Decreto PA, maggioranza e governo stavolta potrebbero dire sì agli emendamenti presentati alla Camera per salvare il prossimo anno: organico aggiuntivo solo per gli Ata, novità positive su abilitazioni, concorsi e mobilità anche dei presidi. Al voto dal 2

I deputati della I e XI Commissione della Camera potrebbero cambiare più passaggi del decreto legge sulla PA, il n. 44/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile: dalle ultime indiscrezioni rispetto agli emendamenti segnalati da Fratelli di Italia e Lega martedì scorso, oltre che da M5S, alcune delle modifiche allo studio riguardano anche gli emendamenti sulla scuola salva-anno proposti in audizione alla Camera da Anief e Udir lo scorso 9 maggio.

Ecco l'attuale scenario, dopo il confronto con Governo e le richieste di riformulazioni si va verso il via libera all’organico aggiuntivo ma finanziato dal PNRR e solo per il personale ATA; inserimento dei docenti “immobilizzati” nei corsi universitari per il conseguimento di ulteriore abilitazione all’insegnamento; riconoscimento dell’abilitazione per i partecipanti al concorso Straordinario bis; sì alla mobilità al 100% sui posti disponibili per i dirigenti scolastici; mobilità interprovinciale per l’assegnazione provvisoria del personale docente; messa ad esaurimento delle graduatorie dell'ultimo concorso ordinario; conferma nei ruoli dei dirigenti scolastici già licenziati.

Rimane invece in forse un’altra richiesta formulata sempre da Anief e Udir: la progressione verticale dei facenti funzione DSGA e la conferma dei ruoli dei docenti licenziati. Disco rosso, salvo ripensamenti, invece per il doppio canale di reclutamento con l’utilizzo dei candidati collocati nei posti comuni dalle GPS di prima e seconda fascia, perché violerebbe le trattative in corso con la Commissione europea per garantire un corretto utilizzo dei fondi del PNRR. Niente da fare, infine, anche all’assunzione nei ruoli degli specializzati esteri in attesa del riconoscimento del titolo.

“Sui punti negati – annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - continuerà a pressare fino all'ultimo per un ripensamento che eviti anche un nuovo scontato contenzioso, mentre più della metà delle cattedre autorizzate rimarranno scoperte anche per il prossimo anno. In questo caso, inoltre, possiamo già da oggi dire che sarà letteralmente impossibile portare a termine le 90 mila assunzioni nella scuola annunciate più volte dall’amministrazione. Rimaniamo dell’avviso che sui titoli conseguiti all’estero – specializzazione e abilitazione - senza una interpretazione autentica che assegna con riserva o accantona i ruoli, il problema è reale e il contenzioso è praticamente scontato. La soluzione trovata dal ministero dell’Istruzione e del Merito della ‘coda’, per Anief è illegittima. I deputati hanno la possibilità di evitare sicure battaglie legali rispondendo alle urgenze manifestate dal sindacato”, conclude Pacifico.

Sono diversi i temi che Anief ritiene prioritari e per questo sono stati segnalati ai deputati della Camera che da dopodomani diranno se meritano di arrivare in Aula a Montecitorio: la mobilità per i docenti neo-assunti e per i trasferimenti al 100% dei dirigenti scolastici; il doppio canale con assunzioni in ruolo su posti comuni anche da GPS e per titoli conseguiti all’estero; il reintegro dei docenti e dei dirigenti licenziati assunti con riserva; le modifiche al concorso riservato facenti funzioni DSGA; la proroga della validità o messa ad esaurimento delle graduatorie dei concorsi ordinari e integrazioni delle graduatorie dei concorsi straordinari; le trasformazioni dei posti in deroga di sostegno; la frequenza dei corsi universitari per la specializzazione e abilitazione in modalità telematica per aumentarne i posti; l'introduzione di un organico aggiuntivo per il PNRR; la valorizzazione di tecnologi, ricercatori enti non vigilati, deroghe al dimensionamento; un piano di assunzioni straordinarie per i precari AFAM; l'introduzione del middle management.

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