Dalla Corte d'Appello di Palermo arriva una nuova vittoria per l’Anief: accolte le richieste patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli riguardo l'immediato riconoscimento per intero del servizio svolto con contratti a termine ai fini della ricostruzione di carriera. Ancora possibile aderire ai ricorsi mirati per la tutela dei lavoratori della scuolapromossi dall'Anief per rivendicare il riconoscimento immediato e integrale del servizio preruolo nella ricostruzione di carriera e il conseguente adeguamento dello stipendio in base all'effettiva anzianità di servizio.
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha annullato tutta la procedura concorsuale per gli ammessi dopo le prove preselettive per imperfezione delle commissioni formate.
Anief ha deciso di tutelare i partecipanti alla preselettiva del Concorso Dsga che non sono stati ammessi agli scritti e rilancia i tre ricorsi al Tar del Lazio per permettere a loro di accedere alle prove successive. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ai microfoni di Italia Stampa, ha sottolineato come sia necessario dare agli esclusi la possibilità di affrontare le altre prove, a maggior ragione se hanno anche avuto esperienza come facente funzione. Per informazione sui ricorsi, clicca qui
Il titolare di viale Trastevere oggi ammette che la procedura non potrà essere bandita prima di fine anno. Per Bussetti la ragione sta negli approfondimenti in corso; per Anief, invece, l’allungamento dei tempi deriva dalla mancata volontà di approvare un decreto leggead hoc. Risultano anche insufficienti i posti banditi per il Tfa sostegno, per i quali il Tar si pronuncerà a breve sul difetto di istruttoria. E sul personale Ata, sarebbe palesemente discriminatorio stabilizzare i soli collaboratori scolastici delle cooperative escludendo quelli assunti dallo Stato a tempo determinato: decisione contro la quale il sindacato è ricorso al Tar del Lazio.
Sta vivendo un secondo dramma professionale e personale la professoressa palermitana Rosa Maria Dell’Aria, dell’Istituto Vittorio Emanuele III di Palermo: prima sanzionata dall’Ufficio scolastico provinciale del capoluogo siciliano, con sospensione dal servizio e dimezzamento dello stipendio dall’11 al 25 maggio scorsi, “per non aver vigilato” sul lavoro svolto a fine gennaio 2019 da alcuni suoi studenti in occasione della Giornata della Memoria, quando avevano prodotto del materiale in cui si faceva un parallelismo tra le norme della legge Sicurezza, voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini lo scorso autunno, e le leggi razziali; ora, la donna è anche vittima della burocrazia. Inoltre, rimangono sempre da chiarire le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, il quale ha detto di non essere “stato interessato né nell’avvio né nella conclusione dell’iter”, mentre ora si scopre che sapeva tutto.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è ora di finirla con gli accordi-spot che gli alti rappresentanti del Governo in carica continuano a prendere con gli attori protagonisti della scuola. L’impegno preso a Palermo, nel giorno della memoria delle stragi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vale più di un accordo sottoscritto nero su bianco. Ancora di più, perché il ministero dell’Istruzione ha sollecitato l’Usr Sicilia a prendere in esame la situazione, dopo la segnalazione sui social da parte di un attivista della Lega. Occorre cancellare quell’atto immotivato della sospensione dal servizio, che rappresenta una grave lesione alla libertà di insegnamento di tutto il corpo docente italiano. Preoccupa, inoltre, che la mancata attuazione di quanto sottoscritto sembra essere un modus operandi di questo Governo. E noi non possiamo accettarlo”.