ANIEF pronta a bloccare il tentativo di violare la legge vigente che prevede l’aggiornamento delle graduatorie nel 2011.
La notizia riportata da Italiaoggi e da Orizzontescuola circa il tentativo di alcuni sindacati e partiti di congelare per due anni le graduatorie ad esaurimento, per preparare il nuovo sistema di reclutamento attraverso la chiamata diretta da albi regionali, se confermata - attraverso una norma ad hoc da inserire nel mille-proroghe -, non soltanto sarebbe difficilmente approvabile in Parlamento ma anche palesemente incostituzionale.
Già l’ANIEF ha dimostrato come con la sua azione ha contribuito
a cambiare il comma 1 e il comma 4-bis dell’art. 1 della legge 167/09 durante il suo iter alla Camera dei Deputati consentendo la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, e l’elaborazione di un’interpretazione autentica della legge 296/06 che prevede l’aggiornamento e il possibile trasferimento di provincia
a far rinviare una volta alle Camere dal presidente Napolitano la legge 183/2010 nella parte in cui riduce la domanda risarcitoria in caso di ricorsi al giudice del lavoro
a far rinviare alla Corte costituzionale la legge 167/09 nella parte in cui impedisce il trasferimento da una provincia all’altra per il biennio 2009-2011 dopo il commissariamento del MIUR.
Quindi, consigliamo al ministro Gelmini, in questo particolare momento in cui non ha neanche una maggioranza politica, di meditare bene quanto il Parlamento ha già deciso e di non sfidare né Esso né il Presidente della Repubblica, e di mostrare maggior rispetto per la Costituzione e per la giurisprudenza. Infine, invitiamo i colleghi a ritirare le deleghe sindacali a chi siede ai tavoli delle trattative e incita questa politica disastrosa nella scuola.
Dopo le denunce dell’ANIEF, seguite dalla campagna della CGIL/FLC, il PD chiede che la proposta dell’on. Russo presentata il 2 dicembre sia discussa insieme alla proposta dell’on. Damiano n. 3542 recante agevolazioni per la conversioni dei contratti a tempo determinato, in iter avanzato presso la XI Commissione lavoro.
Come ha denunciato prontamente l’ANIEF all’indomani della pubblicazione dell’ennesimo rapporto MIUR sulla scuola in cifre, ben 108.000 posti (70.000 ata e 38.000 docenti) sono già disponibili per procedere alla stabilizzazione dei precari per il 2010-2011, a cui sono da aggiungere altri 50.000 posti per docenti e 10.000 per ata per il 2011-2012 se saranno confermati le prime proiezioni sui pensionamenti, al netto dei nuovi tagli. Indipendentemente dall’esito finale della XVI legislatura (voto di sfiducia del 14 dicembre), la presentazione di questa proposta di legge dimostra come, ancora una volta, l’azione del giovane sindacato possa risultare incisiva nelle scelte dell’organizzazione della scuola, non soltanto perché seguita e condivisa da sindacati più grandi e con maggiore rappresentatività, ma anche perché è continuamente recepita dalla politica.
Nel frattempo, procede l’iter dei ricorsi al giudice del lavoro, avviato dall’ANIEF più di un anno fa con le conciliazioni e ora nella sua fase operative dopo l’approvazione del Collegato al lavoro, iter anch’esso, in questi giorni, seguito pressoché da tutte le altre organizzazioni sindacali che, pur avendo espresso perplessità e ostilità nei mesi scorsi circa l’utilità di ricorrere nei tribunali, oggi, propongono gli stessi ricorsi dell’ANIEF in ogni parte d’Italia.
La situazione della precarietà nella scuola italiana è drammatica, mette a rischio la continuità didattica, l’attività ordinaria di insegnamento e di formazione garantita dallo Stato ai cittadini, grazie al persistente utilizzo di personale specializzato a tempo determinato. Decine di migliaia di precari tra docenti e personale tecnico, all’inizio di ogni anno scolastico, garantiscono, l’avvio dell’anno scolastico nelle scuole. Migliaia di docenti hanno conseguito l’abilitazione in Italia con corsi organizzati dalle Università a numero chiuso, ma continuano a rimanere fuori dalle graduatorie ad esaurimento, mentre i loro colleghi abilitati all’estero ne sono inseriti a pieno titolo. Ho depositato una proposta di legge per ottemperare agli obblighi comunitari e per ristabilire parità di trattamento con gli altri comparti della Pubblica Amministrazione, dove si è già proceduto con le stabilizzazioni dei precari. Con il disegno di legge vengono proposti criteri per la stabilizzazione del personale docente e del personale Ata, e per l’inserimento di personale docente nelle graduatorie ad esaurimento nel rispetto della normativa comunitaria. La scorsa settimana, la commissione Lavoro della Camera ha iniziato l’esame del disegno di legge Cesare Damiano 3542 “Agevolazioni per la conversione dei rapporti di collaborazione in contratti di lavoro a tempo indeterminato…” Il Pd proporrà che i due progetti di legge vengano abbinati nell’esame, così che si possa presto giungere ad affrontare l’annosa questione dei precari della scuola.
