È da poco terminata l’informativa del ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa in merito all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza: Marcello Pacifico è intervenuto sia come segretario confederale Cisal che come presidente nazionale Anief.
È al vaglio presso la Camera dei deputati il cosiddetto Decreto Riaperture, il DL 24 approvato lo scorso 24 marzo dal Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno dopo: il testo, assegnato alla XII Commissione Affari sociali, propone delle misure volte a favorire il rientro nell’ordinario in seguito alla cessazione dello stato di emergenza da COVID-19. Anief chiede modifiche che avrebbero ripercussioni positive per la società tutta e per la scuola: l’introduzione dell’assegno alimentare ai docenti non vaccinati sospesi dal lavoro e rimasti senza stipendio da mesi; l’allineamento dalla durata dell’obbligo vaccinale con la validità del possesso del Green pass base nella PA; il rientro in classe immediato dei docenti che non hanno fatto il vaccino, con presentazione del Green pass base; rispetto del mansionario del personale docente sospeso rientrato dal 1° aprile, senza incorrere in discriminazioni; il riconoscimento di una specifica indennità per lo svolgimento della didattica digitale integrata ed una per quell’indennità di rischio biologico da tempo assegnata regolarmente al personale sanitario.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, gli emendamenti al decreto 24/2022 sono delle soluzioni immediate per dare risposte a problemi e discriminazioni in atto nei confronti di lavoratori che si vedono da mesi ledere diversi loro diritti. Come si fa a non fare rientrare in classe dei docenti con i loro alunni? Perché devono essere emarginati in stanze anguste a progettare qualcosa con l’anno ormai quasi al termine? Non sono persone malate o inidonee, per questo abbiamo deciso di ricorrere al giudice contro la loro collocazione lavorativa illegittima dal 1° aprile. Perché la scuola non è un carcere, ma luogo di accoglienza. Far venire meno le regole sul diritto proprio dove si dovrebbe insegnare a farle proprie è una decisione che non possiamo accettare. Come quella di non assegnare delle indennità che in qualsiasi Paese civile sarebbero automatiche. E che dire del mancato assegno alimentare a chi è senza stipendio da diversi mesi? Speriamo che i senatori si rendano conto dell’importanza delle nostre richieste”, conclude Pacifico.
Arrivano più cattedre di sostegno e anche per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria: lo prevede il Decreto Interministeriale n. 90 dell’11 aprile 2022 contenente le dotazioni organiche del personale docente dei posti comuni e di potenziamento, di sostegno e di adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto per l’a.s.2022/2023. Sulla base del testo del decreto, il prossimo anno scolastico, il 2022/23 si stimano per il quinto anno 24.693 classi tra tempo normale (15.158) e tempo pieno (9.175), che corrispondono a 2.247 posti. Per l’anno scolastico successivo, il 2023/24, si stimano per le quarte 24.110 classi tra tempo normale (14.487) e tempo pieno (9.623), più altre 24.217 classi quinte tra tempo normale (14.525) e tempo pieno (9.692). Per quanto riguarda le cattedre di sostegno, saranno 117.170: considerando i 106.170 posti dell’anno in corso, assistiamo ad un incremento di 11.000 posti per l’a.s. 2022/23.
C’è grande attesa per le linee guida da approvare sul nuovo reclutamento degli insegnanti. La proposta del ministero dell’Istruzione è stata infatti bocciata da tutti i sindacati, mentre quella delle stesse organizzazioni sindacali è ora al vaglio dell’amministrazione. Una proposta ben studiata e razionale è stata presentata dal sindacato Anief, con il preciso scopo di annullare il precariato e garantire l'assunzione degli aventi diritto. "Sta diventando più facile fare il medico, fare il professore universitario, che insegnare a scuola”, dove lo stipendio è pari ad un quarto. "È veramente oltraggioso quello che a abbiamo ascoltato", ha commentato Marcello Pacifico, presidente Anief.