"Considerando che per i supplenti fino al 30 giugno - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - il pagamento delle ferie non fruite rappresenta una sorta di mensilità aggiuntiva, da percepire nel corso dell'estate per sopperire ai mancati stipendi sino alla prossima supplenza, la sua mancata somministrazione non è di poco conto. Anche perché bisogna ricordare che si va a cumulare con altri abusi che l'amministrazione attua nei confronti di questo personale".
"Gli stipendi dei precari - continua Pacifico - risultano infatti fermi, illegittimamente non adeguati, come avviene per il personale di ruolo, all'anzianità del dipendente. Nei mesi scorsi, inoltre, quelli della scuola hanno dovuto penare non poco per ricevere le buste paga spettanti a fine mese. Ora, quindi, la misura è colma".
Anief, pertanto, annuncia che si è attivata per procedere con formale ricorso: per percepire le ferie non godute con sollecitudine e per recuperare le tassazioni indebite applicate agli stipendi dei precari degli ultimi 10 anni. Ai docenti precari sono state infatti sottratte parti stipendiali non indifferenti. Che, se l'azione del sindacato avrà effetto, verranno recuperate assieme agli interessi di legge derivanti dalle richieste risarcitorie avanzate al termine delle supplenze.
A tal fine, il sindacato metterà a disposizione, per tutti coloro che volessero aderire al ricorso, appositi modelli di domanda.
Risultati delle prove Invalsi 2013; rassicurazione che il ministro Carrozza vuole dare sullo stop ai tagli alla scuola; elevazione dell’obbligo scolastico fino ai 18 anni; una studentessa disabile al 100% a cui viene negato il sostegno perché maggiorenne.
Anief sostiene la "legittima richiesta di inserimento nelle graduatorie provinciali da parte degli oltre 21 mila precari della scuola neo abilitati attraverso il TFA ordinario, una cui rappresentanza ha oggi manifestato davanti al Miur".
"Poiche' il Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, sollecitato sull'importante questione di equita' di trattamento del personale abilitato non di ruolo, ha risposto in modo vago e senza assumersi alcun impegno, il sindacato si rivolge ora direttamente al Parlamento - si legge in una nota -. Chiedendo a chi e' stato eletto dal popolo di approvare una norma che superi il divieto dell'inserimento nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento degli insegnanti precari".
"Come gia' previsto per gli ultimi docenti abilitati presso le SSIS o presso i corsi ex-lege 143/04, Anief indica ai parlamentari che non si puo' negare a chi ha ottenuto lo stesso titolo con il medesimo percorso formativo universitario, attraverso i TFA, di collocarsi nelle Gae - prosegue il sindacato -: del resto, la normativa successiva alla trasformazione delle graduatorie da permanenti ad esaurimento ha sempre concesso tale inserimento dei docenti abilitati (attraverso sia i percorsi abilitanti attivati dallo Stato, sia per mezzo dei percorsi abilitanti all'estero). Persino chi era inserito con riserva nelle Gae, in qualita' di 'congelato' SSIS, puo' ora inserirsi a pieno titolo dopo aver conseguito l'abilitazione presso il TFA ordinario. La legge era chiara: la nuova formazione iniziale doveva essere collegata al reclutamento".
"In base a quale criterio - chiede Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - si vuole allora oggi negare l'assunzione in ruolo o la sottoscrizione di supplenze annuali agli abilitati attraverso il TFA ordinario, proibendo loro l'inserimento nelle graduatorie? Con quale giustificazione l'amministrazione si vuole opporre a chi reclama il sacrosanto diritto ad insegnare dopo aver conseguito con merito l'abilitazione?".
"Visto che dal ministro Carrozza non e' arrivata alcuna risposta positiva sulla spendibilita' del titolo - continua Pacifico -, il nostro sindacato chiede oggi al Parlamento di ristabilire le norme sui giusti binari. Altrimenti, in caso contrario, l'Anief ha gia' predisposto un ricorso formale per l'accesso nelle Gae, proprio come fece in passato, con successo, con i docenti sissini. In questo caso, ancora una volta assisteremo alla parodia, tutta italiana, del riconoscimento di un diritto ottenuto per via giudiziaria e non legislativa".