La conoscenza dei dati è condizione imprescindibile per programmare il proprio percorso; ciò vale in modo particolare nel maga sistema della Scuola, e per il personale precario. Dal Rapporto elaborato dalla Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi, disponibile sul sito internet del Miur, riportiamo la distribuzione numerica nazionale delle scuole e i dati numerici su studenti e organici.
Rimandiamo al sito Miur, per i dati regione per regione.
Regione
Circoli didattici
Istituti comprensivi
Istituti principali
di scuola secondaria di I grado
Istituti principali
di scuola secondaria di II grado
Istituti d'istruzione secondaria superiore
Totale
PIEMONTE
172
215
89
121
77
674
LOMBARDIA
211
614
103
223
146
1.297
LIGURIA
38
86
24
44
24
216
VENETO
90
351
49
144
79
713
FRIULI VENEZIA GIULIA
32
80
20
39
27
198
EMILIA ROMAGNA
93
240
47
111
68
559
TOSCANA
86
223
48
109
76
542
UMBRIA
42
49
23
30
23
167
MARCHE
35
136
10
57
34
272
LAZIO
225
290
106
215
81
917
ABRUZZO
66
89
35
58
26
274
MOLISE
11
40
3
20
12
86
CAMPANIA
382
361
240
266
104
1.353
PUGLIA
275
174
199
192
86
926
BASILICATA
25
77
9
29
26
166
CALABRIA
91
234
35
94
65
519
SICILIA
290
455
118
205
118
1.186
SARDEGNA
63
158
37
89
40
387
Gli alunni delle scuole statali nell’anno scolastico 2009/10 sono stati 7.804.711, cioè oltre 36mila in più dell’anno precedente: un incremento che ha permesso di raggiungere il nuovo valore complessivo più alto dell’ultimo decennio, grazie all’aumento di circa 40.000 unità di alunni con cittadinanza non italiana…. Il numero degli alunni della scuola primaria ha superato i 2 milioni e mezzo (2.578.650). La scuola secondaria di I grado, con più di un milione e 600 mila alunni (1.670.117), è il settore in cui nel corso del decennio considerato si è registrata la maggior flessione del livello di iscritti. Continua ad aumentare invece la scuola secondaria di II grado (2.548.836). Il 34,0% degli studenti del primo anno frequenta gli istituti tecnici; il 23,5% gli istituti professionali, il 21,6% il liceo scientifico, il 9,8% il liceo classico, il 7,5% l’ex-istituto magistrale, il 3,6% gli istituti d’arte e i licei artistici. Gli istituti tecnici (7,5% di studenti del primo anno di corso nel 2000/2001) hanno registrato un decremento quasi costante; gli istituti professionali presentano il 23,5% di incidenza di studenti del primo anno. I licei (classici, scientifici e magistrali) accolgono attualmente al primo anno di corso il 38,9% degli studenti, mentre dieci anni fa ne accoglievano il 32,5%: l’incremento complessivo è stato quindi di oltre 6 punti in percentuale, segnando, anche in rapporto all’attuale situazione degli istituti tecnici, un deciso spostamento nelle scelte scolastiche dei giovani italiani.
