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I dati presentati oggi attraverso il rapporto Istat-Cnel "Bes 2013" "confermano quello che l'Anief sostiene da tempo: l'Italia ha un numero bassissimo di laureati rispetto alla media europea, ma soprattutto sono sempre piu' ampie le differenze territoriali nazionali, con la quota di cittadini di 25-64 anni con almeno il diploma superiore pari al 59% al Nord e al 48,7% nel Mezzogiorno. Inoltre, mentre i giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, nel Mezzogiorno sfiorano il 32%, al Nord sono meno della meta'". E' quanto si legge in una nota del sindacato.

"Oggi l'Istat non ha fatto altro che certificare l'abbandono del Sud del Paese, frutto della politica dei tagli a senso unico degli ultimi vent'anni - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Scuola per la Confedir -. Uno stato di abbandono che sul fronte dell'istruzione ha toccato l'apice. Con il risultato che oggi il Meridione e' carente in infrastrutture, sia formative che sociali. Manca una progettazione globale e di settore. E non ci sono piani per favorire la mobilita' studentesca. Ma quel che e' piu' avvilente si riscontra probabilmente nel taglio ai finanziamenti universitari degli atenei del Sud, la cui riduzione non ha tenuto minimamente conto delle difficolta' oggettive e culturali in cui versano queste universita'. Decretando nei loro confronti, in questo modo, una condanna che non poggia su alcuna motivazione valida".

"Il risultato di tutto cio' e' quello di un Sud che perde sempre piu' contatto con il resto della Penisola. Con troppi giovani dal destino segnato. Ragazzi che guardano al Nord come se si trattasse di una terra 'promessa' - prosegue il sindacalista -. Un miglioramento 'del livello d'istruzione e del livello di competenze che intervenga a ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali e garantisca maggiori opportunita' ai giovani provenienti da contesti svantaggiati', viene del resto auspicato anche dall'Istat. Anche perche' l'attrattivita' dei giovani per i corsi d'istruzione superiore ed universitaria non potra' che continuare a segnare saldi annuali in negativo".

Il sindacato ricorda che "ulteriori misure aggravanti sono state adottate pure negli ultimi mesi. Da un Governo tecnico che avrebbe dovuto ben conoscere certe disuguaglianze. E invece di garantire finalmente una distribuzione piu' equa delle risorse cosa hanno fatti i 'professori'? Sono riusciti nell'impresa di abbattere i fondi destinati a combattere l'abbandono scolastico. Con l'apprendistato, vera carta vincente per l'impiego di giovani destinati al comparto tecnico-professionale, evocato in ogni occasione, ma mai realmente sostenuto".

"Per tutti questi motivi il nuovo Governo che si appresta ad essere formato dovra' necessariamente mettere l'istruzione tra le priorita' d'intervento. E parallelamente procedere allo sviluppo del patrimonio turistico-culturale, una risorsa inestimabile che l'Italia continua a tenere in disparte. Una scelta – conclude Pacifico - che rilancerebbe l'economia e assorbirebbe un altissimo numero di giovani oggi inoccupati. Anche del Sud".

Fonte: Italpress

 

Il Ministero ha comunicato che i tempi di correzione delle prove scritte oscilleranno tra 1 e 3 mesi. Il primo esito è quello della A020 in Veneto (20 candidati ammessi alla prova pratica), altri saranno resi noti nel mese di Aprile. Prime griglie di valutazione adottate (non poche le sorprese).

Le lettere estratte per la prova orale. I commenti sul nostro forum.

