Per quale motivo la cosiddetta RPD non va assegnata anche agli insegnanti non di ruolo? È quello che chiedono tantissimi supplenti, una parte dei quali ha chiesto lumi al giudice del lavoro. Il quale, appurata l’ingiustizia, sta sempre più spesso sentenziando il risarcimento e l’immediata applicazione della quota mensile di 174,50, che corrisponde a circa il 10% della paga base. Una somma minore, ma sempre importante, è illegittimamente sottratta anche al personale Ata, al quale si nega il Compenso Individuale Accessorio (CIA): si va da un minimo di 66,90 euro a 73,70 euro al mese, a seconda del profilo professionale Ata, che ogni mese lo Stato trattiene senza fornire spiegazione alcuna. Tra gli ultimi tribunali che hanno messo le cose a posto c’è quello di Forlì, che con una sentenza esemplare ha riconosciuto ad una docente precaria 1.132 euro, più gli interessi legali, relativi agli assegni mensili non retribuiti per sette supplenze brevi iniziate nel mese di novembre 2016 e terminate nel giugno 2017.