Anief ha inviato richiesta formale al ministro Manfredi, chiedendo l’emanazione immediata di un decreto ministeriale integrativo per la riapertura, da parte degli atenei universitari, dei termini per l’accesso ai percorsi per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, per l’anno scolastico 2019/2020. Marcello Pacifico (Anief): Una modifica così importante non può avere alcun risvolto positivo se tutte le università non riapriranno la procedura di iscrizione ai percorsi per il conseguimento della specializzazione su sostegno
Il sindacato conferma i ricorsi e proroga i termini per impugnare tutti e quattro i bandi al 26 giugno. Sono più di 40 i ricorsi attivati avverso il concorso ordinario nella secondaria, nell’infanzia e primaria, straordinario nella secondaria, e per conseguire l’abilitazione nella secondaria. Migliaia le adesioni dei precari esclusi. Visita la pagina www.anief.org/concorsi2020, controlla la tabella e vai al video ricorsi - concorso ordinario scuola secondaria. Anief attiva ricorso per Ammissione Concorso Ordinario 2020 Sostegno Secondaria iscritti alle selezioni per il V ciclo TFA Sostegno
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Col decreto a firma del Ministro degli Esteri del 6 giugno 2020, sentito il Ministro dell’Istruzione, ed emanato in base a quanto disposto dall'art. 1, comma 8 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22, recante “Misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”, sono stati previsti adattamenti rispetto a quanto disposto per il territorio metropolitano
Tre miliardi per far ripartire la scuola a settembre non bastano. È la risposta del sindacato di categoria Anief dopo le parole del presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, stiamo parlando di una cifra a dir poco "inadeguata". "Apprezziamo le parole del presidente Bonaccini, anche se riteniamo la cifra richiesta comunque insufficiente per avviare il rilancio della scuola e affrontare con efficacia un periodo drammatico come quello che stiamo vivendo", spiega Pacifico
Per Anief è un provvedimento atteso, ora serve un intervento legislativo che coerentemente riveda i blocchi nei trasferimenti e permetta il rientro nella propria provincia di provenienza. Inoltre, sui posti residuali dalle prossime quasi 80 mila immissioni in ruolo bisogna reclutare nei ruoli dalle graduatorie di istituto. “Soltanto così si potrà dire di combattere efficacemente contro la supplentite dopo la riapertura delle stesse e il loro aggiornamento in liste provinciali”, dichiara Marcello Pacifico.
Arriva da Vicenza la risposta migliore agli attacchi gratuiti di questi giorni ai supplenti eterni della scuola, che trovano l’esempio peggiore nei giudizi negativi del professore Ernesto Galli della Loggia alla categoria e verso i sindacati del comparto scolastico: una docente precaria di Vicenza, Cristina Avancini, ha continuato in questi mesi a svolgere il suo lavoro attraverso video-lezioni con gli alunni, “nonostante il contratto scaduto”. La vicenda, raccontata da Franco Bechis, in un articolo pubblicato sul ‘Tempo’, non è sfuggita ai vertici dello Stato: il Presidente Sergio Mattarella, infatti, nello scegliere dei docenti per l’onorificenza di Cavaliere al merito che si sono distinti nella lotta all’emergenza al Coronavirus, ha individuato anche l’insegnante che opera nel capoluogo veneto.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “quello che è accaduto a Vicenza è uno dei mille esempi di come per i 150 mila docenti italiani supplenti per legge la didattica e il bene degli alunni vengano prima di tutto, anche di sé stessi. Anziché lasciarsi andare a pensieri liberi e non confacenti alla realtà, certi accademici ed intellettuali farebbero bene a commentare questo. A rimarcare che, pur di salvaguardare il bene e la crescita cultuale dei propri allievi, i docenti precari sono disposti anche a lavorare gratis. Ma pure a ricordare che, quando vengono pagati, il loro stipendio è tra i più bassi dell’area Ocse e a fine carriera, quindi anche da pensionati, percepiscono la metà dei colleghi tedeschi e danesi, come chiaramente indicato nell’ultimo rapporto Eurydice”.
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