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I dipendenti dei settori della Sanità, della Scuola, della Difesa e della Sicurezza pronti a protestare contro la decisione del Consiglio dei ministri di prorogare ancora anche l'adeguamento delle retribuzioni e gli scatti di carriera. I sindacati di insegnanti e medici pubblici contestano la decisione e annunciano mobilitazioni, fino a possibili scioperi. Critiche al provvedimento arrivano pure dal Cocer dei Carabinieri e dell'Esercito, che annunciano ''forme di dissenso''

ROMA -
Lavoratori statali 'sul piede di guerra' dopo il varo da parte del Consiglio dei ministri del regolamento che proroga fino al 2015 il blocco dell'adeguamento delle retribuzioni, gli scatti di carriera e il rinnovo dei contratti. "Assurdo colpire i dipendenti dello stato e non toccare le pensioni d'oro – ha dichiaratoil segretario generale della Cisl Bonanni - se a settembre il Governo confermerà il blocco degli stipendi reagiremo con la mobilitazione". Forti proteste da parte dei sindacati di base.

In agitazione i I lavoratori statali di Scuola, Sanità, Difesa e Sicurezza. I sindacati di insegnanti e medici pubblici contestano la decisione e annunciano mobilitazioni, fino a possibili scioperi. Anche i sindacati del comparto Sicurezza preannunciano azioni di mobilitazione ''con possibilità di manifestazioni di piazza''. Critiche al provvedimento arrivano pure dal Cocer dei Carabinieri e dell'Esercito, che annunciano ''forme di dissenso''.

Una decisione, quella ratificata ieri dal Cdm, che avrà conseguenze economiche pesanti, come stima il sindacato Anief-Confedir: ''Il blocco dei contratti - denuncia l’organizzazione – farà perdere agli statali tra i 6mila e i 60mila euro. Si tratta di una grave perdita economica, stimabile in una cifra sino ai 6-7mila euro, ai medici che operano nel pubblico fino a 25mila euro e ai dirigenti statali anche di 60mila''. Da qui l'intenzione del sindacato di rivolgersi ai vari tribunali di competenza per impugnare la decisione del governo di bloccare stipendi e carriere dei dipendenti pubblici.

Forte la protesta del mondo della Sanità, con la minaccia di nuovi scioperi da parte del maggiore sindacato dei medici dirigenti, l'Anaao-Assomed: ''I dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) – ha ricordato il segretario nazionale Costantino Troise - hanno il contratto di lavoro bloccato dal 2009. L'attacco a ruolo e status dei dirigenti del SSN mina alle fondamenta la sanità pubblica ''.

Sulla stessa linea Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici: ''Attiveremo tutte quelle iniziative che vanno in difesa del ruolo e della professionalità ". Anche il segretario nazionale Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza, ha affermato che il sindacato ''valuterà al più presto le iniziative da prendere ''.

Protesta con decisione il mondo della scuola. ''La Flc-Cgil è pronta alla mobilitazione contro l'ulteriore blocco del contratto nazionale, dei salari e degli scatti d'anzianità. Non siamo disponibili – ha dichiarato Mimmo Pantaleo, segretario generale - ad aprire alcun confronto se non si discute contemporaneamente di parti normative ed economiche del contratto nazionale. Il Governo Letta – ha sottolineato - prosegue nell'umiliazione del lavoro pubblico. Il modo autoritario con il quale è stato deciso l'ulteriore taglio dei salari dimostra che non s'intende discutere seriamente e responsabilmente con le organizzazioni sindacali. Senza una inversione di rotta sarà un autunno caldissimo". Protesta condivisa dal Movimento 5 stelle: ''M5s farà tutto ciò che è in suo potere - afferma il Movimento - per impedire questa ennesima ingiustizia ''.

 

Fonte:Giornale Radio RAI
 

ROMA - I lavoratori statali di Scuola, Sanità, Difesa e Sicurezza sono 'sul piede di guerra' all'indomani del varo da parte del Consiglio dei ministri del regolamento che proroga fino al 2015 l'adeguamento delle retribuzioni, gli scatti di carriera e il rinnovo dei contratti. I sindacati di insegnanti e medici pubblici contestano la decisione e annunciano mobilitazioni, fino a possibili scioperi. Ed anche i sindacati del comparto Sicurezza preannunciano azioni di mobilitazione «con possibilità di manifestazioni di piazza».

