Nell’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto, chiuso e trasmesso all’Aran, figurano solo generici riferimenti e non c’è traccia dell’impegno preso dall’amministrazione la scorsa estate di includere le linee generali che avrebbero portato, all’interno dei contratti di categoria, alla definitiva equiparazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato. Eppure, a seguito della ripetuta violazione dell’Italia della Direttiva 1999/70/ UE sull’abuso del precariato, avevamo assistito ad una serie di sentenze favorevoli ai precari, sia a livello europeo, come la famosa Mascolo - C-22/13, sia in ambito nazionale, come la sentenza 187/2016 emessa dalla Corte Costituzionale e quella delle sezioni unite della Cassazione (22552 e ss. 2016). Il Governo ha preferito continuare a rifugiarsi nel solito conservatorismo all’italiana.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’assenza di indicazioni presta il fianco alle decisioni che si prenderanno sulla questione a livello europeo: il nostro sindacato ha dato il La ad una petizione specifica presso il Parlamento UE, alla Cedu e anche al Comitato Europeo dei diritti sociali. Abbiamo anche presentato reclamo al Consiglio d’Europa che ha dichiarato ammissibile la procedura chiedendo all’Italia di presentare una dettagliata giustificazione del suo operato entro il prossimo mese. Ancora una volta si è preferito tenere i precari della scuola almeno un passo indietro. Noi non staremo a guardare: sarà il tribunale a stabilire se un docente non di ruolo ha gli stessi doveri di chi già è assunto, ma non ha invece diritto agli scatti di anzianità, ad uno stipendio in crescita, al pagamento dei mesi estivi e a tutte le prerogative concesse ai colleghi di ruolo.
Chi è precario ed è stufo di subire questa discriminazione, può quindi decidere diricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Inoltre, in attesa che la giustizia europea faccia il suo corso, dopo che la Corte di Giustizia UE ha espresso perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Cassazione (sentenza n. 27384/2016), Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori di ruolo, ad iniziare dal recupero del primo “gradone” stipendiale.