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Poiché il Tar Lazio con ordinanza n. 1577/14 aveva rigettato l'ammissione con riserva di 7 ricorrenti che intendevano partecipare alle preselettive presso l'università dell'Aquila, nonostante il consolidato orientamento loro favorevole, tocca ai giudici di appello accogliere la loro richiesta e riformare con ordinanza n. 1697/14.

Merito ancora una volta degli avv.ti Galleano e Sponga, che hanno fatto prevalere il diritto nelle aule dei tribunali.

 

Poiché il Tar Lazio con ordinanza n. 1577/14 aveva rigettato l'ammissione con riserva di 7 ricorrenti che intendevano partecipare alle preselettive presso l'università dell'Aquila, nonostante il consolidato orientamento loro favorevole, tocca ai giudici di appello accogliere la loro richiesta e riformare con ordinanza n. 1697/14.

Merito ancora una volta degli avv.ti Galleano e Sponga, che hanno fatto prevalere il diritto nelle aule dei tribunali.

 

Annullata con ordinanza n. 954/2014 per la prima volta una sentenza del TAR Lazio di rigetto di un ricorso che contesta nella fase preselettiva l’erroneità dei quesiti. Calendarizzata a giugno l’udienza di merito. Anief chiederà la trattazione congiunta dei ricorsi già pendenti e proporrà l’intervento ad adiuvandum di tutti i ricorrenti costituitisi nei giudizi di primo grado. Se l’appello verrà accolto, il Miur dovrà rinnovare integralmente per i ricorrenti la procedura concorsuale, mentre potrebbe salvare con un nuovo decreto-legge i vincitori che, comunque, hanno superato tutte le valutazioni delle prove successive. Se non ti sei ancora costituito in appello, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 18 aprile prossimo.

Il Consiglio di Stato sospende, per la prima volta, l’esecutorietà dell’appellata sentenza di primo grado con cui è stato rigettato un ricorso che contesta l’erroneità di due quiz somministrati il giorno della prova preselettiva e fissa l’udienza pubblica per il prossimo 24 giugno 2014. A questo punto, il sindacato ha dato mandato ai propri legali di chiedere la trattazione congiunta degli appelli nn. 199/2014 e 1292/2014 (ricorrenti originari dei numeri di ruolo al Tar Lazio 9258/11 e 8815/2011), e di quello relativo al ricorso originario n. 8814/11 la cui sentenza negativa è del 28 novembre 2013. Tutti gli altri ricorrenti dei ricorsi Anief ancora pendenti al Tar Lazio con i numeri di ruolo 8816, 8819, 8820, 8821, 8822, 8823, 8825, 8827, 9257, 9259, 9262, 9263 nonché tutti i ricorrenti ancora non costituitisi in secondo grado degli stessi ricorsi Anief 8814-8815/2011 e 9258 o ancora ricorrenti di ricorsi portati avanti con legali privati o altre associazioni, nel caso non abbiano seguito le precedenti istruzioni operative Anief per appellarsi o costituirsi a ad adiuvandum, possono farlo adesso chiedendole a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 18 aprile prossimo, indicando nell’oggetto: istruzioni operative appello CdS concorso dirigenti, e nel testo della mail: Cognome, Nome, numero di ruolo del ricorso al Tar Lazio, cellulare.

Ancora il Consiglio di Stato nelle recenti ordinanze 973-974 del 2014 ha affermato come “nella tipologia di procedure selettive del tipo di quella per cui è causa, la regola generale è quella per cui una sola dovesse essere la risposta esatta e quattro quelle sbagliate, ragione per cui qualunque violazione del richiamato principio non potesse avere altro esito se non quello dell’annullamento del quesito (sul punto – ex plurimis –: Cons. Stato, VI, sent. 7673/2009; id., VI, sent. 7005/2010)”. L’Anief ricorda come già all’indomani della somministrazione delle prove preselettive aveva subito denunciato l’esistenza di diversi quesiti errati tra quelli sorteggiati il giorno della prova in violazione dell’articolo 8, comma 8 del bando di concorso, secondo cui “la prova preselettiva assegna un punteggio massimo di 100 punti corrispondente ad un test in cui tutte le risposte siano esatte”. I primi tre ricorsi, però, presentati per i primi tra i 2.000 ricorrenti, sono stati respinti dal Tar Lazio. Ma ora la parola tocca al Consiglio di Stato che già il 20 dicembre 2011, in Camera di Consiglio, ha avuto modo di rilevare che “i motivi dedotti (dai legali dell’Anief, ndr) investono profili di legittimità dell’intera fase di selezione basata su quiz a risposta multipla, con la conseguenza che essi, qualora dovessero risultare fondati in sede di decisione nel merito, determinerebbero l’effetto demolitorio dell’intera procedura, con obbligo di rinnovazione della stessa e coinvolgimento di tutti i partecipanti al concorso, e dunque con pieno effetto satisfattivo delle pretese azionate dai concorrenti non ammessi al prosieguo delle prove”.