Una decisione, quella ratificata ieri dal Cdm, che avrà conseguenze economiche pesanti, come stima il sindacato Anief-Confedir: «Il blocco dei contratti - denuncia - farà perdere agli statali tra i 6mila e i 60mila euro. Si tratta di una grave perdita economica, stimabile in una cifra sino ai 6-7mila euro, ai medici che operano nel pubblico fino a 25mila euro e ai dirigenti statali anche di 60mila». Da qui l'intenzione del sindacato di rivolgersi ai vari tribunali di competenza per impugnare la decisione del governo di bloccare stipendi e carriere dei dipendenti pubblici.

Forte la protesta del mondo della Sanità, con la minaccia di nuovi scioperi da parte del maggiore sindacato dei medici dirigenti, l'Anaao-Assomed: «I dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) - ricorda il segretario nazionale Costantino Troise - hanno il contratto di lavoro bloccato dal 2009. L'attacco a ruolo e status dei dirigenti del SSN mina alle fondamenta la sanità pubblica ». Per questo, annuncia, l'Anaao «si farà promotrice di un autunno di ulteriori iniziative di protesta, non esclusi nuovi scioperi ». Sulla stessa linea Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici: «Attiveremo tutte quelle iniziative che vanno in difesa del ruolo e della professionalità».

Ed anche il segretario nazionale Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza, afferma che il sindacato «valuterà al più presto le iniziative da prendere ». Accesa pure la protesta che arriva dal mondo della scuola: «La Flc-Cgil è pronta alla mobilitazione contro l'ulteriore blocco del contratto nazionale, dei salari e degli scatti d'anzianità. Non siamo disponibili - afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale - ad aprire alcun confronto se non si discute contemporaneamente di parti normative ed economiche del contratto nazionale. Il governo Letta - incalza - prosegue nell' umiliazione del lavoro pubblico. Il modo autoritario con il quale è stato deciso l'ulteriore taglio dei salari dimostra che non s'intende discutere seriamente e responsabilmente con le organizzazioni sindacali. Senza una inversione di rotta sarà un autunno caldissimo».

Protesta condivisa dal Movimento 5 stelle: «M5s farà tutto ciò che è in suo potere - afferma il Movimento - per impedire questa ennesima ingiustizia ». Critiche al provvedimento arrivano pure dal Cocer dei Carabinieri e dell'Esercito, che annunciano «forme di dissenso». E proclamano lo stato di agitazione preannunciando «azioni di mobilitazione con possibilità di vere e proprie manifestazioni di piazza qualora il governo non corregga il tiro» pure i sindacati del comparto Sicurezza: «Il Governo - denunciano - continua a disconoscere nei fatti la specificità e la peculiarità di un comparto chiamato a garantire la sicurezza, condizione imprescindibile per la civile convivenza».

Fonte: Il Messaggero

A partire da martedi' 30 luglio, circa 100 mila docenti precari della scuola potranno iscriversi ai corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento: il decreto del Miur n. 58, che disciplina le modalita' di accesso ai "Percorsi formativi speciali", organizzati dalle Universita' accreditate, verra' pubblicato in Gazzetta Ufficiale per permettere a tutti i docenti non di ruolo con tre anni supplenze da almeno 180 giorni ciascuna (svolte dall'anno scolastico 1999/2000) di poter conseguire la certificazione per poter aspirare all'assunzione in ruolo.

L'iscrizione ai corsi abilitanti potra' essere effettuata da qualsiasi postazione informatica dotata di una connessione web. C'e' tempo fino al 29 agosto: i candidati dovranno utilizzare il sito Miur "Istanze On Line", iscrivendosi preliminarmente attraverso le credenziali comunicate a seguito dell'autorizzazione effettuata dai diretti interessati (o dei delegati) attraverso una segreteria scolastica, un Ufficio scolastico regionale o provinciale.

"Le proteste di alcuni organismi politici e sindacali, tra cui quelle particolarmente veementi dell'Anief, hanno costretto il Governo a rivedere alcune norme sulle procedure di accesso – si legge in una nota del sindacato -: a differenza di quanto indicato nel decreto ministeriale n. 249/2010 e alle modifiche agli articoli 5, 11 e 15 dello stesso decreto, pubblicate nella Gazzetta ufficiale il 4 luglio scorso, e' stata infatti cancellata la prevista prova di accesso ai corsi".

Via libera anche alla validita', tra i periodi utili all'iscrizione, dell'annualita' in corso, inizialmente non ritenuta valida: "nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio - si legge nel decreto in via di pubblicazione - gli aspiranti potranno dichiarare anche i servizi relativi all'anno scolastico 2012/13".

