(ANSA) - ROMA, 11 NOV - "Accolta la richiesta avanzata dal giovane sindacato Anief fin dai primi incontri in Aran nel maggio scorso di siglare un contratto ponte per assegnare subito le risorse stanziate per gli aumenti di stipendi legati al tabellare e al salario accessorio parte fissa e gli arretrati, così da trattare gli altri argomenti (livelli e ordini professionali, valorizzazione dsga, mobilità, lavoro a distanza, relazioni sindacali) con una successiva sequenza contrattuale.La firma segue l'accordo politico raggiunto con il ministro Valditara a nome del Governo di ieri con tutti i sindacati e reca per la prima volta la sottoscrizione di #Anief". A comunicarlo, lo stesso sindacato in una nota. "La necessità di aver liberato delle risorse economiche bloccate da parecchi mesi, mentre l'inflazione è salita ulteriormente schizzando sopra il 12%" è stata sottolineata da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Ora - aggiunge - tocca al Governo trovare in legge di bilancio le ulteriori risorse promesse per rivedere profili e livelli professionali, garantire la parità di trattamento giuridica ed economica tra i lavoratori, valorizzare tutte le figure professionali partendo dai dsga, abolire i vincoli sulla mobilità e i passaggi di ruolo. Rimane la necessità comunque nella prossima tornata contrattuale di allineare gli stipendi all'inflazione e di arrivare alla media degli altri lavoratori in Europa". (ANSA).
Questa convocazione urgente - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief - fa sperare che si sta andando verso la firma del contratto scaduto da troppo tempo, quattro anni, per essere ancora rimandato.
Se ci avessero ascoltati, avremmo messo questi soldi già a maggio scorso nella disponibilità dei lavoratori e lavoratrici. Oggi con un'inflazione superiore a 12 punti è indispensabile liberare delle risorse, peraltro già stanziate insieme a quelle poche aggiuntive oggi autorizzate. La vera prova starà nella prossima legge di Bilancio, dove il Ministro si è impegnano a recepire ulteriori risorse". Così Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief.
"Per rinnovare il contratto ai docenti e al personale della scuola servono soldi freschi, soldi nuovi, bisognerà trovare una soluzione: il problema economico è uno dei temi importanti per tornare a valorizzare questa figura professionale. Le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, rilasciate oggi a Radio Rai1, confermano quello che Anief sostiene da tempo: senza risorse aggiuntive il rinnovo contrattuale è destinato a finire su un binario morto". Lo ricorda l'Anief.
"Riteniamo inaccettabile pensare di rimandare per l'ennesimo anno i finanziamenti aggiuntivi alla scuola. Addirittura ora si parla di tagli al settore Istruzione. Non vogliamo nemmeno commentare una notizia del genere, perché la riteniamo inapplicabile: i partiti che stanno governando l'Italia hanno vinto le elezioni, a fine settembre, prendendo degli impegni precisi. Uno di questi era valorizzare il personale scolastico, garantendo finalmente a docenti e Ata stipendi allineati alla media UE, e c'era un impegno preciso nell'incentivare la spesa per l'Istruzione. Anche nel corso del primo incontro tenuto due giorni fa con il nuovo ministro dell'Istruzione e del Merito, da parte del professore Giuseppe Valditara c'è stato un preciso impegno nel dare alla scuola lo spazio che merita attraverso già la Legge di Bilancio 2023". A dirlo è il sindacato Anief commentando la linea che il Governo intende attuare in vista della imminente presentazione della Legge di Bilancio. "Reputiamo impossibile una prospettiva di questo genere. Il personale attende da quattro anni il rinnovo contrattuale, che va chiuso in fretta nella parte 2019/2021, con le economie già approvate e i circa 300 milioni del Mof su cui a breve si pronuncerà la Funzione Pubblica. Servono poi alcuni miliardi per garantire indennità di vacanza contrattuale e anche gli aumenti a partire dal 2022. Questa è la base di partenza, altre soluzioni sarebbero contrarie agli impegni. Andando anche a determinare una fortissima protesta della categoria, peraltro già in mobilitazione per la mancata conferma dell'organico aggiuntivo e il flop dei concorsi anche per via del mancato allargamento agli idonei e ai partecipanti alla procedura straordinaria. La scuola non può subire altri tagli, servono piuttosto soldi per aumentare le sedi, l'offerta formativa, le immissioni in ruolo, ridurre gli alunni per classe, revisionare le sedi vecchie in larga parte oltre 50 anni. Nel caso contrario, la mobilitazione sarebbe fortissima", commenta Marcello Pacifico, leader del sindacato. (ANSA).