Beffa per i precari che continueranno a rivolgersi alla corte europea per ottenere la stabilizzazione su posti vacanti e disponibili. E beffa per le famiglie della Sicilia, dove si perdono 2.275 posti in organico di diritto rispetto a quelli complessivamente attivati nel 2005-2006, secondo i parametri di legge che vorrebbe entro il 2015/2016 gli organici regionali al 100% di quelli attivati dieci anni prima. Più della metà rispetto ai posti persi in tutto il Sud e Isole che ammonta a -4.137. Segue la Campania con -900 posti. E sarà ancora una volta guerra in tribunale anche per le famiglie che non otterranno posti in deroga.

Nonostante si sia svolta neanche una settimana fa l’udienza presso la Corte di giustizia europea, dove si è discusso sull’esistenza o meno di ragioni oggettive ovvero sostitutive per la chiamata dei supplenti italiani, ecco la prova per cui al termine del piano triennale di assunzioni previsto dalla legge Carrozza (128/2013), nell’a.s. 2015/2016 si continuerà ad avere un organico di diritto sottodimensionato del 30% rispetto a quello di fatto utilizzato per garantire il rapporto uno a due tra alunni e docenti. Nell’a.s. 2013/2014, a fronte di 222.000 alunni con handicap certificato, sono stati chiamati 110.216 insegnanti di sostegno, di cui poco più della metà di ruolo: 63.348. Entro tre anni, i docenti di ruolo saliranno a 90.032 tanto quanto l’organico complessivamente attivato nell’a.s. 2005/2006. È evidente che il numero dei supplenti aumenterà ancora di 10.000 unità tanto quanto all’incirca l’aumento di iscrizioni di alunni con handicap che si registrerà per ciascun anno nel prossimo biennio, visto il trend precedente (erano 138.000 nel 2001).

Ed ecco che così tra due anni il numero di 90.000 docenti di ruolo su sostegno sarà il 70% (e non l’80% come si pensa nelle stanze del Miur) dei più di 120.000 utilizzati, così come era stato programmato proprio con la legge 244/2007 che è stata emendata (entro il 2011 si è giunti al 70% dell’organico del 2006). Per questa ragione l’Anief ha chiesto fin da subito di autorizzare almeno altre 25.000 assunzioni su sostegno in più per evitare ricorsi in tribunale con danno erariale per lo Stato di chi, gioco forza, dimostrerà di essere stato chiamato per più di 36 mesi su posti vacanti e disponibile.

Ma vi è di più. A distanza di dieci anni, se si confronta il numero dei posti complessivamente attivati in organico di fatto e di diritto nelle singole regioni (lettera D della Tabella Anief), cui oggi ovviamente vanno ad aggiungersi i posti dati in supplenza, ci si accorge che alcune regioni, tra cui tutte quelle meridionali, insulari (soprattutto la Sicilia) non avranno riportati al 100% in organico di diritto i posti che avevano registrato nell’a.s. 2005/2006, ma perderanno posti (lettera E della Tabella Anief). Né può essere apprezzata la giustificazione del Ministero sul rispetto, a livello regionale, di un parametro dell’80% dei posti complessivamente attivati oggi in organico di fatto, perché la legge parla chiaro e la perequazione doveva avvenire in base ai valori degli organici dell’a.s. 2005/2006, dimensionati rispetto alle esigenze reali. Perché allora questo accanimento verso il Sud, che già vanta la più alta concentrazione tra le province più depresse economicamente del Paese, il più alto tasso di dispersione scolastica, di neet, di disoccupati?

E poi ci si lamenta che qualcuno ricorre sempre in tribunale. Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “bisogna rispettare in primo luogo le esigenze del territorio perché il tessuto sociale è diseguale nel Paese e di servizi di accompagnamento, sostituti o alternativi a quello scolastico per le nostre famiglie, al Sud e Isole, se ne vedono davvero pochi. E’ arrivato il momento – conclude Pacifico – di fare una seria riflessione sugli organici che tenga conto di tali disuguaglianze per rilanciare tutto il Paese e garantire il diritto costituzionale al lavoro che non può avvenire senza formazione e senza la rimozione di tutti gli ostacoli.

