La Legge di bilancio 2024 pubblicata in Gazzetta ufficiale contiene diversi punti che hanno a che fare con la scuola e l’istruzione pubblica: tra le novità introdotte con i provvedimenti legislativi di fine anno figura l’indennità di vacanza contrattuale che verrà finanziata ai precari nella misura del 5,78% in più dal mese di gennaio, mentre tutto il personale di ruolo l’ha ricevuta a dicembre in un’unica soluzione, in media con assegno del valore di 800-1.000 euro che copre tutto il 2024 come anticipo.
La Legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e per il triennio successivo, la n. 213 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, contiene anche novità in tema di pensionamenti anticipati, a partire dal rinnovo dell’Ape sociale e di Quota 103. “Sono misure tampone e pure transitorie – replica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che non rispondono di certo al problema del burnout nella scuola e della presenza nel nostro sistema d’istruzione del corpo docente e Ata tra i più vecchi sicuramente in Europa, probabilmente anche al mondo. La verità è che per la Scuola non servono palliativi, pagati anche a caro prezzo se si considerano le decurtazione permanentni nell’assegno di quiescenza, ma delle deroghe ai requisiti imposti dalla riforma Fornero, con uscita anticipata dal lavoro a 62 anni senza penalizzazioni, come pure il riscatto gratuito degli anni universitari, compreso il post laurea. Invece, ci ritroviamo con una Legge di bilancio peggiorativa, che non supera la legge Fornero, con ulteriori tagli alla spesa pensionistica che sfiora i 3 miliardi di euro. Infine – dice ancora il presidente Anief – è inaccettabile che con l’entrata a regime delle ultime leggi previdenziali e di bilancio, gli assegni pensionistici si assottiglino sempre più”.
Lo prevede il decreto legge mille-proroghe all’articolo 4. Il provvedimento avviene dopo il mancato accordo in conferenza unificate sulle nuove regole disciplinate nel PNRR relative alla soppressione nel prossimo triennio di ulteriori mille scuole autonome sottodimensionate rispetto ai nuovi criteri, accordo che è ritenuto indispensabile anche per la Consulta (sentenza n. 223/23) che ha ritenuto incostituzionale l’intervento previsto nell’ultima legge di bilancio (art. 1 comma 558, legge 197/2022).
È iniziato il conto alla rovescia per il primo dei tre concorsi per diventare insegnante della scuola pubblica, come previsto dall’articolo 20 del decreto Pa bis n° 75/2023, che modifica le modalità sul nuovo reclutamento contenute nella Legge 79/22. In tutto, si assegneranno 70.000 posti. La scadenza per aderire alla prima procedura è prevista tra dieci giorni, il 9 gennaio prossimo, e riguarda la selezione per diventare docente in tutti i cicli scolastici: la selezione sarà di tipo “smart”, poiché la prova scritta si baserà sulla modalità computer based a risposta immediata, con gli argomenti presentati comuni a tutte le classi di concorso che permetteranno di coinvolgere con un’unica prova aspiranti docenti di più classi di concorso, sostegno compreso. Seguirà l’orale con lezione disciplinare. Il secondo bando di concorso prevede le prove dopo la prossima estate. Il terzo, invece, si svolgerà nel 2025.
Dopo la Legge di Bilancio, che a breve avrà il via libera definitivo con la seconda “lettura” della Camera, il governo Meloni inaugura il lavoro sul Milleproroghe, il provvedimento a cavallo dell’anno che termina e quello che arriva con estensioni e modifiche a norme e scadenze di varia natura: i sui contenuti verranno esaminati domani, nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno. Il Milleproroghe, scrive oggi la stampa, “si affianca a quattro decreti attuativi della delega fiscale, tra cui quello sull’Irpef, rimandato dalla precedente riunione”.