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Prosegue la pubblicazione delle graduatorie docenti relative alla procedura di aggiornamento delle Gps conclusasi lo scorso 24 maggio.
La proroga di sue settimane concessa dal ministero (inizialmente al fine della finestra temporale era fissata per il 10 giugno) ha notevolmente influito sui ritardi che si sono andati poi accumulando e che stanno comportando tutt’ora un’attesa per visualizzare la propria posizione in graduatoria che potrebbe andare a inficiare le tempistiche per l’avvio dell’algoritmo a fine agosto.
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Sugli stipendi dei lavoratori italiani continuano ad arrivare segnali sconfortanti: dal report Ocse “Jp Salary Outlook” risulta che nel 2023 i dipendenti in Italia hanno avuto una retribuzione lorda annua media di 44.893 euro, facendo collocare il nostro paese al posto numero 21 su 34 complessivi presi in esame dall’Ocse. Lo stipendio dei lavoratori italiani risulta in crescita dell’1,8% rispetto al 2022, ma se si guarda agli ultimi 8 anni allora l’aumento percentuale risulta del 7,5%. Se poi si guarda ai salari reali dal 1991 ad oggi, considerando il costo della vita, risulta sono cresciuti appena dell'1%, contro l’incremento medio dei Paesi Ocse pari al 32,5% “Nella classifica – scrive oggi Qui Finanza - al primo posto c’è l’Irlanda con un salario medio di 79.473 euro; segue il Lussemburgo con 78.310 euro”.
“Sarà fondamentale migliorare il testo disegno di legge per l’introduzione di ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’: il documento approvato alcuni giorni fa dal Consiglio dei Ministri crea infatti ulteriori nuove figure lavorative precarie, anche di tipo parasubordinato, che si aggiungeranno alla figura del contratto di ricerca che non si è ancora potuta implementare né da parte degli atenei né da parte degli EPR, per l'assenza di risorse aggiuntive finalizzate alle assunzioni e per la poca chiarezza al tavolo delle trattative sullo stato giuridico”: lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare il testo delle ‘Disposizioni in materia di valorizzazione e promozione della ricerca’, in 5 articoli, che apporta modifiche sostanziali all’articolo 22 della Legge 240/2010, già modificato dalla Legge 79/2022 con la creazione del cosiddetto “Contratto di ricerca”, alla luce del PNRR richiesto più volte da Anief e delle sentenze della Corte di giustizia europea su ricorsi in cui si era costituita Anief.
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