Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Bando del Concorso ordinario per la scuola secondaria. Decreto e allegati con i programmi Titoli valutabili, abilitazioni corrispondenti.
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Lo Stato può rimanere indifferente davanti ad un dipendente pubblico che chiede una sede di lavoro vicina ai genitori anziani entrambi con disabilità? Evidentemente no. Ma se l'atteggiamento è quello, allora è bene che intervenga il giudice. È quello che è accaduto con la Corte di Appello di Firenze, che ha accolto il ricorso di una docente della scuola superiore, specializzata su sostegno, a cui era stata negata la mobilità interprovinciale in Sicilia: sebbene fosse “referente unica di entrambi i genitori, portatori di handicap con connotazione di gravità” e vi fossero i posti liberi dove collocarla, l’insegnante s’è vista negare il trasferimento disapplicando dunque la “precedenza nei trasferimenti interprovinciali per l’assistenza dei genitori con disabilità grave e residenti in una diversa provincia”.
Anche nelle Marche passa la linea della parità di trattamento del personale precario della scuola rispetto a quello di ruolo: a sancirla è stato il Tribunale del Lavoro di Fermo, che ha risarcito un insegnante del posto con 4.766 euro come indennizzo per la mancata considerazione degli aumenti stipendiali derivanti dai periodi di servizio svolti come supplente. Il giudice ha disposto che l’insegnamento di tutto il periodo pre-ruolo concorre “all’esatta ricostruzione della carriera, all’inquadramento nella corrispondente fascia stipendiale e al pagamento delle differenze retributive”.
La scuola deve “assicurare parità di condizioni e di opportunità”. E bisogna fare in modo che non accadano più “tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro”. Sono dichiarazioni che non lasciano spazio a dubbi, quelle rilasciate oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento del secondo mandato.
C’è anche la questione irrisolta degli idonei Stem nelle richieste di emendamento al Disegno di legge n. 3431, ovvero alla Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, il cosiddetto Decreto Milleproroghe. Sull’ingiusta mancata considerazione di migliaia di candidati che a seguito di regolare concorso sono stati reputati idonei a svolgere la professione su determinate materie in ambito scientifico, sono stati infatti presentati ben cinque emendamenti: a sposare la “causa” sono stati rappresentanti del PD, di Forza Italia, del M5S, della Lega e del Gruppo Misto.
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