La proposta è scaturita nel corso del convegno-seminario “Autismo, uno sguardo oltre l’infanzia”, svolto oggi a Rende (Cs), alla presenza di numerosi analisti, psicologi ed esperti nazionali del settore davanti a oltre 200 persone, in prevalenza docenti: il coinvolgimento degli esercizi commerciali consentirebbe grandi risparmi e darebbe maggior efficacia a ciascun progetto educativo personalizzato sui giovani autistici.
Lina Maranzano (“La Case delle Fate” Onlus): integrare i giovani autistici nel territorio è fondamentale. Per farlo, è necessario formalizzare un accordo tra le cooperative e i responsabili delle attività commerciali, ad iniziare dai bar o dai pub, che si rendessero disponibili ad accogliere i ragazzi autistici. I responsabili degli esercizi commerciali verrebbero formati dagli stessi operatori delle Onlus. Mentre i ragazzi, almeno all’inizio della loro esperienza di vita, verrebbero affiancati dai tutor-adulti. I quali, con il tempo, continuerebbero a seguirli a distanza. Fino, laddove sarà possibile, a lasciare i ragazzi ‘soli’ a svolgere l’attività appresa.