Concorso primaria, anche con quesito di inglese nullo il candidato può superare la prova

Concorso: nella prova orale esame di Lingua per tutti

Concorso a cattedra: la prova di Laboratorio

Il primo USR a comunicare l'esito delle prove scritte è il Veneto, per la classe A020. 20 su 118 i candidati ammessi alla prova pratica, che si svolgerà in 3 giornate a partire dal 25 marzo. 6 i posti a concorso

Concorso in Veneto classe A020: 20 ammessi alla prova di Laboratorio per 6 posti

Seguono le comunicazioni dell'USR Basilicata

Concorso docenti A033 Basilicata, esiti prova scritta l'08 aprile. Griglia di valutazione

Concorso infanzia Basilicata, esiti prova scritta il 22 aprile. Griglia di valutazione

Concorso primaria. Griglia di valutazione per Umbria e Bolzano

Concorso primaria, griglia di valutazione prova scritta Bolzano e Umbria

Le lettere estratte per la prova orale in Sicilia, Lombardia, Marche, Abruzzo, Piemonte, Lazio, Bolzano

Concorso docenti, lettere estratte per la prova orale. Aggiunto Lazio

I commenti alle griglie di valutazione per Infanzia e primaria

Concorso Infanzia Umbria: i candidati commentano sul forum di Orizzonte Scuola la griglia di valutazione della prova scritta

Perplessità sulla griglia di valutazione concorso primaria Umbria

Il sindacato Anief ritiene che le modalità previste dal bando DDG n. 82 del 24 settembre 2012 non siano corrette e promuove due ricorsi, uno per la correzione congiunta di prove scritte, grafiche e/o pratiche.

Concorso a cattedra: Veneto, classe A020, gli esclusi hanno diritto a partecipare alla prova di laboratorio

Inoltre per Anief la legge prevede la prova in lingua straniera come facoltativa

Concorso a cattedra: ricorsi Anief al Tar Lazio contro l'obbligo della prova inglese e l'esclusione dalle prove laboratoriali

Fonte: Orizzonte Scuola

 

Mentre dal Miur arrivano conferme sull’assunzione dal 1° settembre della metà degli 11.542 vincitori e il Ministro insiste sull’approvazione di un nuovo concorso, giungono indiscrezioni su un’eccessiva disomogeneità nella valutazione degli scritti. Altro lavoro per i tribunali? Di sicuro lo produrrà Anief: per ripescare gli esclusi di primaria (la verifica d'inglese non era obbligatoria) e delle classi di concorso delle superiori che prevedono la prova di laboratorio (tempistica errata). In alcune regioni arrivano i primi esiti degli scritti.

Dopo la conclusione delle prove scritte, il concorso a cattedra sembrerebbe vivere un periodo di tranquillità. Con il Miur che ha confermato l’intenzione di procedere, Mef permettendo, già a fine agosto alle immissioni in ruolo di metà degli 11.542 vincitori. Con l’altro 50% che firmerebbe l’assunzione a tempo indeterminato 12 mesi dopo.

La notizia ha così distolto l’attenzione dalle critiche che nelle scorse settimane erano piovute sul concorso. Anche l’annuncio del ministro Profumo sulla volontà di lasciare il mandato a capo del Miur solo dopo aver predisposto le basi per l’attuazione delle nuove procedure (con maggiore autonomia delle regioni, posti certi e idonei non assunti destinati a decadere con l’indizione di ogni nuovo bando) che porteranno alla realizzazione di una nuova stagione concorsuale già a partire dal prossimo autunno, ha contributo a distendere gli animi.

Come, pure, l’annuncio degli esiti delle prove scritte in tempi record. Su questo punto, tra l’altro, viale Trastevere sembra essere stato di parola. In Veneto, ad esempio, per la classe di concorso A020 (Discipline Meccaniche) sono già stati comunicati, con l’indicazione dei nominativi della ventina di ammessi alla prova successiva di laboratorio (da svolgere in gruppi convocati tra metà marzo e metà aprile), a fronte di oltre 100 partecipanti agli scritti. L’Usr della Basilicata ha invece comunicato, sempre ufficialmente, che “gli esiti della prova scritta e il calendario della prova pratica” per la A033 (Tecnologia, la ex educazione Tecnica delle scuole medie) saranno pubblicati subito dopo Pasqua: il prossimo 8 aprile.

