Precariato

Questa la domanda che si sono posti i precari presenti al Convegno del 1 aprile organizzato a Palermo per dibattere sul possibile nuovo decreto legge richiesto dal sen. Pittoni. Durante il dibattito, il pres. Anief ha ribadito la necessità di stabilizzare i precari inseriti nelle graduatorie e di rispettare la sentenza n. 41/11 della Consulta.

Il presidente Pacifico, intervenuto a caldo dopo le parole del sen. Pittoni (Lega) e degli on. Russo e Siragusa (Pd), riservandosi di approfondire in audizione nel merito l’eventuale testo una volta acquisito dalle commissioni parlamentari qualora la volontà politica spinga il ministro alla sua approvazione in Consiglio dei ministri fin dai prossimi giorni, ha chiarito come l’ipotesi di questo decreto legge nasconda soltanto e neanche troppo velatamente l’intenzione di superare in maniera confusionaria e illegittima quanto disposto dalla Consulta in tema di trasferimento delle graduatorie, e dai tribunali in tema di stabilizzazione dei precari.

L’ipotesi prospettata dal rappresentante della Lega, infatti, di un nuovo doppio canale di reclutamento sostitutivo dell’attuale (GM - GaE) dove inserire nella lista A gli attuali docenti iscritti delle graduatorie ad esaurimento scelte nel 2007 e nella lista B (albi regionali) gli idonei dei nuovi concorsi con domicilio professionale, vuole insabbiare i principi sanciti dal giudice delle leggi in termini di mobilità del personale precario, assunzione per merito, parità di accesso ai pubblici uffici.

Perché si possa ogni tre anni cambiare la regione della lista B andando in coda ma non spostarsi nella lista A, non è dato sapere; si ricordano, infatti, i diritti acquisiti previsti dalla legge 124/99 ma si dimenticano come siano già tutelati a parità di punteggio nell’anzianità di iscrizione in graduatoria. Una risposta sembrerebbe venire dall’illegalità diffusa nell’acquisizione dei titoli, che a qualche gran rampollo sono stati negati per anni. Ma perché poi ci si debba nuovamente far valutare da una commissione regionale per ottenere l’80% del punteggio valutabile nella lista B dopo aver superato diversi concorsi abilitanti non lo si sa, a meno che si voglia veramente credere che al Sud si truccano i titoli. Allora perché non sottoporre a nuovo esame il presidente del Senato, il ministro della giustizia o il ministro dell’istruzione, ovvero tutti i dirigenti della pubblica amministrazione che hanno conseguito sotto il Rubicone un titolo? Forse stiamo esagerando un po’? Di fronte, poi, alla promessa di una immissione in ruolo entro tre anni dalla lista B, infine, bisogna chiedersi con quale certezza si vogliono illudere i precari visto che agli idonei del concorso a cattedra si vorrebbe dopo dieci anni negare proprio quel diritto sancito in base alla tanto declamata disponibilità di posti liberi nel triennio successivo, richiamata sia per le vecchie SSIS che per il nuovo TFA?

Forse si promette un deserto di sabbia travestito da eldorado. Perché, poi, i precari invece di reclamare l’immissione in ruolo debbano fare un nuovo concorso non si sa. L’Anief ritiene che i precari vadano soltanto stabilizzati, sono stati valutati da milioni di studenti che ne hanno ricevuto i voti in questi anni.  Rispettiamo la normativa comunitaria e nazionale senza perderci in un nuovo sistema di reclutamento dalle dune di sabbia.

Trasferimento da una graduatoria all’altra, inserimento degli abilitati e specializzandi, pettine pleno iure per i ricorrenti al Tar a al PdR, giurisdizione amministrativa sul contenzioso delle GaE, stabilizzazione del precariato su tutti i posti vacanti e disponibili. A partire dal 6 aprile, i ricorrenti invieranno le denunce.

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ANIEF

Considerata la normativa e la giurisprudenza comunitaria e nazionale, in premessa

ritiene che

- le graduatorie ad esaurimento debbano essere aggiornate attraverso il relativo decreto ministeriale (L. 124/99, L. 333/01, L. 143/04, L. 296/06) e debba essere consentito il trasferimento da una provincia all’altra (Corte costituzionale 41/11);

- nel decreto ministeriale relativo al prossimo aggiornamento debba essere previsto l’inserimento dei docenti in possesso di abilitazione conseguita in Italia (direttive 2005/36/CE e 2006/100/CE, attuate con d. lgs. n. 206/07, L. 143/04), come già consentito ai docenti anche italiani abilitati all’estero all’atto del precedente aggiornamento delle graduatorie, di cui lettera c), c. 1, art. 4 del D. M. 42/09.

