Appello del sindacato al Ministero dell’Istruzione dopo l’odierno disco verde del Consiglio di Stato alle verifiche scritte riguardo i primi laureati non abilitati e diplomati magistrali: il nuovo programma delle prove dovrebbe ovviamente comprendere tutti coloro che hanno presentato ricorso, ad iniziare dai 25mila ricorrenti Anief. Anche nei casi in cui le prove siano state svolte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): sarebbe assurdo assistere sino alla fine di maggio a delle sentenze che accordano la possibilità di partecipare al concorso ai vari ricorrenti. Qualora, invece, l’amministrazione rimanesse ferma nella sua linea di conservatorismo ad oltranza, nei prossimi giorni renderemo note tutte le iniziative legali per consentire a tutti i ricorrenti di partecipare alle prove scritte.
L’avvio delle prove scritte non costituisce motivo di preclusione per lo svolgimento di prove allargate o aggiuntive aperte a decine di migliaia di precari esclusi: dopo l’apertura odierna da parte del Consiglio di Stato allo svolgimento delle verifiche scritte riguardo i primi laureati non abilitati e diplomati magistrali, il Ministero dell’Istruzione farebbe bene a garantire l’ammissione alle prove a tutti i ricorrenti in possesso del titolo d’accesso e che hanno presentato domanda con la modalità cartacea.
“Sarebbe un vero stillicidio – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – assistere sino alla fine di maggio, ogni giorno feriale, a delle sentenze che accordano la possibilità di partecipare al concorso ai vari ricorrenti. Preso atto dell’orientamento dei tribunali, sempre in attesa del pronunciamento nel merito, a questo punto il Miur farebbe bene a prevedere con urgenza una nuova calendarizzazione delle prove. Stavolta comprendente tutti coloro che hanno presentato ricorso, ad iniziare dai 25mila ricorrenti Anief. Anche nei casi in cui le prove siano state svolte, queste quindi dovranno essere rinnovate”.
“Oggi abbiamo avuto l’ennesima riprova – continua Pacifico – che quelle che contano sono le sentenze dei tribunali e non quelle incaute pronunciate dai parlamentari. E che la linea legale intrapresa dal nostro sindacato ha dei fondamenti. Certo, l’ultima parola deve ancora arrivare. Perché, alla lunga, siamo convinti che nell’ambito di un concorso pubblico va sempre tutelata la salvaguardia del merito, della valutazione delle prove e dei curricula. In caso contrario, qualora l’amministrazione rimanesse ferma nella sua linea di conservatorismo ad oltranza, nei prossimi giorni renderemo note tutte le iniziative ulteriori legali per consentire a tutti i ricorrenti – laureati, diplomati magistrali ma anche le altre tipologie - di partecipare alle prove scritte dopo i ripetuti dinieghi del Tribunale amministrativo regionale del Lazio”.
“Esattamente come già accaduto in questi giorni con le pronunce positive dei giudici che operano nei tribunali, a favore dei precari ammessi della provincia di Trento e degli Insegnanti tecnico pratici, oltre che per i docenti già di ruolo, la cui esclusione – conclude il presidente Anief – è stata in prima pronuncia reputata incostituzionale in diversi punti del regolamento ministeriale”.
Per approfondimenti:
Nei concorsi pubblici è illegittima la valutazione numerica senza criteri prefissati (Sole 24 Ore del 10 marzo 2016)
Concorso a cattedra, il servizio svolto dai docenti assunti nelle paritarie diventa una caricatura
Concorso a cattedra: Tar Lazio apre le porte al primo dei laureati esclusi
Concorso a cattedre, potrebbe diventare una selezione per giovani: ora dipende dal Tar
Concorso a cattedre, i primi nodi vengono al pettine: in quattro regioni più posti che domande
Scuola, via al concorsone per i precari è l'ultima spiaggia (La Repubblica del 27 aprile 2016)
Concorso scuola docenti, è già caos. Notizia sui social: in alcune sedi intervengono i carabinieri, riscontrate irregolarità. Ministero smentisce (Orizzonte Scuola del 28 aprile 2016)