I corsi di specializzazione per docenti di sostegno continuano a far discutere: dopo la pubblicazione del Decreto n. 92/2019 e la successiva incomprensibile decisione, avallata tacitamente dal Miur, di distribuire 14.224 posti con modalità random, senza rispettare minimamente i fabbisogni territoriali legati alle disponibilità di cattedre libere e alla mancanza di candidati, costringendo il sindacato a ricorrere in tribunale, in questi giorni stiamo assistendo alla pubblicazione dei bandi, da parte degli atenei autorizzati, che confermano i costi proibitivi richiesti ai partecipanti. Ad ogni corsista si chiedono almeno 120 euro per tentare l’accesso e fino a 3.800 euro (a Napoli) per frequentare i corsi. Marcello Pacifico (Anief): C’è un’esigenza di carattere nazionale e sociale, non possono le università decidere autonomamente se e come allestire i corsi oppure trasformare questa formazione in introiti economici per compensare quelli mancati. Lavandosene le mani, non imponendo alcuna regola, il Miur è venuto meno al suo ruolo di garante e di gestore centrale della macchina organizzativa scolastica