Esplora il significato del termine: In quattromila davanti al Parlamento, sit-in al Miur contro la Buona Scuola. L'Anief: «Stabilizzare tutti o ci penseranno i tribunali»In quattromila davanti al Parlamento, sit-in al Miur contro la Buona Scuola. L'Anief: «Stabilizzare tutti o ci penseranno i tribunali». Continua a leggere...
1) Workshop nazionale sulla Scuola in ospedale e a domicilio, a Roma da domani al 20 marzo
L’Ufficio Stampa del MIUR segnala la Tre giorni di studio organizzata dalla D.G. per lo Studente, la Partecipazione e l’Integrazione, in collaborazione col Politecnico di Milano (Metid) e col CNR.
2) C'era una volata la legge delega 477/1973. Il D.D.L Renzi infligge l’ultima picconata
Non è questo il luogo per una disamina completa, e dunque ci limitiamo al Titolo I del DPR 31 maggio 1974 n.416 (riguarda gli organi collegiali di partecipazione democratica nella scuola), e lo rapportiamo a ciò che è scritto in tema di superamento dell’anno di straordinariato, nel d.d.l. che domani o dopodomani approderà alla Camera o al Senato.
Protesta riuscita: adesioni in tantissime scuole. A Roma sono confluiti supplenti da tutte le regioni d’Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, in rappresentanza dei 140mila con un contratto a tempo determinato e degli oltre 100mila abilitati esclusi delle GaE. Tantissimi precari di seconda fascia d’istituto hanno contestato le decisioni del Governo con un bavaglio davanti al volto. Sopra c’era scritto: “La Buona Scuola mi ha tolto la parola”. Tanti gli slogan gridati verso le finestre di Montecitorio. Uno più di tutti: “Vergogna, la buona scuola siamo noi”. Diversi gli striscioni e i cartelli affissi: “La Buona Scuola la fanno alunni e docenti, non i presidi-padroni”; “Nero è il futuro dei precari, bianca è la scheda degli elettori”; “Dignità ai docenti”.
Associazioni e partiti politici hanno condiviso i motivi della protesta: inserimento immediato in GaE di tutti i docenti abilitati a partire dalla seconda fascia d’istituto, immissione in ruolo laddove vi sono posti liberi, pagamento degli scatti di anzianità negato ancora dal CCNL 2006/2009 e delle ferie; recupero del primo gradino stipendiale ai neo-assunti tolto dal CCNL 2011, conversione dei contratti, sottoscritti su posto vacante, da 30 giugno a 31 agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): basta con la precarietà, è giunta l’ora di stabilizzare tutto il personale abilitato che ha svolto più di 36 mesi di servizio su posti vacanti. E, in generale, il recupero dei diritti e della dignità del lavoro. Siamo pronti a inviare al Miur una valanga di ricorsi, che peseranno non poco sull’erario.
1) Concorso di Cortometraggi "Quindici19"
Il filmato dovrà pervenire all’organizzazione, entro il 12 Aprile 2015, come da bando reperibile su www.quindici19.com
2) La funzione didattico-progettuale: prerogativa e responsabilità collegiale dei docenti
All’art.21 lett.f , il d.d.l. sulla Scuola, che Renzi consegna all’esame del Parlamento, si conferma quella che è già la tripartizione delle funzioni interne alle scuole: - la funzione di indirizzo generale, in atto esercitata dal Consiglio di Circolo/Istituto, da attribuire all’istituendo Consiglio dell’Istituzione scolastica autonoma; - la funzione di gestione, impulso e proposta, affidata al dirigente scolastico e da rafforzare; - la funzione didattico-progettuale confermata nella responsabilità del Collegio dei docenti.
Anche con la riforma non si andrà oltre le immissioni in ruolo previste dalla Legge 128/2013, la cui ultima tranche di 10mila assunzioni, prevista nei prossimi mesi, porterà l’organico di diritto a 90mila unità. Mentre quelli effettivi, indispensabili per garantire il diritto allo studio dei circa 240mila alunni disabili o con problemi di apprendimento, sono non meno di 120mila.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): serve una modifica al piano di riforma, con l’immissione in ruolo dei docenti specializzati su tutti i posti vacanti. In caso contrario continueremo ad assistere alla corsa in tribunale per vedersi riconosciuto il diritto allo studio e al supporto didattico adeguato. È sbagliato, invece, pensare di imporre la continuità didattica impedendo ai docenti specializzati di spostarsi sulle discipline curricolari.
L’associazione dei consumatori, assieme a quella per la difesa dei diritti civili della scuola, ha spiegato che “non basta la stabilizzazione di una parte di precari per cancellare anni e anni di illegalità; gli insegnanti vanno risarciti, così come disposto dalle norme europee e dai tribunali di tutta Italia”. Per questo faranno parte della protesta del 17 marzo e invitano “i precari a non arrendersi e a non cedere alle promesse del Governo, continuando a lottare in tribunale per ottenere quanto dovuto”. Anche il Movimento 5 Stelle ha annunciato la sua presenza in piazza al fianco dei precari della scuola: “ascolteremo le loro ragioni, e presenteremo le nostre proposte per il comparto”.
La piattaforma della protesta è larga: va dalla richiesta di inserimento immediato in GaE di tutti i docenti abilitati, a partire da quelli in seconda fascia d’istituto, con relativa immissione in ruolo laddove vi siano posti liberi, al pagamento degli scatti di anzianità negato ancora dal CCNL 2006/2009 e delle ferie; dal recupero del primo gradino stipendiale ai neo-assunti tolto dal CCNL 2011, alla conversione dei contratti, sottoscritti su posto vacante, da 30 giugno a 31 agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): dalle assunzioni previste dal Governo, sono stati incredibilmente esclusi i maestri della scuola dell’infanzia inseriti nelle GaE. Come tutti quelli delle graduatorie d’istituto e gli abilitati dopo il 2011, senza i quali le scuole non possono andare avanti. In gioco però non c’è solo la mancata assunzione a tempo indeterminato, ma anche il recupero dei diritti e della dignità del lavoro: è ora di farsi sentire, il tempo dell’attesa è finito.
La cifra si evince dallo stanziamento complessivo di 200 milioni previsto nel disegno di legge, approvato dal CdM ed ora all’esame del Parlamento, da dividere per gli oltre 8.400 istituti autonomi: dai circa 24mila euro da assegnare, in media, ad ogni scuola vanno detratti fino a 10mila euro destinati ai vicari dei presidi, come previsto fino al 2009. Rimangono 14-15mila euro ad istituto: una vera miseria, che andrà ad incentivare solo un dipendente ogni dieci. Mentre nella prima versione della Buona Scuola si parlava di premialità da destinare al 66% di lavoratori. Sono cifre che si commentano da sole. Ancora di più dopo la pubblicazione della relazione Eurydice, della Commissione europea, che colloca l’Italia come ultimo Paese Ue per investimenti nella scuola e conferma quanto Anief sostiene da anni: gli stipendi dei nostri insegnanti sono i più magri del vecchio Continente. Eppure sono tra quelli che trascorrono più ore in classe.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): secondo i nostri calcoli, dal 2009 al 2018, il periodo in cui gli stipendi dei dipendenti sono stati e saranno sottoposti al blocco contrattuale, ad ogni dipendente della scuola andrebbero invece assegnati 70 euro al mese. Altrimenti le loro buste paga continueranno a rimanere sotto l’inflazione.
Pubblichiamo alcuni articoli sullo sciopero precari Anief del 17 marzo e su Focus Anief su ddl approvato dal Governo: sul precariato la questione rimane aperta nei tribunali.
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