Anief pronta a far aprire una nuova procedura d’infrazione come per la scuola. Palazzo Madama ha definitivamente approvato la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, recante misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico sinfoniche, attraverso il quale si intende riformare il settore: si tratta di una norma che introduce, per la particolare categoria professionale, il risarcimento dei danni per la violazione di norme imperative, la responsabilità dirigenziale, nuovi possibili concorsi per assumere, il limite di 48 mesi ai contratti a tempo determinato.
Le disposizioni arrivano ad un anno di distanza dalla sentenza Sciotto della Corte di Giustizia Europea, risalente allo scorso 25 ottobre, sull'abuso dei contratti a termine, che ha di fatto costretto il nostro Paese a correre ai ripari, come avvenuto con la sentenza Mascolo e la successiva legge 107/15 sulla buona scuola. Però, come al solito, in modo parziale e senza giungere a conclusione. Marcello Pacifico (Anief): Siamo delusi. Nonostante siano stati presentati dall'opposizione emendamenti da noi suggeriti sulla stabilizzazione con il personale con 36 mesi e sulla quota di posti riservati nei futuri concorsi, ancora una volta il Governo italiano si trincea dietro una collina di finte buone prassi senza affrontare e risolvere il problema, l'abuso dei contratti a termine.
LE NORME APPROVATE NON ESAUSTIVE
Le novità introdotte con l’approvato decreto 59/2019, sul personale delle fondazioni lirico sinfoniche, non sono esaustive: in fase di modifica finale, si doveva e poteva fare molto meglio oltre il tampone d'emergenza. Il limite al numero dei contratti, il risarcimento dovuto in caso si abuso, i nuovi concorsi sono tutte norme giuste ma prive di un effetto efficace se non si stabilisce la conversione del contratto come lo dimostra la recente lettera della Commissione Ue all'Italia sul precariato scolastico dopo l'approvazione di norme analoghe con la Buona scuola.
LE PROPOSTE DELL'ANIEF
Anief ha chiesto, invano, durante tutto l'iter del provvedimento la naturale conversione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato dei precari che rientrano in determinati parametri, come previsto già in una proposta di legge del presidente della VII Commissione Pittoni per il personale della scuola - mai discussa, però.
Il corpus normativo pensato dal Governo in risposta alla sentenza sul ricorso alla CGUE da parte della lavoratrice Martina Sciotto, che fa il paio con la sentenza Mascolo sempre della CGUE del 2014, prevede di sbloccare le immissioni in ruolo nel 2020, approfittando dei finanziamenti che dovrebbero arrivare dalla prossima Legge di stabilità.
La norma è provvidenziale perché con la Legge Bray tutte le fondazioni che “non raggiungano il pareggio economico e il tendenziale equilibrio patrimoniale e finanziario” vengono automaticamente poste in liquidazione amministrativa obbligatoria. Ma non basta come lo dimostrano i concorsi straordinari per il personale della scuola. Per questo Anief aveva chiesto, invano, l'approvazione di alcuni emendamenti al decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59, per prevedere esplicitamente la “conversione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato” dei supplenti che rientrano in determinati parametri. E siccome anche nelle fondazioni lirico-sinfoniche si fa un utilizzo smodato e ingiustificato del precariato, è ovvio che debba essere applicato il diritto all’assunzione automatica per chi supera una certa soglia di precariato su un posto vacante e disponibile. Per Anief, oltre alla riduzione della soglia temporale minima per passare nei ruoli dello Stato, andavano anche previste delle misure risarcitorie e riparatrici, introducendo “una riserva del 50% dei posti banditi al personale che ha prestato negli otto anni precedenti almeno 36 mesi di servizio a tempo determinato anche non continuativi”: in questo modo, il personale precario che ha svolto lunghi periodi di supplenze avrebbe potuto gradualmente essere assorbito nei ruoli dello Stato, senza dovere concorrere con i giovani altrettanto titolati, ma senza esperienza diretta sul campo.
Tutte le proposte emendative Anief al decreto-legge 28 giugno 2019, n. 59.
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