Secondo il Ministero dell’Economia, i ritardi dei pagamenti sarebbero imputabili al Miur, secondo cui però i soldi sarebbero già stati “caricati” sui POS delle scuole per arrivare fino a giugno, ma NoiPA non sta rispettando le date di emissione dei cedolini. Insomma, siamo al solito balletto di responsabilità. Con il personale danneggiato, già con meno tutele, a fare da spettatore passivo. Il sindacato ritiene che, a questo punto, a meno di cento giorni dalla fine dell’anno scolastico, l’unico modo per costringere l’amministrazione a dare con sollecitudine quanto dovuto è presentare formale richiesta ad personam con pre-ricorso gratuito.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non si possono lasciare dei lavoratori, assunti anche a centinaia di chilometri da casa, senza stipendio e senza nemmeno indicazioni certe su quando potranno vedere espletato il diritto, costituzionalmente protetto, dagli articoli 35 e 36 della madre delle nostre leggi.
Il Tribunale di Ferrara dà piena ragione all'ANIEF e riconosce il diritto di una docente in possesso di specializzazione sul sostegno conseguita nel 2015, ad essere immessa in ruolo in base al punteggio posseduto e non in base al momento in cui è stata inserita negli elenchi aggiuntivi afferenti alle Graduatorie a Esaurimento. L'Avv. Tiziana Sponga, ormai avvezza a ottenere ragione contro il MIUR anche presso i tribunali del lavoro dell'Emilia Romagna, mette a segno un'ulteriore vittoria per il nostro sindacato e ottiene l'immissione in ruolo da Fase 0 di una nostra iscritta illegittimamente pretermessa dal MIUR nelle operazioni di nomina del piano straordinario 2015/2016. Il Ministero dell'Istruzione non può “collocare in coda” i precetti costituzionali.
Roma, 9 mar. (Labitalia) - "Appare inadeguato e inopportuno l'annuncio trionfalistico con cui il ministero dell'Istruzione ha comunicato lo sblocco del Fondo unico per le retribuzioni di risultato e posizione dei dirigenti scolastici: non è affatto vero che 'i pagamenti prefissati dal Miur per l'anno scolastico corrente' bastano per invertire 'il trend negativo che ha caratterizzato la quantificazione delle risorse in passato', come non è vero che 'si sbloccano e si risanano le situazioni pregresse consentendo ai dirigenti di recuperare le somme mancanti'". Lo scrive l'Anief sottolineando che il proprio ufficio studi "ha calcolato che c'è poco da esultare: l'ammontare del Fondo unico nazionale dovrebbe infatti essere notevolmente superiore, tenendo conto delle risorse disponibili prima del blocco degli stipendi stabilito dalla legge 122/2010 e delle nuove risorse che si sono nel frattempo rese disponibili".
Secondo l’Ufficio studi Anief non è affatto vero – come comunicato da Viale Trastevere - che “i pagamenti prefissati dal Miur per l’anno scolastico corrente” bastano per invertire “il trend negativo che ha caratterizzato la quantificazione delle risorse in passato”, come non è vero che “si sbloccano e si risanano le situazioni pregresse consentendo ai dirigenti di recuperare le somme mancanti”. Perché l’incremento per l’a.s. 2015/2016, accordato dal Miur per circa 163 milioni, sarebbe dovuto essere di 201 milioni di euro. Vanno inoltre considerati gli stanziamenti straordinari, una tantum, stabiliti dalla Legge 107/2015: 46 milioni per l’anno 2016, a cui si aggiungono altri 17 milioni per il 2017.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anief-Dirigenti Scolastici è pronta a presentare ricorso al TAR. Lo faremo, non appena l’ammontare del FUN sarà definito in via ufficiale dal Ministero dell’Istruzione, chiedendo quanto corrisposto per il corrente anno scolastico e per gli anni passati.
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