Obiettivo cominciare a riprogrammare il numero di alunni per classe e metri quadri, procedere a un piano straordinario di immissioni in ruolo di ulteriori 140 mila insegnanti ed educatori e 40 mila collaboratori scolastici e assistenti amministrativi, riaprire gli istituti a settembre in sicurezza. Queste le richieste ribadite anche all’incontro a distanza organizzato dal CESI con i sindacati europei del personale scolastico, dopo l’incontro con il Premier italiano, Giuseppe Conte. Si aspetta di legge la bozza delle linee di indirizzo elaborate dal presidente, Ursula Von der Leyen.
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L’Aula di Montecitorio esprime parere favorevole all’ordine del giorno che prevede un piano di cancellazione delle 20 mila classi con 30 e più alunni iscritti, in linea con il disegno di legge avviato nel settembre 2018 dall’attuale ministra dell’Istruzione Licia Azzolina. Intanto, sempre ieri il M5S ha presentato un emendamento al Decreto Rilancio, che ha obiettivi analoghi, resi ancora più impellenti dai rischi contagio del Covid-19.
Marcello Pacifico (Anief): “Quella di ridurre il numero di alunni per classe e di spazzare via le classi pollaio è una necessità che la scuola deve assolutamente affrontare: per raggiungere lo scopo, prima di tutto serve integrare l’organico, predisporre delle aule nuove per le classi che si verranno a formare, immettere in ruolo direttamente da graduatoria d’istituto trasformate in provinciali. Anche per questi motivi abbiamo deciso lo stato di agitazione di tutto il personale e non escludiamo di arrivare allo sciopero del comparto scolastico”.
Anief conferma i ricorsi e proroga i termini per impugnare tutti e quattro i bandi al 26 giugno, data ultima per poter ricorrere avverso l’esclusione dalle procedure, nel rispetto dei termini del processo amministrativo. Sono più di 40 i ricorsi attivati avverso il concorso ordinario nella secondaria, nell’infanzia e primaria, straordinario nella secondaria, e per conseguire l’abilitazione nella secondaria. Migliaia le adesioni dei precari esclusi. Visita la pagina www.anief.org/concorsi2020, controlla la tabella. Vai anche al video ricorsi - concorso ordinario scuola secondaria
Entro dopodomani il via libera definitivo della Camera al decreto scuola 22 dell’8 aprile scorso, Atto n. 2525: dopo il dibattito di ieri, l’Aula è passata a esaminare gli ordini del giorno, che però si sono rivelati in alto numero. Inoltre l’Aula ha deliberato la seduta “fiume”, cioè senza interruzioni, voluta dalla maggioranza per evitare l’allungamento dei tempi. Il decreto, infatti, va comunque approvato entro domenica, pena il decadimento. Sono, infatti, ben 193 e ciò potrebbe rendere più lungo il tragitto per l’approvazione, anche perché le opposizioni hanno minacciato ostruzionismo. “Il centrodestra - scrive la rivista specializzata Orizzonte Scuola - ha depositato 153 ordini del giorno, 32 i gruppi di maggioranza, e altri 4 sono stati depositati dal gruppo misto. Una conferenza dei capigruppo" svolta ieri dopo che è stato dato il via libera dell'Aula. La possibilità che il voto finale si espleti entro domenica è più di un’eventualità: una volta esauriti gli ordini del giorno, si passerà infatti ai pareri del Governo che ha posto la fiducia.
“Dal decreto sulla scuola – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci aspettavamo tutti un piano di investimenti urgente, anche in relazione all’emergenza epidemiologica in atto, perché il settore ha l’estrema urgenza di rialzarsi dopo il lungo periodo di didattica a distanza: a settembre, quando rientreranno in classe più di otto milioni di alunni e un milione e 300 mila tra docenti, Ata e dirigenti, tutto dovrà essere pronto e predisposto, ad iniziare dalle classi con numeri ridotti, non oltre 15 alunni, passando per delle strutture edilizie finalmente conformi. Degli otto miliardi di euro necessari per una ripartenza adeguata, invece, ne è arrivato solo uno e mezzo. Oltre che l’introduzione di procedure, come quella concorsuale, che non fanno altro che incrementare i divari tra i precari, i quali invece di essere assunti a tempo indeterminato continuano a rimanere supplenti sine die”.
Invocato da Regioni, Comuni e Province per rispondere alle indicazioni del Comitato scientifico sul rispetto del distanziamento sociale nelle classi pollaio italiane, si è svolto l’incontro in video-conferenza con il presidente del Consiglio sulla ripresa delle attività scolastiche a settembre. Anief ha indicato al premier dove reperire i fondi utili: si tratta di almeno 12 miliardi dei 172 miliardi che dovrebbero arrivare dal Recovery Fund perché la salute di tutta la comunità educante deve essere considerata alla pari dell'emergenza sanitaria. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “in questo modo si recupererebbero i dieci miliardi tagliati negli ultimi anni di tempo scuola, plessi cancellati, sedi di dirigenza e di personale. E si sbloccherebbe l'assunzione di 150 mila docenti, da raggiungere con le nuove graduatorie di istituto ad agosto per ottemperare alla sentenza Rossato della Corte di Giustizia europea sui risarcimenti relativi all'abuso dei contratti a termine, oltre che per stabilizzare altri 40 mila lavoratori precari tra personale Ata, educativo e Dsga facenti funzione: una misura peraltro necessaria per gestire anche igienizzazione, senza più colpevolizzare insegnanti, presidi e amministrativi sullo stato di insicurezza dei nostri edifici”.
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