Anief chiede al Governo di intervenire già in questa stagione contrattuale. Negli ultimi mesi, il rinnovo del contratto e la parziale indennità di vacanza contrattuale hanno permesso un recupero che non va oltre il 5%, ben lontano dal +14% del costo della vita registrato nell’ultimo decennio. Il gap rispetto alla media europea è stato evidenziato dalla rivista Orizzonte Scuola, a seguito della pubblicazione dei dati Istat sulla contrazione dell’economia, che ha prodotto un arretramento dello 0,2% nel quarto trimestre 2018: a fine carriera il divario stipendiale diventa “notevole” con “i docenti della scuola primaria che percepiscono 9.539,98 euro in meno rispetto ai colleghi europei”.
Eppure non sono troppo lontane nel tempo le promesse del vicepremier Luigi Di Maio, che a nome del Governo ha detto di volere aumentare gli stipendi degli insegnanti, per equipararli a quelli dei colleghi europei. Marcello Pacifico (Anief): dalle parole bisogna passare ai fatti, visto che l’incremento dei compensi dei nostri docenti rimane sotto l’inflazione di troppi punti, 8 dei quali accumulati tra il 2007 e il 2015, e rispetto a Germania, Austria e Olanda rimangono sostanzialmente dimezzati.