Le istituzioni scolastiche, per lo svolgimento delle attività didattiche e dei servizi dispongono normalmente di una dotazione di personale, correlata alle dimensioni della popolazione scolastica e alla specificità dell’attività da svolgere. Tale dotazione ufficiale si computa in posti di docente o di personale ATA, di cui il personale stesso è titolare, e costituisce l’organico della istituzione medesima. La dimensione di tale dotazione viene definita in base alle iscrizioni di inizio d’anno e a ipotesi matematiche sul numero degli alunni respinti, costituendosi in tal modo in “organico di diritto” o “organico previsionale”. Su tale dotazione organica avviene la mobilità del personale e, in caso di posto vacante, l’assunzione in ruolo nei termini e nei modi previsti dalla legge. L’organicodi diritto complessivo delle istituzioni scolastiche è talvolta oggetto di interventi legislativi di finanza pubblica che possono incidere sulla sua entità (cfr. art. 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133). Annualmente la dotazione organica “di diritto” subisce assestamenti per eventi imprevisti e transitori (es. costituzione di nuove classi per aumento degli alunni iscritti), è interessata a straordinari ampliamenti non definitivi per sostegno ad alunni disabili (posti di sostegno in deroga), oppure ad altre variazioni di diversa natura.. Tali interventi, ancorché transitori e straordinari, determinano ogni anno una variazione, quasi sempre in aumento, della dotazione organica, dando vita all’organicodi fatto che comporta temporanee assunzioni di personale con contratto a tempo determinato di durata annuale o fino al termine delle attività. Per queste ragioni organico di diritto e organico di fatto quasi mai coincidono, con il secondo che raggiunge livelli sensibilmente superiori a quelli del primo. Nell’anno scolastico 2009/10, la flessione del 4,8% nelle dotazioni organiche del personale docente rispetto all’anno precedente è frutto di andamenti diversi nei quattro ordini scolastici e nella tipologia dei posti. Mentre i posti “normali”, mediamente, registrano un calo più consistente del 5,4% (-5,5% nella scuola primaria e -4,6% nella secondaria di II grado), i posti di sostegno diminuiscono, nell’organico di fatto, solamente dello 0,35%. Rimane stabile l’incidenza sul totale dei posti di sostegno.
Dotazioni organiche del personale docente ed educativo – prospetto regionale a.s. 2009/10
Regione
Scuola dell'infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di I grado
Scuola secondaria di II grado
Totale cattedre e posti
di cui posti
di sostegno
Posti del personale educativo
totali
di cui posti
di sostegno
totali
di cui posti
di sostegno
totali
di cui posti
di sostegno
totali
di cui posti
di sostegno
PIEMONTE
6.304
533
18.582
2.255
10.930
1.747
14.901
1.373
50.717
5.908
122
LOMBARDIA
10.087
774
41.259
4.741
23.350
3.677
29.262
1.887
103.958
11.079
158
LIGURIA
1.866
163
5.729
790
3.514
625
4.771
429
15.880
2.007
24
VENETO
4.132
402
20.345
2.365
12.616
1.918
16.768
1.050
53.861
5.735
266
FRIULI VENEZIA GIULIA
1.627
92
4.895
412
2.883
388
4.283
330
13.688
1.222
118
EMILIA ROMAGNA
4.514
389
16.912
2.202
9.391
1.580
14.425
1.546
45.242
5.717
88
TOSCANA
5.683
372
13.963
1.479
8.355
1.253
13.728
1.368
41.729
4.472
182
UMBRIA
1.604
111
3.515
370
2.133
278
3.340
236
10.592
995
61
MARCHE
2.941
217
6.023
688
3.808
522
6.322
539
19.094
1.966
97
LAZIO
7.343
751
23.690
3.538
14.798
2.423
21.685
1.813
67.516
8.525
258
ABRUZZO
2.651
195
5.277
654
3.545
558
5.656
602
17.129
2.009
103
MOLISE
586
39
1.289
154
874
128
1.519
140
4.268
461
39
CAMPANIA
12.832
1.018
26.614
4.138
21.252
3.783
28.914
2.801
89.612
11.740
134
PUGLIA
8.134
779
17.426
2.512
12.461
1.855
20.271
2.046
58.292
7.192
113
BASILICATA
1.299
103
2.763
296
1.725
231
2.939
263
8.726
893
54
CALABRIA
4.467
363
9.634
1.162
6.013
1.011
10.488
1.022
30.602
3.558
196
SICILIA
9.727
939
23.687
4.030
18.552
3.291
24.605
2.830
76.571
11.090
134
SARDEGNA
2.895
264
6.770
769
4.868
684
7.303
603
21.836
2.320
144
Docenti con contratto a tempo determinato annuale – prospetto regionale a.s. 2009/10
Regione
Scuola dell’infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di I grado
Scuola secondaria di II grado
Totale docenti
di cui su posti
di sostegno
Personale educativo