"Il Ministero dell'Istruzione ha invece deciso unilateralmente e per la prima volta, da quando sono stati istituti i corsi di abilitazione, di elevare da 360 a 540 i giorni di supplenze minimi per l'accesso ai corsi - prosegue l'Anief -. Come ha deciso di introdurre l'innovativa soglia minima dei 180 giorni per anno. E l'obbligo di effettuare almeno una annualita' di supplenze nella classe di concorso oggetto della domanda di abilitazione. Saranno poi esclusi tutti i docenti di ruolo, che vogliono accedere ad un'altra abilitazione, anche se hanno perso il posto e hanno estremo bisogno di acquisire un'altra abilitazione. Porte sbarrare anche agli idonei alla selezione ad altri classi concorsuali presso le SSIS (Legge 143/04) o TFA ordinario, ai dottori di ricerca, spesso anche docenti a contratto presso le Universita', ai docenti in possesso del diploma magistrale conseguito negli anni 1999-2002".

Il sindacato autonomo reputa questi "paletti" illegittimi. "Prima di tutto perche' escludono del personale senza una spiegazione logica. Ma anche perche', normativamente, un decreto di modifica, di carattere ministeriale, non puo' sovrastare le modalita' di reclutamento previste da una legge dello Stato - prosegue la nota -. Pertanto, Anief annuncia ricorso al Tar del Lazio per permettere a tutti coloro che verrebbero ingiustamente esclusi dai corsi di poter accedere: da martedi' stesso, in corrispondenza della pubblicazione del decreto organizzativo in Gazzetta Ufficiale, nel caso in cui (come probabile) non fosse per loro possibile l'iscrizione attraverso il sistema 'Istanze online', potranno inviare una diffida al Miur. E, successivamente, una domanda cartacea entro i termini di scadenza. Per ricevere la documentazione e le istruzioni operative possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nome, cognome, mail e numero di telefono cellulare".

Fonte: Italpress

 

Da martedì, 30 luglio, circa centomila docenti precari della scuola potranno iscriversi ai corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento: il decreto del ministero dell'Istruzione (n. 58), che disciplina le modalità di accesso ai "Percorsi formativi speciali", organizzati dalle Università accreditate, verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale per permettere a tutti i docenti non di ruolo con tre anni supplenze da almeno 180 giorni ciascuna (svolte dall'anno scolastico 1999-2000) di poter conseguire la certificazione per poter aspirare all'assunzione in ruolo.

Lo afferma in una nota l'Anief annunciando ricorsi per "i tanti docenti esclusi illegittimamente''. L'iscrizione ai corsi abilitanti potrà essere effettuata da qualsiasi postazione informatica dotata di una connessione web. C'è tempo fino al 29 agosto: i candidati dovranno utilizzare il sito Miur "Istanze On Line".

L'Anief fa notare che le proteste di alcuni organismi politici e sindacali '' hanno costretto il Governo a rivedere alcune norme sulle procedure di accesso: a differenza di quanto indicato nel decreto ministeriale n. 249/2010 e alle modifiche agli articoli 5, 11 e 15 dello stesso decreto, pubblicate nella Gazzetta ufficiale il 4 luglio scorso, è stata infatti cancellata la prevista prova di accesso ai corsi. Via libera anche alla validità, tra i periodi utili all'iscrizione, dell'annualità in corso, inizialmente non ritenuta valida: "nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio - si legge nel decreto in via di pubblicazione - gli aspiranti potranno dichiarare anche i servizi relativi all'anno scolastico 2012/13".

Il Ministero "ha invece deciso unilateralmente e per la prima volta, da quando sono stati istituti i corsi di abilitazione - osserva l'Anief - di elevare da 360 a 540 i giorni di supplenze minimi per l'accesso ai corsi. Come ha deciso di introdurre l'innovativa soglia minima dei 180 giorni per anno. E l'obbligo di effettuare almeno una annualità di supplenze nella classe di concorso oggetto della domanda di abilitazione. Saranno poi esclusi tutti i docenti di ruolo, che vogliono accedere a un'altra abilitazione, anche se hanno perso il posto e hanno estremo bisogno di acquisire un'altra abilitazione. Porte sbarrare anche agli idonei alla selezione ad altri classi concorsuali presso le SSIS o TFA ordinario, ai dottori di ricerca, spesso anche docenti a contratto presso le Università, ai docenti in possesso del diploma magistrale conseguito negli anni 1999-2002''. Il sindacato autonomo reputa questi paletti illegittimi.

