All’incontro svoltosi oggi tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e organizzazioni sindacali, alla presenza anche dei rappresentanti della gestione dei sistemi informativi, è stato annunciato l’accoglimento di alcune importanti modifiche al sistema di informatizzazione per le nomine in ruolo (INS) avanzate nel corso dei precedenti incontri da ANIEF.
Il decreto Milleproroghe potrebbe riservare delle sorprese: il Governo ha infatti presentato degli emendamenti ai singoli articoli anche se non sulla scuola. La lista delle richieste di modifica non è ancora completa, perché c’è tempo fino a questa sera. Pertanto, rimangono in votazione presso la prima e quinta Commissione del Senato gli emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari. Tra questi, vi sono anche le cinque importanti richieste di modifica proposte dal sindacato Anief: riguardano la mobilità del personale scolastico, il concorso ordinario, la procedura selettiva straordinaria, l’organico aggiuntivo, il corso-concorso per dirigenti scolastici. In attesa del parere definitivo, per il momento possiamo solo dire che il testo sarà licenziato entro il prossimo 14 febbraio, quando è atteso l'esame dell'Aula di Palazzo Madama. Nel frattempo, girano le prime bozze del decreto di revisione dello stato di attuazione del PNRR di cui le norme sulla scuola sono ancora in fase di elaborazione”.
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto nel corso della trasmissione dell’agenzia Italia stampa per parlare di Economia differenziata, il disegno di legge entrato in Consiglio dei ministri. Il leader del giovane sindacato rappresentativo ha detto che “chiediamo che sia esclusa la parte sulla scuola, abbiamo già una scuola autonoma, non possiamo avere 20 sistemi diversi d’istruzione. Riteniamo che la scuola e la libertà d’insegnamento - in quanto organi costituzionali - debbano essere garantiti e rimanere sempre di competenza dello stato anche rispetto alle proposte che verranno dalle regioni non autonome a oggi”.
“Se tutto il tuo stipendio lo spendi per poter andare a lavorare non è dignitoso”: a dichiararlo è stato Marcello Pacifico, durante una diretta su Orizzonte Scuola dal titolo “Fondi privati e stipendi differenziati, soluzioni per migliorare la scuola?”. Quello dello stipendio adeguato al costo della vita è “un concetto fondante della nostra Repubblica, ma il problema non è andare ad insegnare da Napoli a Bergamo ogni giorno, perché potrebbe essere difficile lavorare anche all'interno della stessa regione, ad esempio in Sicilia. Il problema è concretamente andare a finanziare un'indennità di trasferta per il personale scolastico”.
L’inflazione sta letteralmente “mangiando” gli stipendi dei lavoratori, cominciare da quelli dei docenti e del personale della scuola. Stavolta a sostenerlo non è il sindacato, ma il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: nel corso del Question time alla Camera sulle intenzioni del governo riguardo agli stipendi del personale della scuola, Valditara ha detto che “gli indici Istat rilevano che anche a Roma ad esempio il costo della vita è molto caro: pensate che nell'area romana a fronte di uno stipendio di 1.300 euro al mese, che è lo stipendio purtroppo di un insegnante elementare, tra costo della spesa e affitto, pagati questi, rimangono appena 153 euro. Bene, la sinistra riformista un tempo si era posta la questione di coniugare il merito e il bisogno, la questione del merito e del bisogno è stata abbandonata", ha concluso il ministro.