Anief ha fatto bene a non firmare il protocollo sulla sicurezza: sui tamponi gratuiti, riservati secondo l’amministrazione solo ai lavoratori fragili non vaccinati, non c’è alcun ripensamento da parte del ministero dell’Istruzione. Lo dimostra come è andato a finire l’incontro odierno fra sindacati e lo stesso Ministero su protocollo di sicurezza, Green Pass obbligatorio e misure da adottare per il ritorno a scuola.
“Il nostro sindacato – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - aveva detto di attendere fino alla conversione in legge del decreto 111, ma non siamo stati ascoltati. Ecco perché il 14 agosto non abbiamo firmato quel documento. A questo punto, se gli altri sindacati ritirano la firma, il Governo dovrà intervenire d'urgenza e cambiare la norma. Certamente, noi siamo pronti a sederci al tavolo a condizione che sia eliminato l'obbligo del Green Pass, che neanche in Francia è stato introdotto: possiamo definirci l’unico caso in Europa, che va contro un preciso regolamento comunitario contrario a questo genere di obblighi per lavoratori della scuola e dell’Università, oltre che per gli studenti degli atenei”.
Sul ritorno a scuola “si intravedono nubi fitte all’orizzonte”: lo scrive la stampa specializzata, dopo il nulla di fatto sull’incontro di oggi tra sindacati ed amministrazione sulla gestione del Green pass a scuola e le misure sulla sicurezza da adottare alla riapertura delle attività scolastiche a settembre. Spunta l’ipotesi di un nuovo incontro che si terrà domani per provare a ricucire la delusione dei sindacati, che si dicono tutt’altro che soddisfatti degli esiti dell’incontro di oggi.
Orizzonte Scuola ripercorre come si è arrivati a questa contrapposizione: una volta trovato l’accordo fra le parti sul protocollo di sicurezza, il 14 agosto, inizialmente era emerso che i tamponi per il personale scolastico non vaccinato sarebbero stati effettuati gratuitamente dalle scuole, grazie ad un apposito fondo. Tuttavia, il Ministro dell’Istruzione ha chiarito che tali tamponi gratuiti erano destinati al solo personale fragile. Parole confermate dalla nota esplicativa pubblicata dal Ministero il 18 agosto, che apre ai test salivari solo ai fragili non vaccinati.
Da qui la richiesta unitaria di incontro da parte dei sindacati, che si sono detti delusi dalla gestione dell’amministrazione: “Come oramai caratteristica di codesto ministero, contemporaneamente alla produzione di accordi condivisi si emanano disposizioni unilaterali che interpretano accordi o introducono ulteriori elementi di complessità non condivisi e difformi dalle intese”. Una richiesta che sinora, però, non ha prodotto risultati concreti.
Anief ricorda che è esemplare quanto sta accadendo in altri Paesi, sulla gestione non imposta della certificazione ‘verde’ sul Covid19: “Se si tratta di entrare in una scuola – ha detto il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer - non ci sarà alcun pass, né per gli alunni, né per i genitori, né per gli insegnanti. La scuola deve rimanere accessibile a tutti, ecco perché non ci sarà il lasciapassare sanitario. Questa è stata la nostra filosofia dall'inizio della crisi”. La notizia fa il paio con quella di alcuni giorni fa sulla direttiva inviata ai capi degli istituti israeliani di permettere al team del ministero della Sanità di entrare nelle ore di lezione e somministrare vaccini solo ai lavoratori e agli studenti over 12 che lo vogliono. Ecco perché per Anief la norma illegittima. Ecco perché il giovane sindacato ha deciso di contrastarla a più livelli.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “bisognava puntare su ben alti provvedimenti legislativi: prevedere di estendere i tamponi salivari gratuiti a tutto i docenti e Ata, sdoppiare le classi con massimo 15 alunni per classe, aumentare gli spazi scolastici, raddoppiare gli organici del personale così da consentire anche di elevare i livelli di apprendimento e ridurre il gap territoriale. La vaccinazione a tutto il personale non è sinonimo di sicurezza a scuola, questo deve essere ben chiaro”.
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