(ANSA) - ROMA, 27 SET - "Anche il ministero dell'Istruzione conferma la poca attenzione dell'amministrazione scolastica nei riguardi del sostegno agli alunni disabili: da un nuovo focus del Ministero dell'Istruzione, pubblicato in queste ore, incentrato sui dati sugli alunni disabilità frequentanti le scuole italiane di ogni grado di istruzione - statali, paritarie e non paritarie iscritte in albo - per gli anni scolastici 2019/2020 e 2020/2021, conferma la tendenza di crescita registrata da tempo: la percentuale degli alunni con disabilità sul totale dei frequentanti è salita dall'1,9% dell'a.s.2004/2005 al 3,6% dell'a.s.2020/2021". Il commento arriva dal sindacato Anief. "I numeri dei posti di sostegno - suddivisi tra i diversi gradi di istruzione e a livello territoriale italiano e d della tipologia di contratto - ci dicono che dall'a.s. 2009/2010 la dinamica è stata di progressiva decrescita: nell'a.s.2020/2021 tale rapporto si è attestato sul valore di 1,50 alunni con disabilità per posto di sostegno mentre nell'a.s.2009/2010 si era attestato a 2,09. Inoltre, dal focus risulta che aumenta la precarietà tra i docenti di sostegno: nel 2020/2021 dei 184.405 docenti per il sostegno, 80.672 hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato e 103.733 un contratto a tempo determinato. Si tratta di numeri altissimi e in crescita: sempre il Ministero dell'Istruzione ha conteggiato che gli insegnanti per il sostegno a tempo indeterminato sul totale dei docenti per il sostegno è pari al 43,7%, mentre nell'anno scolastico 2001/2002 tale rapporto è arrivato al 60,8%. "È evidente - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - che ci troviamo di fronte ad una contraddizione gravissima. Il problema è che all'incremento di alunni disabili, passati in pochi anni dal 2% al 4% rispetto al totale, lo Stato non ha organizzato una risposta adeguata di didattica speciale specializzando sul sostegno sempre pochi docenti. Come pure le immissioni in ruolo sono state inadeguate. E nello stesso tempo sono aumentati i posti in deroga, con scadenza 30 giugno, che non portano in ruolo ma aumentano il precariato". (ANSA).
"In vista delle imminenti elezioni dei deputati e senatori della XIX legislatura, i giovani chiedono più spazio e rispetto dalla politica. Il voto ai diciottenni in Senato è un elemento positivo, ma non basta". A dirlo è il sindacato Anief secondo il quale i giovani "hanno pienamente ragione. I contenuti sono diversi ma la richiesta di maggiore attenzione è la stessa che chiede il sindacato a chi governa il Paese senza rendersi conto che i giovani e la loro formazione sono basilari per una società moderna che vuole crescere", commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Abbiamo detto a tutti - dice Pacifico, riferendosi alle assemblee sindacali di questi giorni - che di sicuro nei confronti di chi governerà il Paese dopo le elezioni non faremo alcuno sconto. Le nostre richieste, che sono quelle di tantissimi lavoratori della scuola, sono state raccolte in tre Manifesti, realizzati appositamente per il 25 settembre: sono richieste precise - su precariato, immissioni in ruolo, organici, personale Ata, classi pollaio e tanto altro - che esigono risposte chiare ed esaustive dal legislatore. Chi sarà eletto, sappia che questi punti sono irrinunciabili, se vogliamo avere una scuola migliore elevando la qualità della didattica. Lo ricordiamo a chi chiede il voto oggi: dovrà onorare questi impegni, già dal 26 settembre, per i prossimi cinque anni", conclude il presidente Anief.