La giunta provinciale ha dato il via libera alla chiamata diretta e alla valutazione degli insegnanti da parte dei presidi: riguarderà il nuovo reclutamento dei supplenti e dei docenti di ruolo, che dall'anno scolastico 2017/18 saranno assegnati a un ambito territoriale. Sono provvedimenti peggiorativi rispetto al pasticcio registrato a livello nazionale. Perché dietro a slogan e parole d’ordine pronunciate dai rappresentanti delle istituzioni, si cela l’intento di consegnare letteralmente gli istituti scolastici nelle mani dei capi d’istituto.
Marcello Pacifico (presidente Anief): tutto questo accade in un contesto dove l’istruzione professionale statale è già stata eliminata dal 2010, gli istituti tecnici subiranno presto un severo ridimensionamento, mentre i finanziamenti all’istruzione e alla formazione privata persistono nonostante i tagli orizzontali generalizzati in tutti i settori. Anief, rispetto alla riforma proposta a livello locale e nazionale, si avvarrà pertanto di tutti gli strumenti giuridici in suo possesso per contrastare questa devastante, nefasta e involutiva riforma.
SCUOLA: ANIEF, MIUR CONDANNATO A RISARCIRE 8 PRECARI DI ROMA
Roma, 19 apr. (AdnKronos) - "Il Miur è stato condannato a pagare 100mila euro per risarcimento danni e mancati scatti di anzianità a 8 docenti precari di Roma". Lo comunica in una nota l'Anief. "Il giudice del tribunale del lavoro capitolino ha quantificato un risarcimento complessivo per otto ricorrenti pari a 37 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto percepita da ognuno di loro, cui aggiungono gli interessi previsti dalla legge - spiega il sindacato - A beneficiarne sono stati dei supplenti di lungo corso, alcuni in servizio da oltre dieci anni, che hanno compreso come l'azione dell'amministrazione scolastica nei loro confronti sia stata quella di discriminare e sfruttare il loro operato attraverso una serie infinita di contratti di lavoro a tempo determinato". "Questa ulteriore sentenza rappresenta la conferma dell'inadeguatezza della Legge 107/2015 sul fronte del reclutamento del personale precario - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief - perché, pur prevedendo 100mila nuove immissioni in ruolo, poi ridotte a circa 86mila, è riuscita a non stabilizzare tanti docenti precari la cui unica colpa è stata quella di essersi abilitati dopo il 2011, riuscendo anche a discriminare una parte dei candidati risultati idonei ai concorsi pubblici. Calpestando, in questo modo, le indicazioni della Corte di Giustizia europea, oltre che i pareri della Consulta italiana e del Tribunale di Napoli, che affermano l'applicazione del decreto legislativo n. 368/2001 anche alla Scuola".
ANIEF fornisce le seguenti indicazioni a coloro che, assunti in fase B o C del piano straordinario L. 107/15, sono in possesso di provvedimento giudiziario di retrodatazione dell’immissione in ruolo non eseguito e che, pertanto, non possono presentare domanda di mobilità per l’assegnazione della sede definitiva con titolarità su scuola - FASE A della mobilità – ma solo per la successiva fase C (titolarità su ambito).
Inoltre, vengono fornite anche le indicazioni per i ricorrenti inserimento in Gae con Diploma Magistrale immessi in ruolo sui posti residui della fase C nel corso del 2016 in virtù di provvedimento commissariale del Consiglio di Stato ma che avrebbero potuto ottenere l’assunzione a tempo indeterminato nella fase 0 delle assunzioni per l’a.s. 2015/16.
AGGIORNAMENTO: aggiunte le indicazioni anche per i ricorrenti con sentenza definitiva del Consiglio di Stato immessi in ruolo nel 2016 sui posti residui della fase C che reclamano la mancata assunzione a tempo indeterminato in fase A.
La stima riguarda tutte le modalità di pensionamento: sia la cessazione dal servizio dalla scuola per il prossimo 1 settembre per accedere alla pensione anticipata (con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini), sia a quella di vecchiaia (66 anni e 7 mesi di età anagrafica), o fruendo di norme in deroga come l’Opzione donna. Lo scorso anno, il calo fu attenuato da un emendamento, che nel frattempo ha perduto effetto. Come se non fosse vero che secondo l'ultimo rapporto sulla scuola dei paesi Ocse "Education at a glance 2015", i nostri insegnanti sono i più vecchi al mondo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a rendere la situazione ancora più pesante ci si è messo pure il Miur, decidendo di escludere i non abilitati e laureati dal concorso a cattedre, contro cui abbiamo fatto ricorso e attendiamo l’esito ora dal Consiglio di Stato. Non dimentichiamo, poi, che sempre gli ultimi tre governi hanno abbandonato oltre 4mila ‘Quota 96’, che nel 2012 avrebbero dovuto lasciare il servizio.
Il giudice del tribunale del lavoro capitolino ha quantificato un risarcimento complessivo per otto ricorrenti pari a 37 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto percepita da ognuno di loro, cui aggiungono gli interessi previsti dalla legge. A beneficiarne sono stati dei supplenti di lungo corso, alcuni in servizio da oltre dieci anni, che hanno compreso come l’azione dell’amministrazione scolastica nei loro confronti sia stata quella di discriminare e sfruttare il loro operato attraverso una serie infinita di contratti di lavoro a tempo determinato.
Marcello Pacifico (presidente Anief): questa ulteriore sentenza rappresenta la conferma dell’inadeguatezza della Legge 107/2015 sul fronte del reclutamento del personale precario: perché, pur prevedendo 100mila nuove immissioni in ruolo, poi ridotte a circa 86mila, è riuscita a non stabilizzare tanti docenti precari la cui unica colpa è stata quella di essersi abilitati dopo il 2011, riuscendo anche a discriminare una parte dei candidati risultati idonei ai concorsi pubblici. Calpestando, in questo modo, le indicazioni della Corte di Giustizia europea, oltre che i pareri della Consulta italiana e del Tribunale di Napoli, che affermano l'applicazione del decreto legislativo n. 368/2001 anche alla Scuola.
Abbiamo intervistato il presidente Anief, Marcello Pacifico che sul tema dell'alternanza scuola lavoro si pronuncia così: "permangono tanti e tanti dubbi, in primo luogo perché manca il decreto in base al quale, presso le camere di commercio, venga istituito l'albo dal quale il dirigente scolastico potrà e dovrà attingere per firmare il protocollo con le imprese".
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