L’abuso di precariato costa salato allo Stato italiano: nelle stesse ore del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea per l’eccesso di supplenze e mancate stabilizzazioni, arriva notizia della sentenza emessa da parte del Tribunale di Ivrea, datata 2 ottobre, che grazie all’operato dei legali Anief risarcisce con 30.469,20 euro una docente precaria di Religione cattolica dopo bene 22 anni consecutivi di contratti rigorosamente a termine: nella sentenza, si legge, il giudice ha detto che “è evidente la configurabilità della abusiva reiterazione di contratti a termine denunciata dalla ricorrente”.
La notizia è questa e già nota: “la Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per non aver posto fine all’uso abusivo dei contratti a tempo determinato e alle condizioni di lavoro discriminatorie nel settore scolastico. Secondo la Commissione, l’Italia non ha adottato le norme necessarie per vietare la discriminazione e l’abuso di contratti a termine”, riporta anche Orizzonte scuola.
Anche l’anno 2013 va considerato utile ai fini della ricostruzione di carriera: il sindacato Anief lo ha sempre sostenuto, adesso anche i giudici stanno portando avanti questa posizione. Come a Biella, dove il Tribunale ha deciso che l’annualità cancellata dal Governo Letta ai fini della carriera va invece considerata valida e alla pari delle altre. Per il giudice, infatti, deve “essere valutato, ai soli fini giuridici per il calcolo dell’anzianità di servizio, anche l’attività prestata nell’anno 2013 (vd. Cass. Sez. lav., ord. 16632/24)”.
Sono stati presentati alla Camera gli emendamenti al decreto legge Salva Infrazioni - il DL 16 settembre 2024, n. 131, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi derivanti da atti dell’Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano - riguardanti il reclutamento e la stabilizzazione dei precari del comparto Istruzione e Ricerca: subito dopo la loro presentazione, suggerita da Anief e realizzata da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, diverse richieste sono state cassate dai parlamentari di competenza perché ritenuti inammissibili.
Grazie alle continue denunce presentate dal sindacato ANIEF, la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per l'abuso dei contratti a termine e l'elevata precarietà che caratterizza il settore scolastico italiano. Si tratta di una violazione grave che penalizza migliaia di lavoratori della scuola, costretti da anni a stipulare contratti temporanei, senza alcuna garanzia di stabilità lavorativa.
Ieri, 3 ottobre 2024, si è svolto presso l’USR Campania un incontro informativo tra il Dott. Ettore Acerra e le organizzazioni sindacali in merito all’avvio delle attività di inizio anno scolastico.
Una delle questioni centrali della sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvata lo scorso 18 gennaio è quello della “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48” del Ccnl, con l’amministrazione intenzionata a dare ai presidi la facoltà d’infliggere sanzioni: su questo punto va comunque ricordato che una delle ultime bozze presentata dall’Aran ai sindacati sembrava avere recepito le indicazioni dell’Anief, che si era dichiarata indisponibile a qualsiasi discussione sul punto senza precise rassicurazioni circa il mantenimento al di fuori della potestà dei dirigenti scolastici dell’irrogazione di sospensioni dal servizio del personale docente, su cui è indispensabile che a decidere sia un organo terzo e quindi super partes.
L’opera incessante condotta in Tribunale dai legali del sindacato autonomo Anief continua a produrre risarcimenti corposi: anche nel mese di settembre, appena giunto al termine, i giudici hanno assegnato oltre un milione di euro ai lavoratori della scuola, la maggior parte dei quali docenti e Ata precari. Complessivamente, dall’inizio del 2024 sono diventati quasi 11 i milioni di euro recuperati nelle aule di giustizia con protagonisti dei dipendenti della scuola. Con la produzione di sentenze favorevoli agli avvocati del sindacato, quindi di conseguenza ai molti dipendenti della scuola da loro difesi, dallo scorso mese di gennaio le sentenze che hanno prodotto risultati tangibili sono diventate ben 4.442.
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