Una fetta consistente degli ormai prossimi 11.542 vincitori del concorso a cattedre bandito lo scorso anno, dopo aver superato una dura selezione, rischiano di rimanere senza lavoro. Per errori di calcolo e di programmazione del Miur, uniti alla "stretta" sulle pensioni introdotta dal Governo Monti, molte delle assunzioni ripartite da tempo a livello regionale non potranno infatti avere luogo, soprattutto al Sud. La denuncia arriva dall'Anief.
"Poiché la normativa dei concorsi pubblici prevede che con l'espletarsi del successivo bando decadano automaticamente i vincitori del precedente, tra due o al massimo tre anni tutti i candidati idonei che non saranno stati nel frattempo assunti - spiega l'associazione - rimarranno con un pugno di mosche in mano. Addirittura, secondo quanto prevede il Ministero dell' Istruzione, non avranno nemmeno il diritto di inserirsi nelle graduatorie a esaurimento".
L'Anief è giunta a questa conclusione incrociando i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre da assegnare tramite il concorso pubblico e le recenti elaborazioni su organici e mobilità del personale. "In Sicilia - spiega l'associazione - sono 216 i posti che dovrebbero andare ai vincitori del comparto scuola d'infanzia. Peccato che dopo i trasferimenti ne siano rimasti appena la metà: 128. Situazione analoga in Campania: per i 243 vincitori del concorso ci sono solo 164 posti disponibili. Alla primaria va ancora peggio: in Abruzzo si accingono a brindare alla vittoria 100 candidati. Peccato che il Miur ne abbia a disposizione appena 23".
"Una situazione, quella dei docenti di troppo, che nella scuola superiore purtroppo - osserva l'Anief - diventa ancora più frequente. In Puglia, ad esempio, sulla A060 (Scienze naturali, chimica e geografia), entro fine agosto saranno 13 ad essere decretati meritevoli di accedere all'immissione in ruolo: sempre per effetto della riforma Gelmini, però, oggi su quella disciplina ci sono ben 25 soprannumerari. Situazione leggermente migliore per la A034 (Elettronica), dove i 7 che usciranno meglio classificati dalla selezione, al momento sono "chiusi" da 6 docenti rimasti senza cattedra. Cupe anche le prospettive della 036 (Filosofia, psicologia e scienza dell'educazione), sia in Puglia che in Sicilia: i rispettivi 8 e 10 candidati da prescegliere, non potranno essere assunti se prima non verranno smaltiti gli attuali 2 docenti privi di posto in Puglia e addirittura 20 in Sicilia". Alla luce di questi dati l'Anief chiede al ministero di dare attuazione all'annunciata realizzazione di una graduatoria degli idonei al concorso almeno triennale.
"I paradossi della burocrazia della scuola italiana non finiscono mai: una fetta consistente degli ormai prossimi 11.542 vincitori del concorso a cattedre bandito lo scorso anno, dopo aver superato una dura selezione – composta dalla prova preselettiva, tre verifiche scritte e due colloqui orali - rischiano di rimanere senza lavoro. Per degli errori di calcolo e di programmazione del Miur, uniti alla 'stretta' sulle pensioni introdotta dal Governo Monti, molte delle assunzioni ripartite da tempo a livello regionale non potranno infatti avere luogo. Soprattutto al Sud, dove le opportunita' di trovare lavori alternativi sono ridotte al lumicino". Lo afferma l'Anief in una nota.
