Pubblichiamo la guida Anief alla compilazione del modello B delle graduatorie d'istituto, da presentare tramite Istanze on line entro le ore 14:00 del 4 agosto 2014.
La versione attualmente pubblicata è: 1.0
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Si avvisano i soci Anief che il servizio di consulenza telefonica sarà sospeso nei giorni 8 e 9 luglio e dal 15 al 31 luglio per ferie. Il servizio riprenderà secondo il solito orario a partire da agosto.
Per assegnare 30 punti aggiuntivi agli idonei ai concorsi, 18 punti aggiuntivi a SFP, 12 punti aggiuntivi ai PAS, per la valutazione del servizio militare in seconda e terza fascia GI, per la valutazione del servizio IRC (e alternativa IRC) in seconda fascia GI, per il riconoscimento in GI del doppio punteggio per il servizio in pluriclassi prestato a partire dal 2007/08. Adesioni on line fino al 31 luglio.
Vista la necessità di anticipare allo scorso 4 luglio il termine per l’adesione ai ricorsi TAR avverso le tabelle valutazione titoli di II e III fascia delle G.I. e in considerazione delle numerose richieste pervenute dopo tale termine, Anief apre le adesioni ai ricorsi al Presidente della Repubblica per ottenere la corretta valutazione dei titoli e dei servizi prestati. Il termine di adesione ai ricorsi PdR è fissato al 31 luglio 2014. Adesioni on line sul portale Anief.
Ricordiamo che è ancora possibile, fino al 10 luglio, aderire ai ricorsi TAR per l’inserimento in II fascia G.I. degli idonei al concorso a cattedra DDG 82/2012 e dei docenti in possesso di diploma magistrale linguistico/sperimentale conseguito entro l’a.s. 2001/02, nonché per l’inserimento in III fascia G.I. dei laureati in Scienze politiche v.o. entro l’a.s. 2000/01.
Inoltre, sono aperte fino al 31 luglio le adesioni al ricorso TAR per ammettere con riserva in II fascia delle Graduatorie d’Istituto chi frequenta i corsi e si abilita-specializza con PAS, SFP o su Sostegno dopo il 31 luglio.
L’annuncio è arrivato oggi dal sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi: l’attuale sistema di sostituzioni dei prof assenti è del tipo ‘mordi e fuggi’, quindi non è educativo. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): sarebbe un grave errore, perché i precari svolgono un ruolo prezioso e non accessibile a chi svolge già tante ore di lezione frontale. Aumentando il carico di lavoro in aula si rischia di compromettere la regolarità della didattica. Le questioni del precariato su cui discutere sono ben’altre.
“I docenti precari della scuola non danno valore aggiunto, non si incardinano in un progetto educativo”: a dirlo è stato oggi il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, ospite di una trasmissione radiofonica nazionale. Parlando dei punti più importanti che il Governo intende introdurre attraverso un ddl da presentare entro l’estate, il rappresentante del Governo ha speso parole critiche verso l’attuale collaudata organizzazione delle sostituzioni degli insegnanti assenti per brevi periodi, definendola un “sistema mordi e fuggi”: in futuro per le supplenze, ha sottolineato Reggi, bisognerà “usare gli insegnanti di ruolo. Il gruppo degli insegnanti dell’organico ‘funzionale’ dovrà prendersi carico anche delle supplenze brevissime”.
Anief ritiene che con questo genere di progetti e affermazioni si ignora e si dequalifica frettolosamente il ruolo dei tanti insegnanti precari che garantiscono, anche con supplenze di pochi giorni, un prezioso servizio pubblico a favore degli 8 milioni di alunni che popolano le nostre scuole. L’errore, secondo il sindacato, è pensare che si possa migliorare la qualità del prodotto finale, in questo caso delle lezioni da svolgere in assenza del docente titolare, cancellando in un colpo solo la disponibilità a fare supplenze ‘brevi’ di oltre 622mila aspiranti docenti. Di questi, si salverebbero solo i 154.398 abilitati inseriti anche nella Graduatorie ad Esaurimento: per quasi mezzo milione, invece, non ci sarebbe più spazio per le supplenze.
“Dopo le 36 ore di servizio da imporre a tutti gli insegnanti, che sono poi quelle che già svolgono, dal sottosegretario Reggi giunge un’altra convinzione che gli consigliamo di rivedere – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir –: non è infatti possibile affidare le supplenze del personale di ruolo ai colleghi presenti a scuola. Introdurle in modo sistematico, oltre le 6 ore di disponibilità che già oggi danno, significherebbe caricare di lavoro gli insegnanti di ruolo oltre le proprie possibilità”.
“Superando l’attuale numero di ore di lezioni frontali settimanali si rischierebbe, in pratica, di compromettere la mole di lavoro che ogni giorno il docente è chiamato a svolgere: ricerca e preparazione delle lezioni, composizione e correzione dei compiti, partecipazione a riunioni collegiali e via dicendo. Visto che il Governo vuole aggiungervi anche la formazione obbligatoria – conclude Pacifico – non si comprende come e quando avrebbe modo di fare anche le supplenze”.
Le questioni sul precariato su cui discutere sarebbe ben’altre. Perché il Miur, anziché minacciare ciclicamente di cancellare i docenti precari, non ricorda il prezioso lavoro che svolgono? Perché non dice che centinaia di migliaia di supplenti sono impegnati ogni anno ad assicurare la costante erogazione del servizio scolastico? Perché non fa cenno alcuno al fatto che quelli che hanno prestato più di 36 mesi di servizio hanno diritto alla stabilizzazione e al pagamento degli scatti di anzianità? Perché Reggi non ammette che almeno un posto su due ricoperto su supplenze sino al termine delle attività didattiche o al 30 giugno doveva essere assegnato in supplenza annuale? Perché i tecnici del Ministero non dicono che la trattenuta del 2,5% sul TFR è illegittima e che le ferie dei precari devono essere pagate per intero senza decurtazioni? Meno male che lo dicono le leggi vigenti, a partire dalla Costituzione, e il diritto comunitario.
Per approfondimenti:
Repubblica: Al via l'aggiornamento delle graduatorie, 622 mila gli aspiranti insegnanti
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