ROMA, 22 MAR - Lezioni a rischio domani per uno sciopero del personale scolastico. L'azione di protesta, accompagnata da una manifestazione davanti al ministero dell'Istruzione, è stata indetta da Anief e Saese ma anche dai Cobas (limitatamente, in questo caso, ai docenti di scuola dell'infanzia e primaria). La data di domani coincide con l'insediamento delle Camere e con il parere che dovrebbe essere espresso dall'Avvocatura dello Stato in relazione all'applicazione della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha disposto la cancellazione dalle graduatorie a esaurimento di oltre 50 mila diplomati magistrali. "Dopo una campagna per le elezioni politiche dove il tema scuola non è stato certamente centrale, e' giunto il momento - ha spiegato il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - di richiamare l'attenzione della politica. Tra i motivi dello sciopero spicca quello della necessità di aprire ai precari le Graduatorie a esaurimento. Ci appelliamo alla sensibilità dei nuovi senatori e onorevoli perché facciano giustizia nei confronti di decine di migliaia di precari abilitati e specializzati che rischiano il licenziamento". "Volevamo manifestare davanti al Parlamento per inviare ai nuovi deputati e senatori un messaggio forte e chiaro affinché vengano restituiti a decine di migliaia di maestre il diritto a insegnare e la sicurezza del posto di lavoro che si sono guadagnati in anni e anni di precariato mal retribuito. Ma la manifestazione, autorizzata in precedenza, è stata vietata all'ultimo momento dalla questura, forse - afferma il leader dei Cobas, Piero Bernocchi - per un intervento del ministro degli Interni che non ha voluto 'turbare' la prima giornata dei neo-eletti/e, decidendo di 'recintare' il Parlamento con un'ampia zona off limits per ogni sorta di protesta". "Ferma restando la protesta più ampia, che coinvolge tutta la categoria docente e Ata, contro un contratto miserabile sul piano economico e l'inserimento in esso delle imposizioni della legge 107, lo sciopero del 23 marzo ha come obiettivi immediati, da presentare ai nuovi parlamentari e al governo che verrà - aggiunge Bernocchi - la conservazione del posto in 'ruolo' o nelle Gae (graduatorie a esaurimento) per le maestre diplomati magistrali che vi si trovano, la riapertura delle Gae per tutti i precari abilitati e l'immissione immediata 'in ruolo' per i precari con 3 anni di servizio". (ANSA).
Alla vigilia della protesta, nel giorno dell’insediamento delle Camere, Anief chiede con forza di fermare i disastri causati dalla riforma Renzi-Giannini, a partire dal nuovo reclutamento scolastico e sull’alto numero di docenti e Ata non ancora di ruolo dopo anni e anni di supplenze. Il giovane sindacato lo ribadisce commentando le dichiarazioni di Marco Campione (PD), della segreteria tecnica del Miur, che dice la sua sulla proposta della Lega di indire un nuovo Percorso abilitante speciale rivolto ai docenti che hanno raggiunto i 36 mesi di servizio.
Rimangono confermate le modalità della manifestazione di domani a Roma: il raduno dei partecipanti, provenienti da tutta Italia, è previsto a partire dalle ore 9.00 in piazzale Ostiense, da dove il corteo si muoverà - al raggiungimento di almeno 2 mila partecipanti - per arrivare al Miur, in Viale Trastevere. Nella stessa giornata, sono previsti incontri con i nuovi parlamentari eletti e i vari responsabili Scuola di partito, ai quali verranno illustrati i motivi della giornata di contestazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anche Campione dovrebbe avere chiaro come c’è bisogno di una nuova segreteria tecnica al ministero e di un nuovo ministro dell’Istruzione che risolva e non complichi il problema del precariato: tra le prime norme da attuare, c’è l'adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto con lo sblocco di 150 mila immissioni in ruolo, pensionamenti a 61 anni, apertura delle GaE. Le nuove graduatorie, le “Grame”, infatti, creano ulteriore precariato, a dispetto del fatto che la reiterazione delle supplenze è contraria al diritto dell'Unione Europea. Basta traccheggiare: dopo tre anni, un docente abilitato all’insegnamento deve essere stabilizzato o risarcito, certamente non licenziato. Anche per questi motivi, domani scioperiamo e manifestiamo.
Il Miur ha disposto la proroga della scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al concorso docenti abilitati 2018 alle ore 14:00 del 26 marzo.
L’assenso del Consiglio dei Ministri fa seguito a quello del Ministero dell’Economia di una decina di giorni fa e prelude al pagamento di incrementi e arretrati nel prossimo mese, dall’accordo raggiunto dai sindacati Confederali lo scorso 9 febbraio all’Aran. L’unico vincolo da superate è che arrivi, a breve, anche il parere positivo della Corte dei Conti. Pure contro questa ennesima presa in giro, domani l’Anief ha proclamato una giornata di stop lavorativo con corteo e Roma e manifestazione conclusiva davanti al Miur, nel giorno dell’avvio della XVIII legislatura.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Dopo la firma di CGIL, CISL, UIL che rappresentano il 66% dei lavoratori arriva quindi quella del Governo. Stiamo parlando di aumenti tre volte sotto l'inflazione nel 2018, con circa seimila euro di arretrati svaniti nel nulla, persino sotto quella che sarebbe stata l'indicizzazione della vacanza contrattuale, contro cui abbiamo non a caso fatto ricorso forti del parere della Consulta. L’irrisorietà delle somme concordate diventa ancora più tangibile se si pensa che sono pari a 15 punti, complessivamente, gli aumenti del settore privato registrati negli ultimi dieci anni e anche rispetto al nuovo salario minimo (TEM) pattuito con Confindustria. A pesare negativamente ci sono poi gli scatti bloccati: sia per i giovani, sia per chi è avanti nella carriera. Noi a queste condizioni a perdere non ci stiamo. Con il prossimo contratto, appena Anief diventerà rappresentativa a seguito del rinnovo delle Rsu previsto tra meno di un mese, o si allineano gli stipendi almeno all'inflazione oppure non si firma: un accordo si sottoscrive se si rispetta la Costituzione.
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