In merito al contenzioso seriale promosso al Tar Lazio, avverso il D. M. 42/2009

- relativamente alle ordinanze cautelari di commissariamento relative ai ricorsi 4340/09, 4341/09, 4342/09, 5065/09, 5067/09, 5068/09, 5070/09, 5072/09, 5073/09, 5074/09, 5075/09, ricorda come siano attive e sia dovere del commissario denunciare alle autorità competenti il mancato adempimento ai sensi dell’art. 361 del c. p., ritiene che conservino i loro effetti anche in caso di traslatio iudicii ovvero di riassunzione del processo al giudice ordinario (art. 59, L. 69/09, artt. 9 e 11 c. 7, D.lgs. 104/10, SS. UU. Cassazione 4109/07, 23596/10, CdS 1537/11, Corte Costituzionale n. 77/07) e che debbano essere immediatamente eseguite (v. diffida allegata ed elenchi allegati dei ricorrenti da inserire a pettine pleno iure), onde evitare il reato previsto dall’art. 328 del c. p. per rifiuto e omissione di atti di ufficio, e le sanzioni in carico ai dirigenti previste dall’art. 21 del d.lgs. 165/01 come modificato dall’art. 41 del d.lgs. 150/09;

- relativamente alle ordinanze cautelari relative ai ricorsi 3742/09, 5069/09, 5071/09, 5044/09, 5046/09, 5462/09, 5463/09, 5464/09, 5749/09 (v. elenchi allegati dei ricorrenti da inserire a pettine pleno iure) ritiene che conservino i loro effetti anche in caso di traslatio iudicii ovvero di riassunzione del processo al giudice ordinario (art. 59, L. 69/09, artt. 9 e 11 c. 7, D.lgs. 104/10, SS. UU. Cassazione 4109/07, 23596/10, CdS 1537/11, Corte Costituzionale n. 77/07) e che debbano essere immediatamente eseguite, parimenti ai ricorsi 3737/09, 10383/10, 10384/10, 10014/10 e a quelli presentati al Presidente della Repubblica (v. elenchi allegati dei ricorrenti da inserire a pettine pleno iure) onde non incorrere nella decisione di merito alla condanna per lite temeraria prevista dall’art. 96 del c.c. e nelle sanzioni in capo ai Dirigenti (Corte dei Conti, sez. II app., n. 2 del 14.01.97);

- relativamente alla questione di competenza del giudice sul contenzioso per le graduatorie ad esaurimento, ritiene che sia del giudice amministrativo ai sensi dell’art. 63, c. 4 del d.lgs. 165/01, essendo le graduatorie di per sé compilate in qualità di procedure e/o sostitutive di procedure concorsuali (come ribadito dalla L. 124/99, L. 333/01, L. 296/06) e il decreto di aggiornamento e di compilazione un atto autorativo. Una diversa interpretazione non potrebbe spiegare l’assunzione del personale dalle suddette graduatorie (art. 97 Costituzione), mentre l’impugnazione innanzi al giudice ordinario soggiacerebbe, infatti, al termine di prescrizione quinquennale e non a quello decadenziale di 60 giorni previsto invece in via ordinaria per la proposizione del ricorso innanzi al giudice amministrativo, con l’ulteriore effetto di mettere in discussione provvedimenti che hanno avuto nel frattempo una notevole incidenza nell’organizzazione della pubblica amministrazione che ha proceduto alla nomina dei vincitori. Pertanto, si richiede nel decreto di aggiornamento delle graduatorie di chiarire ai sensi della normativa richiamata nel caso di contenzioso quanto sopra ricordato. Nel frattempo, si rimetterà nuovamente alla SS. UU. la questione della giurisdizione per una riesamina della questione.

Infine, in merito al contenzioso seriale relativo alla stabilizzazione del personale precario in servizio per un triennio presso le istituzioni scolastiche su posti vacanti e disponibili,

si richiede

nel rispetto del direttiva comunitaria 1999/70/CE, del c.1, art.1, L. 167/09,  dell’art. 49, L. 133/08, del c. 519, L. 244/07, del c.4-bis, art.5, d.lgs. 368/01, come richiamato anche dal Governo italiano nella memoria presentata dall’avvocatura dello Stato nella causa discussa presso la Corte Europea con Sentenza del 22/12/2010, nelle cause riunite C-444/09 e C-456/09,

l’adozione di un provvedimento che consenta a domanda, la stabilizzazione del personale scolastico in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 31 agosto 2011 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore del provvedimento, che ne faccia istanza, purché sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge. Le assunzioni devono essere autorizzate secondo le modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni.

Roma, 29 marzo 2011

Martedì 29 marzo 2011 si è svolta a Roma di fronte al M.I.U.R. la manifestazione nazionale “Docenti abilitandi e abilitati per le G. a E.”. Centinaia di insegnanti provenienti dai Conservatori di Musica, Istituti Musicali Pareggiati, Accademie di Belle Arti, Facoltà di Scienze della formazione primaria e SSIS di tutta Italia si sono dati appuntamento nella capitale per richiedere il loro inserimento nelle graduatorie ad esaurimento da disporre per il biennio 2011/2013, analogamente a quanto consentito a coloro che conseguono un’abilitazione in uno dei paesi della Comunità europea e a quanto approvato dal Governo durante la seduta n. 510 del 26 febbraio 2011.

Durante la manifestazione, due delegazioni sono state ricevute presso il Dipartimento per l'istruzione del M.I.U.R. e presso la 7ª Commissione permanente del Senato, mentre si è svolto un incontro informale alla Camera dei Deputati tra l’onorevole Valentina Aprea, Presidente della VII Commissione, e una terza delegazione di rappresentanti.I delegati del gruppo “Docenti abilitandi e abilitati per le G.a.E”, tramite un documento dettagliato di 20 pagine che è stato consegnato al termine di ognuno dei tre incontri, hanno proposto al Governo 2 tipi di intervento:

1)presentazione di una proposta di legge da discutere presso le commissioni competenti;

2)presentazione di una proposta emendativa da discutere presso le commissioni competenti.

Il Dipartimento per l'istruzione del M.I.U.R. - rappresentato dai dirigenti Giampaolo Pilo, Maurizio Piscitelli e Giacomo Molitierno - ha dimostrato particolare interesse per la documentazione dettagliata che è stata consegnata dalla delegazione dei manifestanti guidata dal Prof. Matteo De Angelis, Coordinatore Nazionale del gruppo “Docenti abilitandi e abilitati per le G.a.E”, e dal Presidente Nazionale dell’Anief Marcello Pacifico, ma ha comunicato che la sola ipotesi eventualmente attuabile - anche se non è stato assunto nessun impegno formale - sarebbe quella di concedere l’immissione nelle graduatorie ad esaurimento dei soli 4000 insegnanti già abilitati, escludendo l’inserimento con riserva degli oltre 15.000 docenti senza abilitazione immatricolati dal 2008 al 2010 in Scienze della formazione primaria.

Presso la Camera dei Deputati, il Presidente della VII Commissione, onorevole Valentina Aprea, ha preso atto delle richieste della delegazione composta dal Prof. Pacifico e dal Prof. De Angelis, ma non ha lasciato intravedere alcuna possibilità di inserimento nelle graduatorie ad esaurimento per i docenti abilitandi e abilitati in seguito alla frequenza dei corsi attivati su disposizione del M.I.U.R. dal 2007 al 2010.

Al contrario, i membri della 7ª Commissione permanente del Senato, presieduta dall’onorevole Franco Asciutti, hanno ribadito il loro totale appoggio alle richieste avanzate dalla delegazione guidata dalla Prof.ssa Laura Lento, rappresentante nazionale degli abilitandi e abilitati in Scienze della formazione primaria, ricordando che il 26 febbraio 2011 il Senato della Repubblica ha già accolto l’ordine del giorno G105 che impegna il Governo a prevedere un intervento normativo finalizzato a consentire l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di tutti i docenti immatricolati nei corsi a numero chiuso attivati su disposizione del M.I.U.R. dal 2007 al 2010. I senatori si sono formalmente impegnati a richiedere nei prossimi giorni al Governo un intervento legislativo per risolvere definitivamente la questione.

