei docenti precari rispetto ai colleghi di ruolo. Chi ha organizzato l’attuale concorso ha dimenticato, però, di aprire in modo totale a chi svolge questo lavoro da almeno cinque anni, continuando a rendere imprescindibile la sottoscrizione del contratto a tempo indeterminato. Lo stesso eccesso di requisiti è stato attuato nei confronti di chi ha svolto periodi di dottorato e nei confronti dei vicari dei presidi, confermati su più anni, per i quali non è stata prevista alcuna corsia preferenziale a dispetto della lunga formazione sul campo già svolta. Per noi e per i nostri legali si tratta di esclusioni non in sintonia con le disposizioni dell’UE in fatto di selezioni del personale che aspira a svolgere questa professione nella PA.
Per questi motivi, il sindacato intende permettere ai precari e alle altre categorie escluse di partecipare al concorso, fornendo loro un apposito modello cartaceo di partecipazione al concorso DS riservato ai ricorrenti, proprio per consentire a precari e neo immessi in ruolo di partecipare nuovamente, oltre ad avviare la procedura di adesione allo specifico ricorso predisposto dallo stesso sindacato autonomo. Tutti gli iscritti al sindacato Anief possono usufruire di tariffe agevolate per l'iscrizione ai corsi di preparazione al concorso DS organizzati dall'Ente Eurosofia.
Tutti cercano, si impegnano e promettono una soluzione per i maestri condannati a vita a fare i precari. Cresce l’incertezza sul numero effettivo dei coinvolti: sarebbero 5mila per il Pd, 50mila per la Lega, 1.474.000 per l'avvocatura dello Stato. Intanto, cresce il malcontento per l’esito della plenaria emesso la scorsa settimana: subito dopo le festività di fine anno, l'8 gennaio, diverse scuole dell'infanzia e della primaria potrebbero non riprendere le lezioni per l’astensione dei docenti abilitati esclusi dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha rinnegato se stesso ed escluso migliaia di precari dall'accesso al ruolo. Viene da chiedersi dove fossero tutti questi benpensanti alla vigilia della Plenaria, quando la politica e non solo davano addosso a questa categoria di precari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La soluzione c'è e c'è sempre stata, ma prima nessuno voleva trovarla. Con lo sciopero di inizio anno, vogliamo dimostrare che, senza i precari, le scuole resteranno chiuse: perché i diplomati magistrale e tutti i docenti abilitati che non hanno accesso a nessuna graduatoria per il ruolo non tornino ad essere dei fantasmi, numeri da giocare o da tirar fuori all'occorrenza, ma insegnanti a cui ridare dignità e riconoscere rispetto per la professionalità e l'amore per il proprio lavoro che hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno e non da ieri, ma da anni.
Nel frattempo, il giovane sindacato ha aperto le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa.
Nel comma 335 della legge di Bilancio 2018 è specificato che entro il 2018 sarà bandito il concorso per il reclutamento dei nuovi DSGA.
I titoli d’accesso al concorso sono:
- Diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio;
- Diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
- Lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.
Oltre a coloro che sono in possesso dei sopraccitati titoli, potranno partecipare, in deroga agli stessi, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge (di Bilancio), abbiano maturato almeno tre anni interi di servizio negli ultimi otto nelle mansioni di direttore dei servizi generali ed amministrativi.
Da Palazzo Madama è arrivato il via libera al testo definitivo della Legge sul Bilancio di previsione dello Stato per il 2018. Per la scuola tanto fumo e poco arrosto. A partire dalla trasformazione delle cattedre di fatto in cattedra di diritto, utili per mobilità e immissioni in ruolo. A fronte delle circa 18mila finanziate per i prossimi anni, ne mancano all’appello almeno 40mila su sostegno. Fumata nera anche per le risorse per il rinnovo del contratto. I 60 milioni in più raschiati negli ultimi giorni serviranno per la costituzione di un fondo per la valorizzazione del merito. Come dire: poco e solo per pochi. Male anche la bocciatura del doppio emendamento per l’ammissione dei ricorrenti 2011 e 2015 al corso intensivo per accesso al ruolo di Dirigente scolastico.
Sul fronte Ata viene superato il divieto di conferire supplenze per la sostituzione di assistenti tecnici e amministrativi, introdotto dalla legge 190/2014, ma solo dopo il trentesimo giorno di assenza. Non cambia nulla, invece, sul versante dei collaboratori scolastici, per i quali il divieto di sostituzione rimane. In arrivo nel 2018, dopo anni di attesa, il concorso per DSGA.
