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Chi ha superato le prove scritte del concorsone della scuola e aspetta la convocazione per l'orale, sa che la sua attesa per il posto fisso sarà ancora lunga perché quel posto non si libererà più così presto. E l'ostacolo ha nome e cognome: riforma Fornero.

Non hanno ancora concluso le prove del concorsone della scuola che già vedono nero sul loro futuro occupazionale: gli 11.542 posti in palio non sono più garantiti. Eppure rappresentavano il miraggio che aveva fatto decidere tanti aspiranti docenti a provarlo quel concorso anche se non lo ritenevano giusto. E adesso che chi ha superato le prove scritte e aspetta la convocazione per l'orale, sa che la sua attesa per il posto fisso sarà ancora lunga perché quel posto non si libererà più così presto. E l'ostacolo ha nome e cognome: riforma Fornero.

Con le nuove, contestatissime regole, di fatto i pensionamenti vengono bloccati, l'età per lasciare il lavoro aumenta e di conseguenza si allontana la stabilizzazione per i precari e l'assunzione per i vincitori del concorso. I sindacati lanciano l'allarme di fronte ai dati sulle domande di pensionamento diffusi dal ministero dell'Istruzione: i docenti che usciranno dal mondo del lavoro da settembre saranno poco più di 10 mila, contro gli oltre 20 mila dello scorso anno. Insomma i pensionamenti sono dimezzati.

Per la Cgil Scuola gli effetti della riforma Fornero sono disastrosi. Si moltiplicherà il numero di docenti ultrasessantenni costretti a rimanere dietro la cattedra; così come è destinato a crescere il numero di anni di precariato. “Il nostro Paese, infatti - aggiunge l'Anief, l'associazione di docenti, ricercatori e precari - annovera già da tempo i docenti più vecchi dell'area Ocse e manda in ruolo i precari alle soglie dei 40 anni. Ora, con le nuove norme ci ritroveremo con un numero altissimo d’insegnanti stanchi e demotivati, costretti a rimanere in cattedra loro malgrado".

Fonte: TG3

Vai al servizio (Edizione del 02/04/2013 delle ore 14:20 - minuto 19:25)

 

Sempre più giudici del lavoro danno esecuzione alla sentenza n. 41/2011 con cui la Consulta aveva reputato inapplicabile il modello delle “code” ideato dall’ex ministro Fioroni. Esulta l’Anief: oltre ai cospicui risarcimenti, grazie all’assunzione retroattiva potranno partecipare alla mobilità senza il vincolo di rimanere nella provincia per 5 anni.

Ricordate la disputa sui trasferimenti a “pettine” e in “coda”, con protagonisti i docenti abilitati precari che a partire dal 2009 e fino al 2011 erano stati penalizzati per aver chiesto di cambiare provincia nelle graduatorie permanenti, poi diventate GaE? Ebbene, dopo che i giudici costituzionali, attraverso la sentenza n. 41/2011, avevano reputato inapplicabile il modello delle “code”, ideato nel 2007 dall’ex ministro Giuseppe Fioroni e sponsorizzato dalla Lega Nord per scoraggiare gli spostamenti di massa sulle località con più posti vacanti, le vertenze hanno preso una piega decisamente favorevole ai ricorrenti.
A fare il punto della situazione su questa vicenda, che nel 2011 ha costretto il Miur a “congelare” 1.500 assunzioni, è in questi giorni l’Anief: l’associazione sindacale guidata da Marcello Pacifico ha prima messo in evidenza come le aule di giustizia stiano “demolendo le illegittime situazioni imposte dalla Lega nell'avventato tentativo di comprime il diritto costituzionalmente garantito alla mobilità territoriale e all'immissione in ruolo in base al merito. Attraverso le decine di sentenze favorevoli ottenute, inoltre, il sindacato ha dato degna risposta a quei ‘falsi profeti’ che tempo fa davano per certo l'arrivo di un nuovo ‘tesoretto’ in favore del Miur a discapito dei nostri iscritti: la serietà e la competenza nel difendere e tutelare i diritti costituzionalmente garantiti si dimostrano solo con i fatti e non con le vane parole. Il tempo ci ha dato ragione e il Ministero dell'istruzione, è proprio il caso di dirlo, sta imparando la lezione pagandone (tutte) le spese”. Con lo Stato che “continua a pagare ingenti condanne alle spese e cospicui risarcimenti danni per lite temeraria ex art. 96 c.p.c.”.
Questo qualche giorno fa. Le notizie di questi giorni, invece, ci dicono che i tribunali avrebbero iniziato non solo ad indennizzare quei supplenti. Ma anche ad assumerli. Il giudice del lavoro gli ha riconosciuto infatti “il contratto a tempo indeterminato dal 1° aprile 2009 per l’accertato abuso dei contratti a termine e della conclamata disparità di trattamento tra personale assunto a tempo determinato e di ruolo”.
Sono coloro che a causa della collocazione forzata in coda, poi reputata illegittima, si sono visti negare l’assunzione a titolo definitivo. E che ora a Catanzaro, Caltanissetta, Verbania, Parma, Roma e Velletri è arrivata. Con gli interessi: “i destinatari dei pronunciamenti favorevoli – conclude l’Anief - potranno, non appena registrata la nomina in ruolo ‘retrodatata’ al 2009 o al 2010, beneficiare anche della precedente e più favorevole normativa prevista dal CCNI e partecipare liberamente alle operazioni di mobilità territoriale anche fuori provincia”. Quindi, potranno chiedere di essere trasferiti anche fuori provincia sin da subito. Senza attendere i 5 anni previsti dal regolamento introdotto in occasione dell’ultima doppia tornata di immessi in ruolo.

Fonte: Tecnica della Scuola
 

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SCUOLA: ANIEF "MINISTRO PROFUMO RITIRA DECRETO SU MATURITÀ A 18 ANNI"
ROMA (ITALPRESS) - "Ora e' ufficiale: fonti sicure interne al
Ministero dell'Istruzione danno per tramontata l'intenzione del
ministro Profumo, espressa alcuni giorni fa tra lo stupore
generale, di avviare un percorso di studi ridotto che avrebbe
portato ad anticipare gli esami di maturita' a 18 anni al posto
degli attuali 19. Salta, cosi', il piano immediato di
sperimentazione del progetto, attraverso cui gia' dal prossimo
anno scolastico una decina di istituti 'pilota' avrebbero
eliminato un anno di scuola d'infanzia o cancellato il quinto anno
di corso della scuola primaria oppure ristretto a una sola
annualita' l'attuale biennio iniziale della scuola superiore". Lo
afferma in una nota l'Anief, che sin dal primo momento ha respinto
con forza tutte e tre le ipotesi. "Prima di tutto perche' questi
percorsi formativi improvvisati ci avrebbero allontanano, anziche'
avvicinarci, ai modelli di studio in vigore nella gran parte dei
Paesi piu' avanzati dell'area Ocse - spiega il sindacato -. In
secondo luogo perche' ci avrebbero propinato l'ennesima riforma
tagli-posti, mascherata da una improbabile proposta
didattico-pedagogica: il vero obiettivo della riduzione del
percorso scolastico rimane infatti quello di cancellare almeno 50
mila posti di lavoro, dopo i 200mila gia' dileguati nel nulla, per
le solite esigenze di 'cassa', negli ultimi sei anni".
L'Anief ha poi sempre sostenuto che "un ministro dimissionario,
appartenente ad un Governo tecnico privo di consenso elettorale,
deve limitarsi all'ordinaria amministrazione. E non di certo
avventurarsi in sperimentazioni da cui dipende il futuro formativo
di milioni di giovani studenti".
(ITALPRESS) - (SEGUE).
sat/com
28-Mar-13 16:19
NNNN
SCUOLA: ANIEF "MINISTRO PROFUMO RITIRA DECRETO SU MATURITÀ A 18 ANNI"-2-
"I nostri giovani - commenta Marcello Pacifico, presidente Anief -
non hanno bisogno di percorsi di studio ridotti, ma di una
maggiore alfabetizzazione e specializzazione. Non si comprende il
motivo per cui il Miur presta attenzione a queste iniziative a dir
poco discutibili, mentre si continuano ad ignorare le vere
emergenze dell'istruzione e formazione in Italia. Come l'abbandono
universitario del 25% e quello della scuola dell'obbligo, in
alcune aree del Paese ancora maggiore. Per quale motivo non si
pensa ad introdurre, proprio per superare l'alto numero di giovani
che lasciano gli studi precocemente, di introdurre un serio
apprendistato, come avviene in Germania dove oltre un milione e
mezzo di alunni praticano con successo l'alternanza
scuola-lavoro?".
"Sarebbe poi utile capire - continua il presidente Anief - come
mai si continua a non introdurre l'organico funzionale negli
istituti, con la gestione delle risorse umane finalmente delegata
ad ogni singola scuola autonoma. Come sarebbe stato molto utile
avviare un albo di 'orientatori', composto da formatori esperti
cui i tanti studenti disorientati della scuola medio-superiore e
dell'universita' si potrebbero rivolgere. Sono tutte iniziative -
conclude Pacifico - che chiederemo al nuovo Ministro. Dopo esserci
preso il giusto merito di avere fermato l'assurdo progetto di
riduzione di un anno del tempo scuola".
(ITALPRESS).
sat/com
28-Mar-13 16:19
NNNN
 

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I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti