Contraddicendo quanto espresso dall’Adunanza Plenaria lo scorso 20 dicembre, ci sono dei casi in cui i precari sono stati comunque legittimamente collocati nelle Graduatorie ed esaurimento. Gli ultimi riguardano quattro sentenza del tribunale di Vicenza: 389, 391, 150 e 134 del 2016 passate in giudicato e che l’USP di pertinenza ha accolto. Tali sentenze hanno accertato il diritto dei ricorrenti di presentare domanda in inserimento nella III fascia delle graduatorie ad esaurimento dell’ambito territoriale di Vicenza. Le sentenze non sono state appellate e pertanto sono passate in giudicato. Ciò ha portato all’inserimento nelle GaE di 21 diplomati magistrale nella III fascia di infanzia e primaria sulla base del punteggio maturato.
Anief, che ha sempre denunciato le contraddizioni insite nella sentenza dell’Adunanza Plenaria, ha deciso di opporsi alla posizione del Consiglio di Stato, soprattutto perché a supporto della posizione presa vi sono forti motivazioni giuridiche: a tale scopo, è stato presentato reclamo collettivo al Consiglio d’Europa, e poi inviato un parere pro veritate al Miur e all’Avvocatura dello Stato, redatto dall'ex presidente della sezione Lavoro della Cassazione Michele De Luca, che ha confermato la validità dell'assunzione a tempo indeterminato dei docenti individuati con o senza clausola rescissoria, con superamento dell'anno di prova. Infine, è previsto uno sciopero nazionale in programma venerdì prossimo: mentre si proclameranno i nuovi parlamentari, si nomineranno gli uffici di presidenza e di commissione delle Camere, per l’avvio della XVIII legislatura, a Roma si raduneranno migliaia di maestre e di maestri, di insegnanti e Ata, per sfilare in corteo dalle ore 9 alle 14 da Piazzale Ostiense a Viale Trastevere, per poi manifestare sotto il Miur.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Le sentenze di inserimento nelle GaE non appellate non sono delle dimenticanze, ma un segnale che su questo ricorso il settore giudiziario è in uno stato di incertezza. Lo testimoniano anche le espressioni dei giudici interne allo stesso Consiglio di Stato, precedenti all’Adunanza Plenaria pubblicata il 20 dicembre scorso, ma anche successive: a partire dalla sentenza n. 217/2018 con la quale il 16 gennaio scorso la VI Sezione del Consiglio di Stato ha aperto le porte delle GaE ad alcuni diplomati magistrale. Del resto anche l’opinione pubblica si è schierata con le decine di migliaia di maestri precari che da anni permettono a un servizio di vitale importanza, quello scolastico, di funzionare. Per non parlare delle istituzioni, degli enti locali e del mondo della politica. A questo punto, non rimane che adottare la soluzione urgente di tipo legislativo, promossa da settimane dall’Anief: riaprire le GaE a tutti gli abilitati, maestri con diploma magistrale compresi, peraltro già assunti a tempo indeterminato e determinato.
Il sistema continua a restituire ai docenti che vogliono accedere alla domanda per il concorso la pagina del login, o se permette la compilazione poi non permette di salvare i dati. Dal numero delle segnalazioni ricevute, impossibile pensare si tratti di problemi legati al singolo pc o browser utilizzato. Dal numero verde – ci riferiscono i docenti – al momento nessuna soluzione. Alla luce di tali problematiche, Anief chiede ufficialmente al Miur la proroga di una settimana per la consegna delle candidature.
Il sindacato, nel frattempo, avvia i ricorsi anche per la valutazione - come aspecifico - del servizio prestato in qualità di docente di religione cattolica, che quindi deve essere dichiarato all’atto di presentazione della domanda. Gli interessati possono aderire direttamente dal seguente link.
Marcello Pacifico: Quella della presentazione delle domande per accedere al concorso per abilitati che porterà al terzo anno di Fit e all’immissione in ruolo è una procedura che il Miur si poteva risparmiare, visto che si tratta di docenti già abilitati e specializzati. Ma, per come si sono messe le cose a seguito dell’approvazione della riforma, la Legge 107/2015, è diventato un passaggio obbligato fondamentale per essere assunti. Pertanto, siamo certi che il Miur terrà conto delle lamentele dei diretti interessati e della nostra richiesta di slittamento della data di scadenza. Come siamo certi di venire incontro alle esigenze dei precari nel patrocinare i ricorsi per la corretta valutazione dei titoli e per le troppe esclusioni incomprensibili.
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Con l’uscita dal lavoro, volontaria e d’ufficio, che si concretizzerà in estate, anche per colpa di un concorso elefantiaco con precari e neo-immessi in ruolo illegittimamente esclusi, si stima che si sfioreranno le 2.500 reggenze. Per evitare che la situazione precipiti, lasciando le scuole nel caos, quelle in reggenze e quelle di assegnazione dei presidi reggenti, l’associazione sindacale Udir si è fatta promotrice di una proposta emendativa, attraverso la quale chiede di posticipare di dodici mesi i pensionamenti dei dirigenti scolastici destinati ad andare in pensione il prossimo 1° settembre. Si tratterebbe di una facoltà, quindi su base volontaria, molto utile per limitare i danni.
Il giovane sindacato dei presidi, pertanto, chiede di integrare l’art. 1 della legge 114/2014 con l’aggiunta del comma 8: “Al fine di garantire l'efficienza e la qualità del sistema Istruzione e di limitare l’uso spropositato delle reggenze che non garantiscono un adeguato sistema formativo e didattico-pedagogico del servizio Istruzione, il personale Dirigente scolastico collocato d’ufficio in pensione dal 01.09.2018, a domanda volontaria è mantenuto in servizio fino al 31.08.2019, considerato che dal 01.09.2019 subentreranno in servizio i vincitori del Concorso dirigenziale in atto”.
ROMA, 18 MAR - Venerdì prossimo, 23 marzo, sciopero nella scuola in concomitanza con la prima seduta del Parlamento. A proclamarlo i Cobas e l'Anief. A Roma - informa una nota dell'Anief - sono attesi migliaia di maestre e di maestri, di insegnanti e Ata che andranno in corteo dalle ore 9 alle 14 da Piazzale Ostiense a Viale Trastevere, per manifestare sotto il Miur. Una delegazione dell'Anief incontrerà i rappresentanti dell'amministrazione, diversi neo-eletti deputati e senatori e responsabili scuola dei partiti di riferimento". Tra le richieste del sindacato: riapertura delle Gae (graduatorie a esaurimento) per tutti gli abilitati, tutela dei lavoratori precari e neo-immessi secondo le norme Ue, sbocco dell'indennità di vacanza contrattuale, restituzione della trattenuta Tfr, finestra a 61 anni per le pensioni e salario minimo legato all'inflazione. "Dopo una campagna per le elezioni politiche dove il tema scuola non è stato certamente centrale, è giunto il momento - spiega il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - di richiamare l'attenzione della politica. Tra i motivi dello sciopero spicca quello della necessità di aprire ai precari le Graduatorie a esaurimento: già in passato dopo altrettanti scioperi e partecipate manifestazioni con migliaia di adesioni, Anief è riuscita a riaprire le Graduatorie a esaurimento. Ci appelliamo alla sensibilità dei nuovi senatori e onorevoli perché facciano giustizia nei confronti di decine di migliaia di precari abilitati e specializzati che rischiano il licenziamento". (ANSA).
Mentre si nomineranno anche gli uffici di presidenza e di commissione delle Camere, per l’avvio della XVIII legislatura, scatterà la protesta: a Roma, sono attesi migliaia di maestre e di maestri, di insegnanti e Ata che andranno in corteo dalle ore 9 alle 14 da Piazzale Ostiense a Viale Trastevere, per manifestare sotto il Miur. Una delegazione dell’ANIEF incontrerà i rappresentanti dell’amministrazione, diversi neo-eletti deputati e senatori e responsabili scuola dei partiti di riferimento. Tra le richieste: riapertura delle GaE per tutti gli abilitati, tutela dei lavoratori precari e neo-immessi secondo norme UE, sbocco dell’indennità di vacanza contrattuale, restituzione della trattenuta TFR, finestra a 61 anni per le pensioni e salario minimo legato all’inflazione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sarà un giorno importante: “Forse il più importante della XVIII legislatura. Perché dopo una campagna per le elezioni politiche dove il tema scuola non è stato certamente centrale, è giunto il momento di richiamare l’attenzione della politica. Tra i motivi dello sciopero spicca quello della necessità di aprire ai precari le Graduatorie ad esaurimento: già in passato dopo altrettanti scioperi e partecipate manifestazioni con migliaia di adesioni, Anief è riuscita a riaprire le Graduatorie ad esaurimento. Ci appelliamo alla sensibilità dei nuovi senatori e onorevoli perché facciano giustizia nei confronti di decine di migliaia di precari abilitati e specializzati che rischiano il licenziamento”.
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