“La prestazione del docente precario è sovrapponibile a quella del docente di ruolo, divenendo discriminatorio, e quindi illegittimo, il differente trattamento rispetto a quest’ultimo”: lo scrive il tribunale di Vicenza condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire con 3.000 euro un insegnante che ha presentato ricorso con Anief dopo essersi reso conto della mancata assegnazione della card per l’aggiornamento tra il 2018 e il 2024.
Gli insegnanti oggi di ruolo con un pregresso di anni di supplenza possono chiedere, tramite ricorso gratuito con l’Anief, la Carta del docente per gli anni di precariato, con altissime possibilità che il giudice accolga l’istanza. È accaduto anche ad un docente che si è rivolto al Tribunale di Venezia per le supplenze annuali svolte prime di essere immesso in ruolo lo scorso 1° settembre: il giudice del lavoro gli ha dato piena ragione, assegnandogli ben 2.000 euro di risarcimento, salvo i periodi andati in prescrizione perché risalenti ad oltre cinque anni dalla presentazione del ricorso.
Hanno pieno diritto a fruire della Carta del docente anche gli insegnanti precari, pure se con cattedra dimezzata, ad esempio solo 9 ore su 18 alle superiori. Lo dice anche il Tribunale di Venezia motivando in tal modo il risarcimento di 1.500 euro a un insegnante che ha fatto ricorso con Anief dopo avere lavorato per tre annualità, tra il 2019 e il 2023, senza vedersi assegnato nemmeno un euro per l’aggiornamento professionale. Il giudice ha spiegato che la Carta docente non si può negare ai precari, poiché nel “d.p.c.m. del 23 settembre 2015, poi sostituito dal d.p.c.m. 28 settembre 2016 sono stati individuati i “beneficiari della carta”, identificandoli nei “docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all'articolo 514 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all'estero, delle scuole militari”.
Il Bonus Mamme, previsto dalla legge di bilancio 2024 per le lavoratrici madri, spetta anche al personale della scuola, ma solo con rapporto di lavoro a tempo indeterminato. L’esonero vale per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo; inoltre, spetta alle lavoratrici madri di due figli, sempre se di ruolo, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 e fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Nessun dubbio: escludere i precari dalla Carta del docente è illegittimo. Lo ha scritto anche la settimana scorsa il Tribunale di Tivoli assegnando la card da 500 euro per l’anno scolastico in corso e per il passato, per 2mila euro totali, ad una insegnante che ha presentato ricorso tramite i legali Anief. Principalmente, il giudice del lavoro ha ricordato che il DPCM del 23 settembre 2015 che ha introdotto l’aggiornamento permanente e strutturale, da assolvere anche attraverso la Carta del docente, nella parte che esclude i precari è stato “di recente annullato dal Consiglio di Stato, con sentenza n. 1842/2022, proprio in ragione dell’illegittimità dell’esclusione dalla fruizione della carta docenti del personale assunto a tempo determinato”.