La disciplina legislativa che regola la Carta del docente in Italia “è discriminatoria per contrasto anche con l’art. 3 e 35 della Costituzione e per violazione articoli 63 e 64 del CCNL di categoria che prevedono la centralità della formazione del docente”.
SCUOLA - Carta del docente, “un beneficio a destinazione vincolata e tale deve rimanere anche per i docenti a tempo determinato”: lo scrive il Tribunale di Treviso risarcendo un precario con 2.500 euro
Consiglio di Stato e Corte di Giustizia europea: sono ancora loro a giustificare, senza alcun dubbio, l’assegnazione della Carta del docente ai precari. A ricordarlo è stato anche il Tribunale di Roma che a fronte della richiesta formulata da un insegnante per una supplenza svolta nel 2019/20 non ha potuto fare altro che applicare quanto già asserito dai due altissimi organismi giudiziari.
Ancora una sonora sconfitta del Ministero dell’Istruzione e del Merito sulla Carta del docente negata impropriamente agli insegnanti precari: stavolta la sentenza favorevole all’insegnante non di ruolo arriva dal Tribunale del Lavoro di Velletri, dove è stato “convenuto al pagamento dell’importo nominale di € 2.500,00 oltre interessi legali (ossia € 500,00 per ogni anno di servizio a tempo determinato di cui innanzi), quale contributo economico da destinare alla formazione professionale della parte ricorrente” ovvero una docente che era stata supplente tra il 2017 e il 2022 anche su cattedra di sostegno.
Dalle aule giudiziarie giungono importanti sentenze sul diritto degli alunni disabili ad avere in tempi e quantità congrue l’insegnante di sostegno: stavolta ad esprimersi è stato il TAR del Lazio, che con l’ordinanza n. 10646 di due giorni fa, il 27 Maggio, ha ordinato al Ministero dell’Istruzione e del Merito di depositare in giudizio la documentazione relativa all’individuazione dei criteri di definizione dell’organico di diritto degli insegnanti di sostegno.