Unica nota positiva, l’eliminazione del vincolo allo scorrimento delle graduatorie di merito del concorso docenti 2016 fino al limite aggiuntivo del 10% dei vincitori, che impediva agli idonei collocati oltre tale limite di poter ottenere la nomina in ruolo. Una norma illogica contro cui Anief aveva già ottenuto ragione in tribunale. Prorogata di un anno, inoltre, la validità delle GM del Concorso 2016.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La Legge di Bilancio così come approvata dal Senato purtroppo rappresenta un’occasione mancata. In questi mesi abbiamo più volte sentito la Ministra Fedeli parlare della necessità di valorizzare la professione docente, addirittura raddoppiando gli stipendi. Constatiamo con amarezza che la realtà è un’altra, fatta com’è solo di poche luci e molte ombre. Ma con Anief ai tavoli di contrattazione, una volta raggiunta la rappresentatività, la storia cambierà.
Viste le tante attività del sindacato, quali i nuovi concorsi, l'approvazione della legge di stabilità, la campagna Rsu, Anief comunica che la propria segreteria nazionale rimarrà aperta durante le vacanze natalizie, ad eccezione dei giorni strettamente festivi.
Con l'occasione, il presidente nazionale Marcello Pacifico augura buone feste a tutte e tutti le associate e gli associati. Ci vediamo a Roma e nelle principali piazze d'Italia l'8 gennaio per lo sciopero generale e l'inizio del nuovo anno, sempre in prima linea.
Auguri!
Nonostante siano stati rari i casi di ricorso in Cassazione su sentenze del giudice amministrativo dall'approvazione della legge 3761 del 1877 in materia di conflitti, l’ufficio legale Anief ritiene che con la recente decisione dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato siamo di fronte a un radicale stravolgimento delle regole processuali, con una sentenza ridondante e che, in palese contrasto con l’orientamento pregresso e consolidato dello stesso organo, ha negato manifestamente la giustizia.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): abbiamo intenzione di rispondere con strumenti straordinari alla gravissima situazione che la Plenaria ha causato con la sua decisione sconcertante. Il ricorso in Cassazione va ad aggiungersi a quello alla Cedu, alla petizione alla Commissione del Parlamento Europeo e al reclamo al Consiglio d’Europa. Confermato lo sciopero dell’8 gennaio e i sit-in in tante città italiane. Tutti i diplomati magistrale devono candidarsi con Anief alle prossime elezioni RSU per rispondere a questo schiaffo.
Roma, 24 dic. (askanews) – Mancano pochi giorni alle 14 del 29 dicembre, quando si chiuderanno le iscrizioni al concorso per selezionare 2.900 docenti da ammettere al rinnovato corso di formazione per assumere il ruolo di dirigenti scolastici. Intanto cresce l’attenzione per la prova preselettiva da svolgere nei primi mesi del 2018 e diventano 26 le Faq ministeriali per rispondere ai quesiti più frequenti sul concorso. E si allunga pure la lista di esclusi che rivendicano legittimamente la possibilità d’accesso alle prove: oltre ai laureati con cinque anni di servizio ma non ancora assunti a tempo indeterminato e i neo-immessi in ruolo o coloro che per vari motivi non hanno ancora svolto l’anno di prova, ai docenti di ruolo con 5 anni di servizio computando il Dottorato di Ricerca, tra coloro che possono presentare ricorso figurano anche i vicari dei presidi che hanno svolto per almeno tre anni (negli ultimi otto) la funzione di reggente: per loro l’Anief ha attivato un apposito ricorso al Tar del Lazio, finalizzato ad ottenere l’ammissione in deroga ai requisiti d’accesso. Marcello Pacifico (Anief-Cisal) spiega che “il sindacato ha patrocinato questi ricorsi sulla base di una precisa sentenza del Consiglio di Stato che si è espresso sulle esclusioni illegittime analoghe in occasione dell’ultimo concorso a preside, nel 2011: alcune centinaia di docenti svolsero quel concorso grazie proprio ai nostri ricorsi e alcuni, al termine della selezione, l’hanno pure vinto, visto che oggi sono dirigenti scolastici di ruolo”.
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