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"Chi lavora nella scuola ha alte possibilità di incorrere nel burnout, ma questo non viene riconosciuto, come non c’è volontà a riconoscere il rischio biologico per l’attività svolta a contatto con gli alunni. Pensare di introdurre quote di accumulo previdenziale altissime, come i 41 anni di cui si parla ora, non sono la soluzione al problema: la Commissione Lavori gravosi è bene che esamini le situazioni dei singoli comparti di lavoro, con modalità di assegnazione legate agli effettivi danni fisici e psicologici derivanti dallo stressa da lavoro". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Sono state pubblicate le diverse graduatorie dei vincitori dei concorsi Pnrr infanzia, primaria e secondaria, pubblicate diverse graduatorie, ma tanti idonei rimasti fuori. Anief ricorre al Tar per ottenere abilitazione e inserimento nelle graduatorie di merito per l’immissione in ruolo.
"Perché un candidato a diventare insegnante o Ata di ruolo nella scuola, in possesso di tutti i titoli e già reputato idoneo alla professione, al termine di una selezione pubblica, collocato quindi in graduatoria pre-ruolo, deve rimanere fuori dalle assunzioni pur in presenza di migliaia di posti liberi? Lo riteniamo ingiusto e irrispettoso, nei confronti del docente e degli Ata penalizzati, oltre che degli alunni, che continuano ad avere insegnanti e personale scolastico supplente. Per questo, come Anief, abbiamo avviato i ricorsi per assumere sul 100% dei posti vacanti". Lo annuncia Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. In questo modo, il sindacato intende cambiare la norma vigente che accantona il 25% dei posti al secondo concorso docenti Pnrr e limita al 35% i posti vacanti per le immissioni in ruolo del personale Ata.
Il sindacato Anief contesta i numeri delle immissioni in ruolo del personale docente e Ata: "nemmeno 45mila tra i docenti e circa 10mila per amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e le altre figure professionali che operano nella scuola". A spiegare le ragioni delle proteste dell'organizzazione sindacale, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: "Complessivamente, secondo i nostri calcoli, le assunzioni a tempo indeterminato dovevano essere almeno 30-40mila in più, quindi quasi 100mila complessive, rispetto a quando poteva essere autorizzato dal Mef. Una delle motivazioni di questa restrizione è che il ministero dell'Istruzione e del Merito ha autorizzato le stabilizzazioni solo sul 75% dei posti lasciando 20mila posti per i vincitori del secondo concorso Pnrr. A nostro avviso è una scelta sbagliata perché ci sono da assumere migliaia e migliaia di idonei sia del concorso 2020, sia della prima procedura selettiva Pnrr che è ancora in corso di svolgimento". "Allo stesso modo - continua il sindacalista autonomo - , per il personale Ata a fronte di 30mila posti liberi sono stati assegnati per le immissioni in ruolo solo 10mila posti: non è così che si combatte il precariato, è una scelta sbagliata che va anche contro l'Unione europea, che crea i presupposti per la creazione di altri tantissimi contenziosi risarcitori per l'abuso dei contratti a termine. Ma è anche per questo che stiamo partendo con un nuovo ricorso gratuito per assumere sul 100% dei posti vacanti e per quasi raddoppiare il numero delle immissioni in ruolo che sono state autorizzate per il 2024". (ANSA).
Ad un mese circa dall'apertura del nuovo anno scolastico, si torna a parlare di boom di insegnanti supplenti: i dati forniti dai sindacati parlano di un incremento del 72% in sette anni, si è passati cioè dai 132 mila supplenti dell'anno del 2017/2018 a 232 mila dello scorso anno, mentre per il prossimo anno scolastico 2024/2025, presumibilmente si toccherà quota 250 mila.
"Sugli stipendi dei lavoratori italiani continuano ad arrivare segnali sconfortanti: dal report Ocse "Jp Salary Outlook" risulta che nel 2023 i dipendenti in Italia hanno avuto una retribuzione lorda annua media di 44.893 euro, facendo collocare il nostro paese al posto numero 21 su 34 complessivi presi in esame dall'Ocse.