Ancora una vittoria per l'Anief sul diritto dei docenti precari a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti dal MIUR solo ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato: il Tribunale del Lavoro di Lanciano (CH) accoglie la domanda proposta dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Manuela Pirolozzi in favore di quattro nostri iscritti e dichiara il loro pieno diritto alla corresponsione delle medesime progressioni stipendiali riservate ai docenti di ruolo in applicazione di quanto prescritto dalla normativa comunitaria. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso, al momento unico strumento per vedersi correttamente riconosciute le progressioni economiche anche se ancora precari.
L'Anief ottiene un soddisfacente successo presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio a tutela dei diritti del personale precario che presta assistenza a familiare disabile in situazione di gravità. L'Avvocato Ida Mendicino, che con sempre grande professionalità ha patrocinato per il nostro sindacato i diritti di una docente precaria, ha ottenuto piena ragione presso il TAR con una sentenza che fa finalmente giustizia e censura il MIUR per aver violato il diritto all'assistenza delle persone con disabilità grave. Dichiarati illegittimi i Decreti Ministeriali annuali di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento nella parte in cui non prevedono la possibilità di aggiornare la propria posizione anche riguardo all'intervenuto diritto alla precedenza nella scelta della sede in base all'art. 33, comma 5 della legge 104/1992 e, dunque, in qualità di lavoratore che assiste persona in situazione di disabilità grave. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo finalmente chiarito al MIUR che la tutela prevista dalla normativa di riferimento non è soltanto a beneficio del lavoratore ma, ancor prima, del suo familiare e che l'amministrazione ha agito contravvenendo la ratio stessa della norma ledendo palesemente il diritto del disabile a ricevere dal proprio familiare la necessaria assistenza morale e materiale”.
Nella Circolare ministeriale pubblicata in queste ore dalla direzione generale, sulla base delle indicazioni provenienti dai tribunali, viene sancito che “è possibile conferire incarichi a tempo determinato con apposizione di clausola risolutiva condizionata alla definizione nel merito del giudizio pendente, ai docenti risultati destinatari di pronunce giudiziali favorevoli del Consiglio di Stato in forza delle quali, il disposto inserimento con riserva nelle graduatorie ad esaurimento o di istituto, risulti configurato dal giudice come pienamente anticipatorio di tutte le utilità ad esso connesse”. L’inserimento avverrà, ovviamente, con il sistema a “pettine”, in pratica con il punteggio spettante in base ai titoli e ai servizi svolti e scatterà in tutti quei casi in cui i docenti precari dovessero essere in posizione utile in base al punteggio posseduto.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): è la fine di un’odissea perché, ora, gli insegnanti che hanno presentato ricorso potranno ottenere, in occasione delle prossime convocazioni per le supplenze annuali da completare entro il 15 settembre, la stipula di un contratto annuale. Anche a tempo indeterminato, se la posizione ricoperta nelle GaE dovesse essere utile a questo scopo. In tribunale abbiamo ottenuto la tutela dei loro diritti e ora il nostro sindacato vigilerà sul corretto svolgimento di tutte le operazioni. Considerando il permanere dell’assurdo blocco dell'aggiornamento delle GaE, si tratta di un successo non indifferente.
Il documento approvato a Montecitorio in via definitiva non contiene alcuna modifica alle tante storture della Legge 107/15, a partire dalla chiamata diretta dei docenti che da settembre andrà a determinare il caos, e rimanda ancora una volta la stabilizzazione del personale precario docente abilitato non inserito nelle GaE: sono insegnanti a tutti gli effetti, che continuano a rimanere congelati nella seconda fascia d’istituto. E come loro, tra i dimenticati, senza prospettive di assunzione, vi sono gli Ata, gli educatori e altre tipologie di docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): scongelare le assunzioni del personale Ata, che nel 2015 non sono state effettuate malgrado vi siano ormai decine di migliaia di posti liberi, eviterebbe anche la remissione in Corte di giustizia europea della Buona Scuola. Altrettanto urgente è l’assunzione dei docenti della scuola dell’infanzia risultati idonei nei concorsi antecedenti al 2012. Come l’attivazione del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d’istituto, nei casi in cui le rispettive graduatorie ad esaurimento risultino esaurite: altrimenti, sono condannati a lavorare sempre e solo fino al termine delle attività didattiche o per le supplenze brevi. Il Parlamento non può continuare ad ignorarli.
La battaglia per la stabilizzazione di decine di migliaia di supplenti storici si sposta nei tribunali, dove il 17 e 19 maggio sono previste due espressioni dei giudici che potrebbero essere decisive sia sul fronte della stabilizzazione e dei risarcimenti che su quello dell’ammissione alla procedura concorsuale. Perché a fronte di 28mila posti di Ata vacanti, malgrado il giudizio cristallino emesso nel 2014 a Lussemburgo, in Rue du Fort Niedergrünewald, ad oggi non è stato stabilizzato nemmeno un amministrativo, tecnico e ausiliario. Per non parlare dei 116mila contratti annuali di docenti, che hanno evidenziato l’infondatezza della volontà espressa dell’Esecutivo di abbattere la “supplentite”, e confermato la necessità di attuare una mappatura degli organici e delle effettive vacanze di posti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non può essere considerata esauriente, sebbene rimanga la via maestra, l’assunzione tramite il concorso a cattedra. Perché questi non annullano l’abuso di precariato. Ma la Corte Costituzionale potrebbe anche dire qualcosa sui risarcimenti per mancata assunzione nei termini stabiliti. Siamo fiduciosi, inoltre, sul fatto che il tribunale laziale possa ammettere tanti candidati che da tempo si preparano per farsi misurare il merito: lo stesso Tar ha già comunicato che le sessioni suppletive sono fattibili.