Sale il numero di lavoratori a tempo determinato nella Pubblica Amministrazione e la crescita va ricondotta all’aumento di precari nella scuola (e nella sanità). A dirlo è l’Istat: nell’ultimo Censimento Permanente delle Istituzioni Pubbliche, riporta come, in relazione al tipo di contratto, il personale in servizio si articoli in 2.974.360 dipendenti a tempo indeterminato (l’82,6% del personale occupato nelle istituzioni pubbliche), 421.929 dipendenti a tempo determinato (l’11,7%) e 205.420 non dipendenti (il 5,7%). In media, sintetizza la stampa specializzata, i dipendenti a tempo determinato rappresentano il 15,7% del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato e presso le Province e città metropolitane. È nel periodo 2017-2020 che “l’occupazione di lavoratori dipendenti aumenta complessivamente del 2,6%, con il personale a tempo indeterminato che prosegue il calo già avviato in precedenza (-2,1%) mentre quello a tempo determinato registra un forte aumento (+48%), dovuto principalmente alle assunzioni effettuate nel comparto scuola e negli enti del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per far fronte alla pandemia da Covid-19, evidenzia l’Istat”.