Il Governo aveva promesso di ridurre il rapporto alunni-insegnanti per classe, di revisionare le attuali regole sul dimensionamento e l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto. Non è stato fatto. E adesso, con i casi Covid alle stelle, paghiamo pegno. Come se non bastasse mandiamo gli alunni in classe con molti più contagi e ci inventiamo la gestione dei casi in base all’età e al numero dei contagiati: no, non siamo al mercato. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di una diretta Facebook a commento dell’incontro appena concluso con il ministro dell’Istruzione, durante il quale lo stesso Patrizio Bianchi ha confermato che domani ci sarà il Consiglio dei ministri e che quella sarà la sede per prendere le decisioni sul rientro a scuola.
Il ritorno in classe dal 7 gennaio sta diventando un tema dalle risposte istituzionali più disparate. Oggi le Regioni, riunite per realizzare una proposta condivisa da presentare al Governo per il rientro in classe, hanno detto che il Cts deve prendersi le sue responsabilità: “devono dirci loro se con questi numeri dentro le aule gli studenti sono al sicuro”. Inoltre, la proposta che si sta delineando è quella di non fare tamponi al primo giorno, nessuna distinzione tra vaccinati e no, di procedere con la Dad con un contagio nella scuola dell'infanzia, due fino a 11 anni e tre dai 12 anni in poi.
Marcello Pacifico (Anief) ha detto che bisogna sdoppiare le classi, aumentare gli organici, assumere i precari, eliminare i vincoli nei trasferimenti e favorire i passaggi di ruolo. Inutile sospendere il personale non vaccinato quando ormai la DAD appare necessaria o mettere in quarantena i soli alunni non vaccinati. Per fare lezioni in presenza, bisogna rendere gli spazi sicuri e rispettare le regole sul distanziamento.
Il ministro Patrizio Bianchi ha aperto l’incontro ricordando le cifre stanziate nell’ultimo periodo con la Legge di Bilancio 2022: sono stati assegnati 219 milioni di euro per il personale Covid, è stato aumentata a 300 milioni la spesa per il personale docente, altri 20 milioni sono stati investiti per il Fun dei dirigenti scolastici, altrettanti milioni per le paritarie e per il supporto psicologico. Uno sforzo notevole è stato inoltre portato avanti dal Parlamento, per la valorizzazione del personale docenti con un incremento del Mof pari a 79 milioni. Ora, ha assicurato il Ministro, si può fare una riflessione seria anche sul rinnovo del contratto della scuola. Bianchi, infine, si è detto sempre disponibile al confronto con i sindacati e le parti sociali, anche sulla fase di avanzamento del PNRR, pure per quel che riguarda il rilancio degli Its e la formazione permanente del personale scolastico.
Il presidente Marcello Pacifico ha replicato chiedendo di “ottemperare all’impegno ancora rinnovato nel maggio scorso, con il Patto per la Scuola, di rivedere il rapporto alunni-insegnanti per classe, alunni-istituti con una revisione delle attuali regole sul dimensionamento e l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto. Proprio il PNRR richiede un ripensamento della fase transitoria della gestione dell’attuale precariato, al di là di soluzioni estemporanee ed effimere quali quelle di concorsi riservati realizzati negli ultimi cinque anni. Bisogna reclutare i precari da quelle graduatorie (GPS) dalle quali sono chiamati come supplenti, magari attivando un corso abilitante per chi è sprovvisto della relativa abilitazione per la conferma nei ruoli, senza dimenticare alcune specificità (insegnanti di religione cattolica, insegnanti tecnico pratici, diplomati magistrale, Dsga facenti funzione). Da rivedere anche il numero necessario di personale Ata ed educativo delle nostre scuole, falcidiato negli ultimi anni e poco valorizzato con un adeguato piano di reclutamento e di valorizzazione professionale. L’assegnazione provvisoria non può continuare ad avere un vincolo triennale, quando, per sua natura riguarda i trasferimenti temporanei annuali per il ricongiungimento familiare”.
Il sindacalista autonomo ha aggiunto che “le ultime quarantene prima della chiusura natalizia e l’attuale curva dei contagi ci ricordano come sia stato inutilmente discriminatorio l’obbligo di possesso del Green pass da parte del personale, come quello della vaccinazione dei lavoratori lo è oggi, in un momento in cui appare più opportuno ritornare in DAD senza procedere con le sospensioni di migliaia di insegnanti e personale amministrativo, di cui poi si rimpiangerà proprio la mancata continuità didattica. Attualmente, infine, bisogna dare indicazioni più chiare ai dirigenti scolastici circa la conferma dell’organico Covid che deve essere riportato ai livelli dell’anno scorso (80 mila unità), oltre che estendere la card docenti al personale precario e amministrativo e avviare le trattative in ARAN per il rinnovo del contratto, riconoscendo specifiche indennità (incarico, sede, servizio) al personale scolastico con risorse aggiuntive.
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La certificazione B2 di lingua inglese è rilasciata dal British institutes, ente accreditato Miur. Al superamento dell’esame finale online viene rilasciato l’attestato di certificazione linguistica spendibile per il punteggio in concorsi pubblici, graduatorie, come credito formativo scolastico e universitario.
Per il sindacato Anief, quella che si sta prospettando nella scuola è una gestione del Covid impossibile da realizzare. ''Prima di tutto, in caso di positivi in classe -dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief- c'è il rischio concreto di negare il diritto allo studio a una parte degli alunni, discriminando i non vaccinati che in diversi casi non hanno potuto o voluto vaccinarsi, per mille motivi. Come si fa a dire a dei bambini o a dei ragazzi di rimanere a casa, spiegando loro che in questo modo si può assicurare a tutti gli altri le lezioni in presenza? Sarebbe da pazzi oltre che altamente diseducativo. Nelle aule si abbattono e non si costruiscono muri'', ribadisce il sindacalista. ''Immaginare l'insegnante in classe con la maggior parte degli alunni a seguire da casa, o anche soltanto pochi, oltre a essere aberrante è improponibile dal punto di vista didattico: non è praticabile e genera diseguaglianze piuttosto che rimuoverle'', incalza Pacifico.
Non se ne parla, perché non si deve recuperare niente visto che per legge la dad è didattica a tutti gli effetti: bisogna invece tornare in classe dal 7 gennaio con la didattica a distanza e recuperare nel frattempo nuovi spazi per accogliere gli alunni invece oggi ammassati in aule da 30-35 metri quadrati". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta l'ipotesi di un possibile slittamento del rientro in classe con possibile recupero a giugno e aggiunge: "Inoltre, il Governo deve necessariamente integrare gli organici del personale e provvedere con nuove assunzioni utilizzando il doppio canale di reclutamento"
Da lunedì 17 gennaio partiranno i seminari regionali di legislazione scolastica promossi e organizzati dal giovane sindacato Anief. Sarà possibile partecipare agli incontri on line prenotandosi. Per visionare l’intero calendario cliccare qui.
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