Dopo lo stop del Tar Lazio, il sindacato non si è fermato e ha ottenuto dal tribunale di Vercelli la remissione alla corte di Lussemburgo dove con il proprio ufficio legale ha già discusso le cause sulla compatibilità del diritto italiano con quello comunitario in merito all'abuso dei contratti a termine, alla ricostruzione di carriera e ai risarcimenti del personale precario della scuola Italiana.
Anief mette a disposizione il modello gratuito di diffida ai propri iscritti per interrompere la prescrizione e richiedere l'erogazione dell'assegno per gli ultimi cinque anni. Se accolto, lo Stato dovrebbe versare da 500 a 800 milioni di arretrati.
In vista del ritorno in classe a settembre, oltre all’arma dei vaccini accompagnata da screening periodici su studenti e personale, l’Istituto Superiore di Sanità ha auspicato l’adozione di una serie di azioni e strumenti anti-virus: dall’utilizzo dei microfoni per gli insegnanti così da permettere loro di abbassare la voce ed emettere meno aerosol, all’uso di impianti di ventilazione meccanica per ridurre il rischio in aula con un adeguato ricambio d’aria, fino ai rilevatori di anidride carbonica per monitorare sempre la qualità dell’aria.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha dichiarato a Italia Stampa che “sono tutti strumenti importanti ma secondari rispetto al distanziamento cui continua a fare riferimento lo stesso Comitato tecnico scientifico. La verità è che per il terzo anno consecutivo stiamo andando incontro a delle lezioni con le classi pollaio e non attuando quanto chiesto dal Cts: il distanziamento sociale all’interno degli spazi scolastici chiusi. È certo importante che tutti si vaccinino, però per la ripresa della didattica in presenza bisogna focalizzare l’attenzione pubblica non sull’obbligo vaccinale ma sull’obbligo dello Stato di fornire gli spazi adeguati”. Perché deve essere chiaro, ha detto ancora Pacifico, che “in una classe di 35 metri quadri, più di 15 alunni non possono stare”.
È più ampia di quanto il ministero dell’Istruzione voglia far credere la platea di partecipanti agli elenchi aggiuntivi della prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze utili alle immissioni in ruolo di 112.473 docenti: lo sostiene il sindacato Anief, aprendo quindi le Gps utili alla stabilizzazione anche a coloro che hanno presentato domanda di partecipazione ai concorsi e ai corsi abilitanti, coloro che sono risultati idonei e i laureandi in Scienze della Formazione primaria. Il loro inserimento è molto importante, perché si sta andando incontro a delle assunzioni che a fronte di un contingente autorizzato dal Mef superiore alle 112mila cattedre, in circa 80mila casi ci potremmo non trovare nelle condizioni di avere un candidato per essere immesso in ruolo. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha spiegato ai microfoni di Teleborsa che questa facoltà verrà data solo “a coloro che conseguiranno il titolo di specializzazione o di abilitazione entro il prossimo 31 luglio”, ma per il sindacato anche altri potranno “inserirsi in questo elenco, ancora di più perché, solo per quest'anno, verrà utilizzato per le immissioni in ruolo residue rispetto alle GAE e alle graduatorie di merito dei concorsi ordinari e straordinari”, seppure “con riserva”. Chi fosse interessato può seguire le modalità predisposte dal sindacato.
A seguito dell'incomprensibile esclusione dalla I fascia GPS di tanti precari idonei all’insegnamento, abilitati e specializzati o iscritti a un corso per conseguire l'abilitazione anche se si concluderà oltre il 31 luglio 2021 l'Anief avvia le specifiche azioni legali e fornisce indicazioni agli interessati per procedere entro il prossimo 24 luglio a manifestare (attraverso il sistema Polis Istanze online o tramite domanda cartacea a seconda delle specifiche situazioni individuate dall'Ufficio Legale Anief) la propria richiesta di inserimento in I fascia GPS. Marcello Pacifico (Anief): “Avevamo preannunciato azioni legali in caso di esclusione dalla I fascia GPS soprattutto degli idonei/vincitori del concorso straordinario 2020 o di quanti conseguiranno l'abilitazione o la specializzazione sostegno dopo il termine del 31 luglio e ora siamo pronti a tornare nei tribunali, per dare ragione al diritto e ad una svolta nella scuola italiana che permetta non solo la continuità didattica ma anche la valorizzazione del personale soprattutto rispetto alle norme comunitarie. Per cui per noi è inevitabile che da oggi in poi vi sia una nuova stagione di ricorsi”.
CCNL 2016/18 -