Lo schema di Decreto Interministeriale sugli organici ATA 2020/2021, ancora una volta, non prevede i posti utili per il passaggio ai profili professionali As e C e viola i diritti dei collaboratori scolastici precari. Anief avvia le procedure di adesione agli specifici ricorsi per rivendicare in organico di diritto l'attivazione dei posti per i profili AS "addetto ai servizi" e C e per l'aumento dei posti in organico per i collaboratori scolastici ancora precari che hanno lavorato nella scuola pubblica per più di 36 mesi.
Il sindacato ricorre al Tar del Lazio avverso l’esclusione dal concorso straordinario 2020 scuola secondaria di I e di II grado per il personale che raggiunge i tre anni di servizio svolto in scuola statale computando anche l’anno di servizio militare di leva svolto non in costanza di nomina. C’è tempo fino al 30 maggio. Per aderire, clicca qui
Il Ministero ha inviato agli Uffici Scolastici la nota prot. n. AOODPPR 918 del 15 maggio scorso con cui si dà avvio al censimento delle aule informatizzate e dei relativi responsabili tecnici d’aula delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per la selezione che porterà 32 mila nuovi docenti con almeno tre anni di servizio. Sempre dal dicastero di viale Trastevere è stata messa a disposizione una piattaforma che consentirà alle istituzioni scolastiche di procedere al censimento delle aule: tale piattaforma punta a raccogliere le informazioni relative alla capienza ed alle caratteristiche tecniche di ogni singola aula, è già disponibile dal 20 maggio e sarà aperta fino all’8 giugno.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sostiene che “l’estate si sta avvicinando ed è bene che il ministero dell’Istruzione predisponga, parallelamente o in alternativa, quel piano B di cui oggi ha parlato anche la ministra Lucia Azzolina in un’intervista ad un quotidiano nazionale, qualora la curva epidemiologica dovesse tornare malauguratamente a salire. È bene, allora, che questo piano contenga l’utilizzo delle graduatorie d’istituto, da trasformare nelle prossime settimane in provinciali, anche per volere del primo partito di maggioranza e con il beneplacito del Mef. È bene ribadire, a questo proposito che non si tratterebbe di una concessione, anche alla luce della sentenza, n. 77 del 25 febbraio scorso, che ha di fatto dato il via libera alle immissioni in ruolo del personale che ha superato la soglia minima di supplenze e in presenza di posti vacanti e disponibili”.
Con un ritardo abissale e ingiustificabile, i maggiori sindacati della scuola annunciano proteste e scioperi, sostenendo che la lunga tregua è giunta al termine e che il personale si appresta ad entrare in mobilitazione. I motivi della protesta, scrive Orizzonte Scuola, risiedono soprattutto nella questione del reclutamento dei precari e sulla ripartenza a settembre. Per Anief non è solo una questione di sicurezza sanitaria, ma anche di riconoscimento del lavoro svolto da chi ha svolto i 36 mesi di servizio e rivendica a ragione l’immissione in ruolo su posto vacante, che altrimenti rischia seriamente in molti casi di essere assegnata con la causalità delle Messe a disposizione.
“Non si comprende come mai solo oggi i sindacati chiedono al Governo di cambiare registro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – considerando che la pandemia ha reso la situazione della vacanza di posti solo più difficile da gestire. Ma non è certo la causa. L’Anief ha preso una posizione chiara sul problema del reclutamento dallo scorso novembre, con scioperi e sit-in davanti a Montecitorio, con tanto di audizioni e proposte di modifiche alle disposizioni normative in atto, in particolare all’allora decreto 126/19 salva-precari. Le richieste dell’Anief si sono poi spostate sul decreto Milleproroghe, con tanto di appello al premier Giuseppe Conte per vincere il precariato, sono confluite nella rivendicazione di risorse adeguate da approvare all’interno del Documento di Economia e Finanza primaverile”.
Vuoi diventare insegnante di sostegno? Le Università stanno emanando le integrazioni ai rispettivi bandi di concorso, in cui sarà indicata la data ultima per la presentazione della domanda, la quota da pagare per accedere alle selezioni e tasse da pagare per chi le supererà. Gli importi sono a discrezione dei singoli atenei. Anche coloro che pensavano di non potere più partecipare alle selezioni hanno la possibilità di accedere ai corsi e conseguire la specializzazione sul sostegno. E una grande opportunità. Chi accede ai corsi e acquisisce il titolo ha di fronte a sé la certezza di avere tanti sbocchi lavorativi. I posti a disposizione per il V ciclo di Tfa sostegno sono in totale 19.585 fra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. C’è tanta richiesta di docenti specializzati, negli ultimi anni le scuole sono state costrette a incaricare docenti senza la qualifica necessaria perché il 40 % dei posti era rimasto scoperto
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