Matteo De Angelis

Guarda le foto della manifestazione (link esterno)

Leggi il documento ufficiale consegnato a MIUR, Camera e Senato

E aprono al nuovo reclutamento per albi regionali e chiamata diretta per reti di scuole. Anief, nell’incontro con il vice D. G., invece, richiede l’inserimento di tutti i docenti abilitati nelle graduatorie, deposita gli elenchi dei ricorrenti, diffida il Miur e si prepara alle denunce erariali e penali. Anche il commissario ad acta si prepara ad agire.

Infuocato l’incontro di ieri al ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca dove, mentre il D.G. Chiappetta riceveva i sindacati ‘gialli’, chiamati dal Governo a rappresentare i lavoratori in virtù del d.lgs. 150/09 ‘Brunetta’, sotto il suono assordante degli strumenti portati in piazza da un migliaio di manifestanti e le bandiere dell’Anief (riprese da radio24), il vice-D. G. Pilo riceveva una delegazione organizzata dall’Anief (presidente nazionale Marcello Pacifico, per la segreteria nazionale Marco Giordano, per i manifestanti, tra gli organizzatori Matteo De Angelis e Laura Lento) prima dell’incontro informale con il presidente Aprea e l’audizione alla presenza dei membri della VII commissione del Senato, avvenuti nella stessa giornata.

Dunque, mentre in una stanza alcuni sindacati chiedevano di eludere la sentenza della Corte costituzionale sputando sul diritto, pregavano di non applicare gli ordini dei giudici istigando a delinquere, calpestavano i diritti dei precari all’assunzione chiedendo nomine pluriennali e un intervento legislativo per introdurre un nuovo sistema di reclutamento (è di questi giorni il deposito al Senato della segretata p.d.l. n. 2637 del sen. Pittoni, allo studio del ministro Gelmini per la sua trasformazione in Decreto legge), in un’altra stanza poco lontano, l’Anief

- ribadiva ai dirigenti del MIUR la necessità di un intervento urgente per inserire nelle graduatorie prima del loro aggiornamento i docenti precari che hanno conseguito un’abilitazione in Italia o stanno frequentando un corso universitario abilitante (AFAM, Scienze della Formazione primaria);

- diffidava il D.G. dal non ordinare ai dirigenti degli uffici periferici regionali l’esecuzione delle ordinanze commissariali del Tar Lazio ancor oggi attive, (come ha ribadito lo stesso commissario ad acta ad alcuni dirigenti del Miur e all’avvocatura dello Stato il giorno precedente) i cui effetti sarebbero salvaguardati in caso di traslatio iudicii dalla normativa vigente, e dal non inserire tutti i ricorrenti del Tar Lazio e del Presidente della Repubblica a pettine nelle graduatorie (i cui elenchi sono stati consegnati) così da scegliere in quale delle quattro province voler permanere in caso di mancato trasferimento da una graduatoria all’altra;

- ribadiva la scelta di denunciare alla Corte dei Conti e all’autorità giudiziaria ogni dirigente responsabile del reato di omissione di atti di ufficio e di danno erariale alle casse dello Stato, visto che il Miur, essendo un attore del processo in corso con l’Anief, non può comunque sostituirsi a torto o a ragione agli stessi giudici (nei prossimi giorni sarà inviato ai ricorrenti un modello di richiesta di accesso agli atti per consentire l’esatto calcolo del danno alle casse dello Stato), in nome di un conflitto di giurisdizione che soltanto nel processo dal giudice può essere sollevato e che comunque non annulla le ordinanze precedentemente emesse;

- denunciava il tentativo di riproporre il congelamento delle graduatorie attraverso la reiterazione del mancato trasferimento da una provincia all’altra già attuato nel passato aggiornamento delle posizioni dal D. M. 42/2009 e già censurato dai giudici del Tar Lazio nel 2009 in tre ricorsi specifici promossi sempre dall’Anief, a fronte di un tentativo anche maldestro di eludere la sentenza n. 41/2011 della Corte costituzionale, ovvero di una legge dello Stato che sancisce il dinamico funzionamento delle graduatorie ad esaurimento da orientare sempre secondo un principio meritocratico insito nel concetto stesso di aggiornamento del punteggio;

- si opponeva all’idea di un nuovo sistema di reclutamento, paventato in questi giorni da alcune forze politiche e sindacali, per sfuggire agli effetti delle sentenze dei giudici ordinari in tema di risarcimento danni per la mancata stabilizzazione dei precari a cui vorrebbe essere tappata anche la bocca con incarichi pluriennali invece di assunzioni in ruolo.

