Il Sistema integrato di educazione e di istruzione garantisce a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento per superare disuguaglianze, barriere territoriali, economiche, etniche e culturali.
Il CdM ha approvato il Decreto PA che determina le nuove prove concorsuali per i concorsi riservati ai docenti precari.
Il MAECI ha pubblicato sul proprio sito internet il rende noto delle sedi disponibili per la destinazione all'estero dei docenti per l'anno scolastico 2023/24.
È iniziato il conto alla rovescia per circa 60mila assunzioni di docenti in vista del prossimo anno scolastico: qualche giorno fa il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, durante il question time sulla “procedura di reclutamento dei docenti prevista dal decreto-legge n. 44 del 2023, nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Molinari-Lega), ha detto che “vi saranno circa 56mila insegnanti assunti per il prossimo anno scolastico, e 19mila assunzioni sul sostegno: 17mila saranno reclutati tramite la prima fascia. Nel piano straordinario ci saranno anche 38mila assunzioni dallo scorrimento delle graduatorie” ed è prevista anche “una procedura per l’assunzione di 38mila docenti che abbiano almeno 36 mesi di servizio o 24 Cfu”.
Ancora una sentenza sulla Carta del docente da assegnare anche ai precari: stavolta è il Tribunale di Verona, sezione lavoro, a dire sì al ricorso prodotto dai legali che operano per il sindacato Anief, in difesa di un insegnante che non ha potuto “usufruire della “Carta elettronica” per l’aggiornamento e la formazione del personale docente per gli anni scolastici 2016/17, 2017/18, 2018/19, 2019/20, 2020/21, 2021/22, 2022/23”. Il giudice ha esaminato il caso e concluso che “le domande di parte ricorrente come precisate in udienza sono fondate e devono essere accolte”, perché la Corte di giustizia dell’Unione Europea “ha valorizzato il fatto che dalle norme interne (in particolare l’art. 282 D.lgs n. 297/1994, le previsioni della contrattazione collettiva del comparto scuola, e da ultimo l’art. 63 e l’art. 1 L. n. 107/2015) emerge il principio secondo cui la formazione dei docenti è obbligatoria, permanente e strutturale”.
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