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
PIEMONTE
379
37
681
80
728
55
447
24
2.235
196
13
LOMBARDIA
523
63
1.734
125
970
151
1.046
93
4.273
432
19
LIGURIA
59
1
115
36
156
17
109
29
439
83
5
VENETO
205
29
546
120
968
132
623
4
2.342
285
13
FRIULI VENEZIA GIULIA
84
9
161
19
187
9
153
16
585
53
15
EMILIA ROMAGNA
346
19
877
102
613
62
524
33
2.360
216
10
TOSCANA
362
13
362
42
507
42
639
44
1.870
141
7
UMBRIA
99
8
69
13
78
2
83
9
329
32
4
MARCHE
84
6
86
12
232
17
206
10
608
45
14
LAZIO
445
79
763
160
879
73
712
164
2.799
476
20
ABRUZZO
83
27
57
41
153
25
128
0
421
93
0
MOLISE
13
1
1
0
51
6
49
8
114
15
3
CAMPANIA
63
20
86
82
665
100
471
49
1.285
251
0
PUGLIA
248
61
153
125
550
57
372
18
1.323
261
5
BASILICATA
41
12
8
8
42
0
30
0
121
20
0
CALABRIA
24
7
11
1
199
35
155
1
389
44
12
SICILIA
179
39
96
76
692
51
270
22
1.237
188
1
SARDEGNA
97
15
92
18
204
18
154
2
547
53
3
Docenti con contratto a tempo determinato al termine delle attività didattiche – prospetto regionale a.s. 2009/10
Regione
Scuola dell’infanzia
Scuola primaria
Scuola secondaria di I grado
Scuola secondaria di II grado
Totale docenti
di cui su posti
di sostegno
Personale educativo
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
totali
di cui su posti
di sostegno
PIEMONTE
574
269
1.883
1.018
1.914
626
3.125
743
7.496
2.656
8
LOMBARDIA
1.175
506
5.586
2.575
5.246
1.747
6.642
1.070
18.649
5.898
8
LIGURIA
158
89
625
370
619
227
828
158
2.230
844
1
VENETO
542
286
2.425
1.227
2.364
801
3.334
606
8.665
2.920
29
FRIULI VENEZIA GIULIA
178
66
469
179
547
166
1.013
119
2.207
530
25
EMILIA ROMAGNA
589
308
2.330
1.226
2.207
749
3.633
837
8.759
3.120
5
TOSCANA
583
241
1.514
627
1.659
506
2.961
771
6.717
2.145
17
UMBRIA
124
48
282
160
364
106
647
61
1.417
375
1
MARCHE
300
184
625
386
667
246
1.355
375
2.947
1.191
5
LAZIO
561
299
2.424
1.391
2.258
969
3.143
716
8.386
3.375
14
ABRUZZO
145
67
225
122
500
112
798
240
1.668
541
2
MOLISE
40
26
84
57
202
42
271
56
597
181
4
CAMPANIA
437
235
497
411
1.571
468
3.297
939
5.802
2.053
3
PUGLIA
396
276
588
449
747
137
2.956
1.045
4.687
1.907
1
BASILICATA
48
27
102
63
189
20
506
83
845
193
1
CALABRIA
134
73
191
65
1.120
159
1.611
468
3.056
765
5
SICILIA
525
351
1.152
854
1.949
566
3.583
1.451
7.209
3.222
10
SARDEGNA
158
78
341
143
680
92
1.180
203
2.359
516
9
Posti del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario – prospetto regionale
Personale amministrativo, tecnico ed ausiliario con contratto a tempo determinato - prospetto regionale a.s. 2009/10
Regione
Area A
Area As
Area B
Area D
Totale
Collaboratore scolastico*
Collaboratore
scolastico tecnico
(addetto aziende agrarie)
Collaboratore scolastico tecnico
(guardarobiere)
Assistente amministrativo
Assistente tecnico
Cuoco
Infermiere
Direttore dei servizi generali e amministrativi
PIEMONTE
4.137
7
7
706
312
9
2
0
5.180
LOMBARDIA
9.017
17
8
1.712
619
10
3
1
11.387
LIGURIA
1.222
0
0
208
86
2
1
0
1.519
VENETO
4.455
18
7
905
334
12
2
0
5.733
FRIULI VENEZIA GIULIA
1.373
3
7
240
86
3
1
1
1.714
EMILIA ROMAGNA
3.733
11
3
720
236
6
0
0
4.709
TOSCANA
3.188
14
7
546
216
10
3
1
3.985
UMBRIA
844
1
6
141
63
6
0
0
1.061
MARCHE
1.470
3
4
326
126
8
1
0
1.938
LAZIO
4.849
23
13
1.022
313
15
5
0
6.240
ABRUZZO
1.401
1
4
222
70
10
4
0
1.712
MOLISE
316
1
1
82
48
2
0
2
452
CAMPANIA
3.870
14
8
1.475
454
8
0
1
5.830
PUGLIA
3.120
10
6
738
273
12
2
11
4.172
BASILICATA
477
1
3
127
44
4
1
1
658
CALABRIA
1.761
20
17
307
127
16
4
0
2.252
SICILIA
3.331
20
5
970
367
8
2
2
4.705
SARDEGNA
1.060
22
8
318
102
12
1
0
1.523
Il rapporto di lavoro è articolato nelle due grandi aree del contratto individuale a tempo indeterminato (cosiddetto personale di ruolo) e del contratto a tempo determinato. Questa ultima tipologia comprende anche il personale supplente con rapporti di lavoro di breve durata, con contratto annuale (normalmente nominato su posti vacanti o disponibili per tutto l’anno) e con contratto fino al termine delle attività didattiche (normalmente nominato fino al 30 giugno su cattedre o posti temporaneamente funzionanti e disponibili, su spezzoni oppure su posti di sostegno in deroga). Il personale con supplenza annuale viene a volte nominato su posto disponibile ma non vacante, in quanto il titolare può essere assente per l’intero as. per cause diverse (comando, aspettativa, ecc.).
Delle 701.646 unità di docenti, il 3,3% (23.277 unità) è costituto da supplenti annuali; il restante 96,7% è a tempo indeterminato. Ovviamente quel 3,3% non rappresenta tutto il personale docente precario, in quanto ad esso va aggiunto il personale con contratto fino al termine delle attività didattiche che nel 2009/10 è stato pari a 93.696unità. Attualmente sono in servizio 10.151 dirigenti scolastici titolari che assicurano la dirigenza del 97% delle istituzioni, mentre sulle restanti sedi svolgono la funzione dirigenziale docenti appositamente incaricati. Rispetto all’anno passato vi è stato un decremento (circa 480 unità). Dei 10.151 dirigenti 6.943 prestano servizio in istituzioni scolastiche del 1° ciclo, 3.160 in istituzioni del 2° ciclo e 48 in istituzioni educative.
Per quanto riguarda l’età del personale docente con contratto a tempo indeterminato, va osservato che essa tende mediamente ad aumentare per varie ragioni: il turn over non è costante, il reclutamento non ha cadenza regolare, le immissioni in ruolo dalle graduatorie permanenti privilegiano naturalmente personale anziano.
Nell’anno scolastico 2009/10 complessivamente l’età media si avvicina ai 50 anni; sono i docenti della scuola secondaria di I grado ad avere, ancora una volta, l’età media più alta (più di 51 anni), seguiti dai colleghi degli istituti superiori con un’età media di poco inferiore ai 51 anni. Seguono poi i docenti della scuola dell’infanzia (quasi 49 anni), e quelli della scuola primaria (48 anni). Vi è un altro dato di invecchiamento da rilevare. I docenti di età superiore ai 50 anni rappresentano più della metà del totale di ruolo. I dirigenti scolastici in servizio nell’anno scolastico 2009/10, nel 1° ciclo presentano un’età media di circa 54 anni, quelli in servizio nel 2° ciclo di circa 53 anni. L’età media del personale ATA di ruolo in servizio nell’anno scolastico 2009/10 è di 51,8 anni.
Anief ricorre nei tribunali per costringere il MIUR all’assunzione dei precari e alla parità di trattamento tra personale di ruolo e precario. Almeno 108.000 posti sono vacanti e disponibili su 170.000 supplenze annuali o al termine delle attività didattiche.
Parola del Governatore della Banca d’Italia, dott. M. Draghi, che, a distanza di 48 ore dallo sciopero dell’Anief e dalle parole pronunciate dal presidente Anief, prof. M. Pacifico, durante il comizio a Piazza Montecitorio e durante l’audizione a Palazzo Madama del 3 novembre, nella lectio magistralis tenuta ad Ancona il 5 novembre sul tema “Crescita, benessere e compiti dell’economia politica”, individua nella precarietà il fattore discriminante della crescita italiana rispetto alle altre economie europee: “Nel mercato del lavoro il dualismo si è accentuato. Rimane diffusa l’occupazione irregolare, stimata dall’Istat in circa il 12 per cento del totale delle unità di lavoro … senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari, si indebolisce l’accumulazione di capitale umano specifico, con effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità”.
Come ignorare tale monito per il personale della Scuola ?
Nello stesso rapporto del MIUR su “La scuola in cifre 2009-2010”, pubblicato nello scorso ottobre, infatti, i tecnici di Viale Trastevere precisano come, purtroppo, la precarietà del personale della scuola sia il fattore critico principale del nostro sistema di Istruzione, visto utilizzo di almeno il 15% di personale precario per il funzionamento ordinario della pubblica amministrazione. Da questo rapporto, come ha denunciato il presidente Anief, al netto dei 55.000 tagli operati l’anno scorso - di cui più di 30.000 posti rubati ai precari – su 1.065.000 unità di personale in servizio risultano almeno ad oggi 108.000 posti in organico di diritto tra personale docente e ata vacanti e disponibili, che dovrebbero essere dati in ruolo e non assegnati annualmente in supplenza. Più di 30.000, invece, risultano i contratti illegittimi assegnati al 30 giugno invece che al 31 agosto dai dirigenti degli ambiti territoriali, con una grave lesione della continuità e della programmazione della didattica soltanto per risparmiare due mensilità di stipendio. Già diversi tribunali della Repubblica hanno censurato il comportamento colpevole dell’amministrazione che viola la legislazione comunitaria e nazionale oltre che le più elementari regole dell’economie. Qualsiasi azienda con questa politica di gestione delle risorse umane sarebbe fallita, e non è un caso se la scuola oggi attraverso un momento di crisi. Per questa ragione, l’Anief ha intrapreso una serie di ricorsi individuali nominali al giudice del lavoro per migliaia di precari al fine di ottenere entro la fine dell’anno scolastico la stabilizzazione di una grande fetta di precariato e rilanciare la qualità del nostro sistema di istruzione. Nel frattempo, il sindacato ha esortato il Parlamento ad approvare una specifica norma di legge che recepisca chiaramente anche per il personale della scuola la normativa comunitaria recante l’accordo quadro per la stipula di contratti a tempo determinato e indeterminato.
A parte gli alti numeri dell'adesione all'astensione dal lavoro riscontrati in tutta Italia con diverse scuole chiuse il 3 novembre, nonostante la normativa non preveda la possibilità per l'Anief di indire assemblee in orario di servizio per informare il personale scolastico, in occasione della contestuale manifestazione avvenuta a piazza Montecitorio, arrivano segnali positivi dal Parlamento per il personale della scuola.
Durante l'audizione nella VII commissione del Senato, di fronte al Presidente sen. Possa e ai senatori capigruppo, il presidente Pacifico ha sottolineato la necessità di rivedere le norme che bloccano il contratto collettivo nazionale per il prossimo triennio come gli scatti biennali di anzianità per il personale di ruolo e precario, e di stabilizzare il precariato a partire dai più di 108.000 posti che annualmente sono dati in supplenza pur essendo vacanti e disponibili, senza dimenticare di richiedere l'inserimento di tutti gli abilitati nelle graduatorie. Il sen. Possa si è congratulato per la relazione e ha espresso l'attenzione della commissione alle tematiche poste, il sen. Rusconi ha auspicato almeno un po' di buon senso oltre che di coerenza nel prevedere l'inserimento degli specializzati presso le accademie e i conservatori e le facoltà di SFP nelle gae, mentre il sen. Pittoni ha rassicurato sul mantenimento delle graduatorie ad esaurimento anche nel suo nuovo ddl sul sistema di reclutamento.
Presso la Camera dei Deputati, invece, l'on. Russo ha annunciato la presentazione per la prossima settimana di due disegni di legge recanti norme di adeguamento dell'Italia alla normativa comunitaria, rispondendo così a una precisa richiesta dell'Anief, dove si prevede la stabilizzazione del personale precario della scuola con tre anni di servizio e l'inserimento nelle gae degli abilitati in Italia. A fine mattina, una delegazione Anief è stata ricevuta dai dirigenti del MIUR dove si è discusso peraltro del nuovo sistema di reclutamento per i licei musicali, dei posti in deroga di sostegno e di tutte le tematiche della piattaforma con l'impegno di incontrarsi in nuovi momenti.
L'azione dell'ANIEF continuerà forte e vigile al MIUR come in Parlamento nel tentativo di salvare il nostro sistema di istruzione da una politica che ha fatto dei tagli il solo baluardo, per ridare dignità ai professionisti della scuola. Dal consenso di cui gode il giovane sindacato giorno dopo giorno traiamo spunto, forza e consapevolezza che la strada da percorrere è ancora lunga ma necessaria.