- ribadiva la necessità di procedere subito a una prima assunzione di 108.000 unità di personale docente e ata, secondo le stime dei posti vacanti e disponibili per l’a. s. precedente, a fronte dei quasi 5.000 esuberi dovuti agli ultimi tagli perpetrati.       

Durante l’audizione in Parlamento, tutte le forze politiche hanno manifestato il sostegno all’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti specializzandi, laureandi e specializzati in Italia per il conseguimento dell’abilitazione, al pari degli abilitati all’estero. L’Anief ha chiesto di tradurre quest’intenzione in un intervento deciso a loro favore, mentre ha ribadito l’assoluta necessità del rispetto della normativa nazionale e comunitaria relativamente alla stabilizzazione del personale precario contro il sempre più probabile prossimo decreto legge che sarà approvato dal Governo sui nuovi concorsi a cattedra, basato su albi regionali a chiamata diretta da reti di scuole.

Abbiamo 250.000 docenti che hanno già superato un concorso, non abbiamo bisogno di altri concorsi per alimentare un mercato di vacche grasse, come non abbiamo bisogno di altri ricorsi al Giudice del lavoro per ribadire un concetto chiaro e lampante: i precari possono spostarsi su tutto il territorio nazionale e hanno diritto all’assunzione in base al punteggio e in base ai diversi contratti a tempo determinato stipulati per l’ordinario funzionamento dell’amministrazione.

I sindacati che sono contrari a tale linea dovrebbero chiedere quali diritti stanno difendendo e quali ideali stanno tradendo, in nome di quale guadagno.

La manifestazione si è conclusa con una nuova iniziativa di forme di protesta che l’Anief predisporrà nei prossimi giorni e con l’invito al rispetto perpetuo del diritto contro chi con arroganza si mostra allergico alla democratica rappresentanza dei lavoratori, alla tutela del bene della vita di ogni cittadino, alla divisione dei poteri dello Stato.

Il testo della diffida depositata

Eseguirà quanto disposto dalla sentenza della corte costituzionale, nel rispetto delle varie pronunce dei tribunali ed esaminerà l’eventuale nuova documentazione pervenuta
Con nota prot. A00DGPER 1833 del 4 marzo 2011, in risposta alla richiesta inoltrata dall’associazione professionale e sindacale, il Direttore Generale Chiappetta afferma che il MIUR “sta attentamente valutando le modalità di esecuzione della sentenza della corte costituzionale alla luce delle numerose pronunce dei giudici amministrativi”. Il tempo impiegato è dovuto alla “complessità della materia e alla necessità di garantire la contemporanea tutela dei ricorrenti” e dei docenti che hanno avuto un contratto, anche alla luce di una riformulazione “delle graduatorie nel rispetto delle varie pronunce intervenute in materia”. La soluzione dovrà pervenire attraverso “un approfondito ed equilibrato intervento in via amministrativa. In tal senso, l’Amministrazione sta procedendo, con i necessari approfondimenti, anche sulla base delle valutazioni e della documentazione fatta pervenire o ancora da inviare da parte di codesta Associazione, ad individuare i provvedimenti per l’esecuzione della più volte citata sentenza della Corte”.
Anief, pertanto, nel vigilare sull’operato dell’Amministrazione, nei prossimi giorni al termine del lavoro di aggiornamento-dati da parte del personale della nostra segreteria, invierà al D. G. del MIUR l’elenco dei soci ricorrenti Tar e Pdr ancora interessati all’esito del contenzioso promosso dall’Anief con la richiesta di attribuzione dei punteggi di servizi e dei relativi contratti a tempo determinato e indeterminato, presenterà le nuove valutazioni risultanti dall’approvazione del mille-proroghe in vista del decreto di aggiornamento delle graduatorie, e inviterà, altresì, il Commissario ad acta ad espletare i compiti attribuiti dal giudice per i procedimenti non sospesi.
Cosa deve fare il socio ricorrente per comunicare all’Anief il proprio interesse all’esito del ricorso? Deve seguire, inderogabilmente entro il 12 marzo 2011, le istruzioni a questo link.