Sull’attuale selezione diretta, tuttavia, qualche polemica starebbe già montando. Come quella che riguarda la poca uniformità nella valutazione delle verifiche scritte. Il Miur ha infatti comunicato alle commissioni le linee generali: dei criteri di valutazione, attraverso indicatori standard (pertinenza, correttezza linguistica, completezza e originalità), che ogni singolo raggruppamento di commissari e presidenti ha fatto propri. E contestualizzati, in base alle peculiarità della disciplina.

Ma qui nascono i problemi. La libertà di interpretazione delle indicazioni ministeriali starebbe infatti producendo un’eccessiva disomogeneità nella valutazione delle stesse prove. Con il rischio che un elaborato corretto nel Lazio potrebbe essere giudicato diversamente se corretto in Lombardia rispetto a quello verificato dalle commissioni della Sicilia o dell’Abruzzo.

Ma i problemi non finiscono qui. Attraverso dei rumors è trapelato che le griglie di correzioni preparate da alcune commissioni sarebbero addirittura incappate in errori numerici: quella in Umbria, incaricata di seguire le sorti per diventare docente di scuola d’infanzia, consentirebbero ad esempio, sempre tenendo conto i cinque descrittori indicati dal Miur, di acquisire il punteggio massimo. Se così fosse, se le indiscrezioni fossero accertate, si tratterebbe di una leggerezza che i commissari rischierebbero di pagare cara. I ricorsi, infatti, sarebbero garantiti. E le possibilità che vengano accettati sarebbero molto alte.

A proposito di ricorsi, l’Anief, che ha già patrocinato con esito positivo quelli presentati da migliaia di candidati, in particolare di chi nelle preselettive di metà dicembre aveva conseguito tra 30 e 34,5 punti, fa intendere che nei prossimi giorni ci sarà altro lavoro per i tribunali. A fornirlo saranno i candidati esclusi della primaria e delle classi della scuola superiore A020, A033, A034, A059, A060, A025, A028, C430, A038, A047, A049.

Secondo l’associazione sindacale guidata da Marcello Pacifico, per l’accesso alla scuola primaria “può essere sostenuta una prova facoltativa scritta e orale di accertamento della conoscenza di una lingua straniera; per la scuola superiore, può essere prevista una prova ulteriore grafica o pratica che deve essere valutata congiuntamente alla prova scritta; soltanto al termine di entrambe deve essere conseguito il punteggio complessivo di almeno 28/40. Da Roma, invece, si è deciso di inserire nel bando di concorso (D.D.G. n. 82 del 24 settembre 2012) da una parte (art. 7, c.3) la prova obbligatoria in lingua straniera nelle prove scritte del 1 marzo per la scuola primaria, dall’altra (art. 9, c. 2) di scorporare le prove laboratoriali dalle prove scritte per la scuola superiore per valutare preliminarmente i prime tre quesiti prima dell’accesso alla successiva prova pratica”. L’Anief, insomma, non ha dubbi: “entrambe le decisioni sono illegittime, ovvero contra legem”.

Il sindacato degli educatori in formazione, pertanto, invita “tutti i candidati che saranno esclusi dall’ammissione agli orali per la scuola primaria per colpa della cattiva valutazione della prova in lingua inglese e tutti i candidati della scuola superiore che non saranno ammessi allo svolgimento della prova laboratoriale” a giocarsi la carta del ripescaggio.

Fonte: Tecnica della Scuola

 

Un provvedimento a costo zero, non discusso con gli "attori" che devono viverlo e preludio di ulteriori tagli alla scuola e' destinato a fallire ancora prima di nascere. Cosi' l'Anief commenta l'approvazione avvenuta oggi in Consiglio dei Ministri, del regolamento sull'istituzione e la disciplina del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione, per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.