"Per loro si trattera' di una vera beffa: poiche' la normativa dei concorsi pubblici prevede che con l'espletarsi del successivo bando decadano automaticamente i vincitori del precedente, tra due o al massimo tre anni tutti i candidati idonei che non saranno stati nel frattempo assunti rimarranno con un pugno di mosche in mano - prosegue la nota -. Addirittura, secondo quanto prevede il Ministero dell'Istruzione, non avranno nemmeno il diritto di inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento. Con il risultato che si ritroveranno vincitori di un concorso senza avere goduto di alcun beneficio professionale. Il sindacato e' giunto a questa triste conclusione incrociando i dati ufficiali sulla ripartizione regionale delle cattedre da assegnare tramite il concorso pubblico e le recenti elaborazioni su organici e mobilita' del personale (in via di ultimazione). La casistica che da' supporto alla denuncia dell'Anief e' lunga".
"In Sicilia sono 216 i posti che dovrebbero andare ai vincitori del comparto scuola d'infanzia. Peccato che dopo i trasferimenti, secondo un'elaborazione prodotta dalla Flc-Cgil, ne siano rimasti poco piu' della la meta': 128. Situazione analoga in Campania: per i 243 vincitori del concorso ci sono solo 164 posti disponibili - sottolinea l'Anief -. Alla primaria va ancora peggio: in Abruzzo si accingono a brindare alla vittoria 100 candidati. Peccato che il Miur ne abbia a disposizione appena 23, di cui 12 a Chieti, 1 a L'Aquila, 4 a Pescara e 6 a Teramo. Un caso eccezionale? Purtroppo no. In Basilicata, a fronte di 71 prossimi vincitori del concorso, ci sono appena 17 posti a disposizione. In Calabria 91 su 202. A dir poco 'sballati' anche i conteggi fatti in Campania, dove i 360 idonei e meglio posizionati dovranno spartirsi la miseria di 62 posti. A leggere le disponibilita' dei posti vacanti da chiedersi perche' sia stato bandito il concorso della primaria in Molise, dove per i 26 meritevoli al momento sono liberi solo 2 posti nella provincia di Campobasso. Non ridono, comunque, nemmeno in Puglia, dove 284 "eletti" dovranno contendersi 56 cattedre vacanti. E che dire della Sicilia, la quale si dovra' accontentare di 37 posti per 202 vincitori di concorso? Considerando che sempre la regione piu' a sud d'Italia vanta, sempre nella primaria, addirittura 87 maestri di ruolo soprannumerari, per quelli che hanno vinto la dura selezione del concorso si prospetta un futuro professionale molto probabilmente da precari".
"Una situazione, quella dei docenti di troppo, che nella scuola superiore purtroppo diventa ancora piu' frequente. In Puglia, ad esempio, sulla A060 (Scienze naturali, chimica e geografia), entro fine agosto saranno 13 ad essere decretati meritevoli di accedere all'immissione in ruolo - spiega ancora il sindacato -: sempre per effetto della riforma Gelmini, pero', oggi su quella disciplina ci sono ben 25 soprannumerari. Situazione leggermente migliore per la A034 (Elettronica) in Sicilia: i 7 che usciranno meglio classificati dalla selezione, al momento sono 'chiusi' da 6 docenti rimasti senza cattedra".
Per "evitare che la politica del merito si trasformi in una colossale beffa", Anief torna a chiedere al Miur "di dare attuazione all'annunciata realizzazione di una graduatoria degli idonei al concorso almeno triennale: il nostro sindacato - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - si era accorto subito, nel settembre scorso, che quella della graduatoria pluriennale era una prerogativa inevitabile: in sua assenza, come aveva deciso il Miur, tanti vincitori avrebbero rischiato di rimanere senza posto di lavoro. Non a caso, annunciammo ricorso contro l'assenza della graduatoria il giorno stesso in cui usci' il bando. Ora pero' l'assenza dei posti rischia di vanificare tutto. Questa situazione kafkiana, di un paese che bandisce un concorso pubblico lasciando i vincitori per strada, - conclude laconicamente Pacifico - conferma la forte disorganizzazione di cui soffre cronicamente il sistema scolastico italiano".