Per approfondimenti:

Tabella Sostegno ANIEF

 

Beffa per i precari che continueranno a rivolgersi alla corte europea per ottenere la stabilizzazione su posti vacanti e disponibili. E beffa per le famiglie della Sicilia, dove si perdono 2.275 posti in organico di diritto rispetto a quelli complessivamente attivati nel 2005-2006, secondo i parametri di legge che vorrebbe entro il 2015/2016 gli organici regionali al 100% di quelli attivati dieci anni prima. Più della metà rispetto ai posti persi in tutto il Sud e Isole che ammonta a -4.137. Segue la Campania con -900 posti. E sarà ancora una volta guerra in tribunale anche per le famiglie che non otterranno posti in deroga.

Nonostante si sia svolta neanche una settimana fa l’udienza presso la Corte di giustizia europea, dove si è discusso sull’esistenza o meno di ragioni oggettive ovvero sostitutive per la chiamata dei supplenti italiani, ecco la prova per cui al termine del piano triennale di assunzioni previsto dalla legge Carrozza (128/2013), nell’a.s. 2015/2016 si continuerà ad avere un organico di diritto sottodimensionato del 30% rispetto a quello di fatto utilizzato per garantire il rapporto uno a due tra alunni e docenti. Nell’a.s. 2013/2014, a fronte di 222.000 alunni con handicap certificato, sono stati chiamati 110.216 insegnanti di sostegno, di cui poco più della metà di ruolo: 63.348. Entro tre anni, i docenti di ruolo saliranno a 90.032 tanto quanto l’organico complessivamente attivato nell’a.s. 2005/2006. È evidente che il numero dei supplenti aumenterà ancora di 10.000 unità tanto quanto all’incirca l’aumento di iscrizioni di alunni con handicap che si registrerà per ciascun anno nel prossimo biennio, visto il trend precedente (erano 138.000 nel 2001).

Ed ecco che così tra due anni il numero di 90.000 docenti di ruolo su sostegno sarà il 70% (e non l’80% come si pensa nelle stanze del Miur) dei più di 120.000 utilizzati, così come era stato programmato proprio con la legge 244/2007 che è stata emendata (entro il 2011 si è giunti al 70% dell’organico del 2006). Per questa ragione l’Anief ha chiesto fin da subito di autorizzare almeno altre 25.000 assunzioni su sostegno in più per evitare ricorsi in tribunale con danno erariale per lo Stato di chi, gioco forza, dimostrerà di essere stato chiamato per più di 36 mesi su posti vacanti e disponibile.

Ma vi è di più. A distanza di dieci anni, se si confronta il numero dei posti complessivamente attivati in organico di fatto e di diritto nelle singole regioni (lettera D della Tabella Anief), cui oggi ovviamente vanno ad aggiungersi i posti dati in supplenza, ci si accorge che alcune regioni, tra cui tutte quelle meridionali, insulari (soprattutto la Sicilia) non avranno riportati al 100% in organico di diritto i posti che avevano registrato nell’a.s. 2005/2006, ma perderanno posti (lettera E della Tabella Anief). Né può essere apprezzata la giustificazione del Ministero sul rispetto, a livello regionale, di un parametro dell’80% dei posti complessivamente attivati oggi in organico di fatto, perché la legge parla chiaro e la perequazione doveva avvenire in base ai valori degli organici dell’a.s. 2005/2006, dimensionati rispetto alle esigenze reali. Perché allora questo accanimento verso il Sud, che già vanta la più alta concentrazione tra le province più depresse economicamente del Paese, il più alto tasso di dispersione scolastica, di neet, di disoccupati?

E poi ci si lamenta che qualcuno ricorre sempre in tribunale. Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “bisogna rispettare in primo luogo le esigenze del territorio perché il tessuto sociale è diseguale nel Paese e di servizi di accompagnamento, sostituti o alternativi a quello scolastico per le nostre famiglie, al Sud e Isole, se ne vedono davvero pochi. E’ arrivato il momento – conclude Pacifico – di fare una seria riflessione sugli organici che tenga conto di tali disuguaglianze per rilanciare tutto il Paese e garantire il diritto costituzionale al lavoro che non può avvenire senza formazione e senza la rimozione di tutti gli ostacoli.

Per approfondimenti:

Tabella Sostegno ANIEF