"Con questo regolamento - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief - il Governo dimissionario ha deciso di abdicare al ruolo costituzionale dello Stato di garantire l'istruzione su tutto il territorio e a tutte le fasce sociali. Per fare spazio a un modello che castra la liberta' d'insegnamento dei docenti, annulla le loro uniche progressioni di carriera, legate agli 'scatti' stipendiali, e tenta demagogicamente di unificare tutte le diverse realta' territoriali e sociali italiane. Alla fine della fiera - continua Pacifico - ci ritroveremo finanziamenti solo per le scuole d'elite, mentre quelle che ne hanno piu' bisogno, perche' collocate in realta' difficili e a contatto con un'utenza piu' bisognosa, verranno miseramente lasciate al loro destino".

Il regolamento approvato oggi dal Cdm e' quindi funzionale alla logica della spending review applicata alla pubblica amministrazione, avviata nella scorsa estate dall'esecutivo del premier Monti. "Viene invece dato sempre piu' ampio potere all'Invalsi. Un ente, sulla carta 'super partes', che improvvisamente perdera' il ruolo di monitore, per vestire quello di mortificatore: un compito molto diverso rispetto a quello per cui era nato. Non e' questa - conclude il presidente dell'Anief - la valutazione di cui le scuole italiane e suoi studenti, nessuno escluso, avevano bisogno".

Fonte: Italpress

 

"Quella che stanno vivendo oggi 30 mila donne italiane e' una festa davvero amara: assunte dopo il 1^ settembre 2011 come docenti o personale Ata si trovano infatti costrette a rimanere lontano dai propri cari fino all'agosto del 2016. Un'assurda modifica sul contratto di mobilita' impedisce di ricongiungersi con la propria famiglia, attraverso la storica assegnazione provvisoria, se non in presenza di gravi e certificate motivazioni". Lo afferma in una nota l'Anief.

"Si tratta di una situazione paradossale - commenta Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - perche' lo Stato non puo' vietare in itinere a decine di migliaia di donne assunte nella scuola di vivere con il proprio coniuge o con i propri figli per cinque anni. E questo proprio mentre l'Europa garantisce la flessibilita' oraria. Siamo di fronte ancora ad una discriminazione, frutto di una miope politica che ha spaccato il Paese nella scorsa legislatura. Per questi motivi Anief chiede ai sindacati di non firmare il prossimo contratto sulla mobilita', a meno che si elimini questa norma palesemente ingiusta".

"Tra l'altro, la decisione dello Stato di obbligare una donna a rimanere lontano dai figli e dal marito per cinque anni dopo la sua assunzione e' un'ingerenza tutta italiana, in palese contrasto con l'articolo 8 della Convenzione e la giurisprudenza europea in tema di diritto familiare - sottolinea l'Anief -. Se non si disapplichera' l'articolo 9 della legge 106/11, voluto dalla Lega due estati fa per evitare lo spostamento dei precari della scuola dal Sud al Nord del Paese prima dell'assunzione in ruolo, Anief conferma l'intenzione di voler tutelare i legami familiari di almeno 30 mila docenti e Ata della scuola, assunti fuori residenza, rivolgendosi al giudice del lavoro. Se non dovesse essere sufficiente chiederemo il rinvio della norma alla Consulta, per la violazione dell'articolo 8 della Cedu. E se necessario ricorreremo al giudizio della Corte di Strasburgo".

"Come la corte di Strasburgo ha ricordato a piu' riprese e come garantito a piu' volte negli ultimi anni dalla giurisprudenza internazionale - conclude il presidente dell'Anief -, lo Stato ha il dovere di adottare tutte le misure necessarie al rispetto della vita parentale e alla relazioni tra gli individui appartenenti a una famiglia. Ma per essere adeguate, queste misure dovranno essere prese rapidamente perche' il passare del tempo puo' avere delle conseguenze irrimediabili nelle relazioni affettive tra un bambino e il suo genitore. Tra i figli e le loro madri lontane".

Fonte: Italpress

 

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

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I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti