Con questa operazione, si conferma quanto denunciato dal sindacato Anief sulla violazione delle norme sottese (commi 98, 100-101, art. 1, Legge n. 107/2015) nella distinzione di una fase provinciale prioritaria e di un’unica fase nazionale, a partire dalla seconda provincia scelta dai candidati. Alcuni docenti potrebbero aver ragione di rivendicare in tribunale il trasferimento in una provincia diversa da quella in cui sono stati assunti se - dopo l’istanza di accesso agli atti predisposta dall’Anief - potranno dimostrare di essere incappati in un ‘malfunzionamento’ dell’algoritmo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo di fronte ad un meccanismo inutilmente complicato e, soprattutto, deciso dopo il termine di presentazione delle domande. Forse il Miur ha voluto mettere una ‘toppa’ a una migrazione forzata e priva di senso di docenti su tutto il territorio nazionale. Solo che con la fine di quest’anno scolastico la mobilità straordinaria, anche sui posti di potenziamento, rischia di mettere sulla ‘giostra’ i neoassunti in fase C, specie quelli immessi in ruolo al Sud.