"Sulla perdita di valore degli stipendi della scuola sono tutti d'accordo: numeri alla mano, blocchi di contratti protratti negli anni, aumenti limitati e inflazione galoppante hanno praticamente dimezzato, in 30 anni, i compensi di docenti.
In Gazzetta Ufficiale la norma che raddoppia da 12 a 24 stipendi la quantificazione del risarcimento del danno "Si sta confermando salatissimo il conto che lo Stato italiano è destinato a pagare per la mancata applicazione nella scuola della direttiva 70/1999 contro l’abuso di precariato: è infatti stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova norma, il dl 131/2024, che porta da 12 a 24 mesi il massimo di risarcimento consentito che l’amministrazione pubblica è tenuto ad effettuare verso i precari che decidono di ricorrere al giudice del lavoro per essere risarciti per la mancata stabilizzazione". E' quanto si legge in una nota dell'Anief.
"Le prossime settimane saranno decisive per l’esito positivo della sequenza contrattuale del contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvato lo scorso 18 gennaio. Vi sono infatti diversi punti su cui serve un accordo tra amministrazione e rappresentati dei lavoratori: si va, ad esempio, dalla 'responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48' del ccnl, alla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero” ma anche alla definizione dei Contratti di Ricerca e la disciplina del rapporto di lavoro del Tecnologo universitario". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
"A causa dei blocchi di contratti, degli aumenti limitati e del caro-vita, negli ultimi 30 anni gli stipendi degli insegnanti italiani sono stati praticamente dimezzati: oggi un docente percepisce una busta paga più bassa di un operaio.