''Prima di tutto - spiega - perché escludono del personale senza una spiegazione logica. Ma anche perché, normativamente, un decreto di modifica, di carattere ministeriale, non può sovrastare le modalità di reclutamento previste da una legge dello Stato''. Per questo l' Anief annuncia ricorso al Tar del Lazio per permettere a tutti coloro che verrebbero ingiustamente esclusi dai corsi di poter accedere.

Fonte: ANSA

 

"A partire da martedi' 30 luglio, circa 100mila docenti precari della scuola potranno iscriversi ai corsi riservati per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento: il decreto del Miur n. 58, che disciplina le modalita' di accesso ai 'Percorsi formativi speciali', organizzati dalle Universita' accreditate, verra' pubblicato in Gazzetta Ufficiale per permettere a tutti i docenti non di ruolo con tre anni supplenze da almeno 180 giorni ciascuna (svolte dall'anno scolastico 1999/2000) di poter conseguire la certificazione per poter aspirare all'assunzione in ruolo". Lo afferma in una nota Anief sottolineando che "i tanti i docenti esclusi illegittimamente - come quelli di ruolo, i supplenti che hanno svolto 360 giorni o i dottori di ricerca - potranno fare ricorso al Tar del Lazio".

"L'iscrizione ai corsi abilitanti potra' essere effettuata da qualsiasi postazione informatica dotata di una connessione web - continua - C'e' tempo fino al 29 agosto: i candidati dovranno utilizzare il sito Miur 'Istanze On Line', iscrivendosi preliminarmente attraverso le credenziali comunicate a seguito dell'autorizzazione effettuata dai diretti interessati (o dei delegati) attraverso una segreteria scolastica, un Ufficio scolastico regionale o provinciale".

"Le proteste di alcuni organismi politici e sindacali, tra cui quelle particolarmente veementi dell'Anief, hanno costretto il governo a rivedere alcune norme sulle procedure di accesso: a differenza di quanto indicato nel decreto ministeriale n. 249/2010 e alle modifiche agli articoli 5, 11 e 15 dello stesso decreto, pubblicate nella Gazzetta ufficiale il 4 luglio scorso, e' stata infatti cancellata la prevista prova di accesso ai corsi - sottolinea - Via libera anche alla validita', tra i periodi utili all'iscrizione, dell'annualita' in corso, inizialmente non ritenuta valida: 'nelle more della revisione dei requisiti di accesso relativi al servizio - si legge nel decreto in via di pubblicazione - gli aspiranti potranno dichiarare anche i servizi relativi all'anno scolastico 2012/13"'.

"Il ministero dell'Istruzione ha invece deciso unilateralmente e per la prima volta, da quando sono stati istituti i corsi di abilitazione, di elevare da 360 a 540 i giorni di supplenze minimi per l'accesso ai corsi. Come ha deciso di introdurre l'innovativa soglia minima dei 180 giorni per anno - prosegue Anief - E l'obbligo di effettuare almeno una annualita' di supplenze nella classe di concorso oggetto della domanda di abilitazione. Saranno poi esclusi tutti i docenti di ruolo, che vogliono accedere ad un'altra abilitazione, anche se hanno perso il posto e hanno estremo bisogno di acquisire un'altra abilitazione".

"Porte sbarrate anche agli idonei alla selezione ad altri classi concorsuali presso le Ssis o Tfa ordinario, ai dottori di ricerca, spesso anche docenti a contratto presso le Universita', ai docenti in possesso del diploma magistrale conseguito negli anni 1999-2002 - spiega Anief - Il sindacato autonomo reputa questi 'paletti' illegittimi. Prima di tutto perche' escludono del personale senza una spiegazione logica. Ma anche perche', normativamente, un decreto di modifica, di carattere ministeriale, non puo' sovrastare le modalita' di reclutamento previste da una legge dello Stato".

Pertanto, Anief annuncia ricorso al Tar del Lazio "per permettere a tutti coloro che verrebbero ingiustamente esclusi dai corsi di poter accedere: da martedi' stesso, in corrispondenza della pubblicazione del decreto organizzativo in Gazzetta Ufficiale, nel caso in cui (come probabile) non fosse per loro possibile l'iscrizione attraverso il sistema 'Istanze online', potranno inviare una diffida al Miur. E, successivamente, una domanda cartacea entro i termini di scadenza".

Fonte: Adnkronos

 

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