Come si fa a gestire 38 plessi scolastici sparsi in undici comuni distanti fino a quasi 40 chilometri l’uno dall’altro? L’impresa impossibile è quella che ogni giorno affronta un dirigente scolastico di Avellino. Il preside è Franco Di Cecilia e in questi giorni ha inviato un appello: ridurre il parametro dei 900 alunni imposti con il dimensionamento previsto dal governo, perché peggiorerebbe la situazione, mentre servirebbero deroghe per i territori montani. Il preside non si limita a lanciare appelli: ha già detto, a Il Mattino, che intende avviare una vertenza da parte della Provincia di Avellino nei confronti della Regione e del Parlamento italiano chiedendo anche che “non prevalgano logiche politiche o di centralità geografica”.
Nell’incontro avuto con il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e con l’assessore alla Scuola Lucia Fortini, il quadro di dimensionamento da attuare a partire dal 2024/25 è drammatico: -18 scuole per la provincia di Avellino (dalle attuali 69 autonomie scolastiche a 51), -16 a Benevento (dalle attuali 52 a 36), -9 a Caserta (da 146 a 137), - 36 a Napoli (da 497 a 461) e addirittura -41 a Salerno (da 195 a 154), la provincia in potenza più colpita da questa operazione
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.