Oggi il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, è intervenuto nel corso del notiziario di Sicilia Tv per parlare di scuola: focus sull’intervento del presidente a Villa Pamphilj, dove ha sottolineato come sia necessario investire su Istruzione, Ricerca e Formazione per far ripartire il Paese. Vai all’intervista al presidente Anief, Marcello Pacifico, da 0.22 al minuto 6.02
L’ultima manovra di bilancio ha stabilito un nuovo bonus nelle busta paga a partire dalla prossima mensilità: sostituirà il più conosciuto “Bonus di 80 euro Renzi”. L’aumento delle retribuzioni verierà a seconda del reddito percepito di appartenenza. Orizzonte Scuola spiega perché l’aumento netto è suddiviso per fasce di reddito: ad esempio, “per tutti coloro che hanno un reddito annuo pari o inferiore a 28 mila euro è previsto un aumento di 100 euro netti mensili”. Ma “in realtà è un aumento di 20 euro che si aggiungono agli 80 euro di Renzi. Quindi se un insegnante della scuola primaria, ad esempio, beneficiato del bonus dell’ex presidente del consiglio, guadagnava – precedentemente al mese di luglio 2020 – uno stipendio netto di 1.370 euro, vedrà la sua retribuzione giungere a 1.390 euro (non 1.470 euro)”. Per Anief il rischio è che la situazione emergenziale, derivante dai rischi del Covid19, lasci all’angolo il problema degli stipendi più bassi d’Europa, dopo la Grecia, conferiti al personale scolastico italiano: occorre affrontare da subito il vulnus, perché il 3,5% assicurato dalle ultime due leggi di Bilancio non copre nemmeno gli oltre 10 punti di inflazione accumulati in dodici anni al netto degli ultimi aumenti, con 8 ben punti persi tra il 2007 e il 2015.
“Quello che bisogna mettersi in testa – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – è trovare il modo di incrementare le buste paga di docenti e Ata di 240 euro mensili: sotto questa soglia, si tratterebbe dell’ennesimo ritocco che non copre nemmeno il costo della vita. Ad oggi, invece, siamo appena sopra l’aumento del 3,48% (meno di 80 euro lordi) accordato con l’ultimo rinnovo contrattuale, del 2018, sottoscritto dagli altri sindacati al termine del vergognoso blocco decennale. Stiamo parlando di 70 euro di incremento mensile: il disavanzo di mille euro medi in meno al mese, a fine carriera, non cambierebbe di molto. Come Anief, abbiamo ribadito la necessità di riallineare gli stipendi all’inflazione e di procedere ad aumenti ‘veri’ in occasione dell’ultimo incontro tenuto a Palazzo Vidoni con la ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone, quando si presentò il memorandum della PA: da quel giorno, le condizioni non sono cambiate”.
Puoi ancora migliorare il tuo punteggio, cosa aspetti? L’intera procedura si svolgerà in maniera telematica, sia domanda sia scelta delle scuole. Operazione che snellirà sia il processo di presentazione che la verifica dei punteggi da parte dell’ufficio Scolastico.
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Le Graduatorie di istituto docenti diventano provinciali e digitali. Servono percorsi formativi intensivi e rapidi che possono essere svolti ovunque, con qualsiasi dispositivo elettronico, basta solo avere a disposizione un collegamento internet.
Adesso è ufficiale: l'Inps ha autorizzato 39.700 certificazioni per pensionamenti del personale della scuola a partire dal primo settembre. Lo fa sapere l'Istituto con un comunicato. Al 3 giugno, scrive l’Istituto nazionale di previdenza, risultano lavorate circa il 97% delle cessazioni dal servizio trasmesse dal ministero dell'Istruzione. In particolare, considerando le sole verifiche con esito positivo, risultano certificati i diritti a pensione per circa 39.700 nominativi: 29.900 per personale docente, 8.860 per personale ATA, 446 per Insegnanti di religione, 363 di dirigenti scolastici e 99 di personale educativo.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo avere ricordate che “una fetta dei posti liberi gli Uffici scolastici nemmeno potranno tentare di assegnarli per le immissioni in ruolo, perché dovranno essere accantonati per i vincitori dei prossimi tre concorsi-lumaca e regolati da bandi malfatti, ci si rammarica perché siccome il ministero dell’Istruzione si è incaponito a non utilizzare le graduatorie d’Istituto-provinciali si arriverà a coprire appena 15 mila dei 30 mila pensionamenti. Perché la maggior parte delle convocazioni per il ruolo andranno comunque disertate, visto che le graduatorie ad esaurimento e di merito sono ormai sguarnite di candidati. Se non si va ai ripari, il 2020 entrerà nella storia non solo per l’anno del Covid ma anche per quello del precariato nella scuola con numeri da capogiro”.
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